Il 20 ottobre abbiamo celebrato la Giornata Missionaria Mondiale e il nostro Papa, come il pastore che precede il gregge per indicargli la strada ai pascoli buoni, ci ha regalato un messaggio prezioso per vivere da cristiani in questo nostro tempo. Ispirandosi alla parabola evangelica dell’invito al banchetto nuziale (cfr Mt 22,1-14) Papa Francesco ci riporta alla memoria il comandamento che Gesù stesso ci lasciò prima di tornare al Padre: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16,15). Gratuitamente il Vangelo ha invaso la nostra vita, ci è stato affidato come un lievito prezioso che l’ha resa bella, piena di senso e di luce. Ma il Vangelo non è solo per noi: amando noi, il Signore ama anche gli altri uomini, e manda noi a portare loro la Bella Notizia del suo amore che è per ogni creatura umana. E Gesù esplicitamente ce lo comanda. S.Francesco afferma che questo è un debito che dobbiamo all’umanità e ci esorta: ”Restituiamo al Signore Dio altissimo e sommo tutti i beni “ (FF49) e nella Lettera ai fedeli scrive: “Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire tutti e ad amministrare le fragranti parole del mio Signore” (FF 180). Fin dagli inizi la Chiesa ha avuto chiaro nella sua coscienza che doveva continuare l’opera di Gesù e che i cristiani erano tutti chiamati a portare il Vangelo ad ogni uomo con la testimonianza della vita e con la parola. S. Paolo ai cristiani di Corinto confessa: “Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1 Cor 9,16).
Veglia di preghiera
Iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Padre ti chiediamo di donarci il tuo Santo Spirito che faccia sorgere in noi un cuore giusto per pregare. Amen
Preghiamo: O Dio, che hai voluto la tua Chiesa sacramento di salvezza per tutti i popoli per con-
tinuare l’opera di salvezza di Cristo sino alla fine dei tempi, risveglia le menti e i cuori di tutti
i cristiani e mediante l’azione dello Spirito Santo concedi loro di sentirsi chiamati ad operare
per la salvezza di ogni creatura fino a quando da tutti i popoli sorga e cresca una sola famiglia,
un solo popolo che ti appartenga e ti dia lode da ogni parte della terra. Fa che in ognuno di noi il
mandato del tuo Figlio Gesù ad annunciare a tutti il Vangelo sia come un fuoco che non cessa di
chiamarci e a rendere concreto l’amore verso i fratelli portando a loro l’unica notizia che può
salvarli: l’amore di Gesù Cristo.
Canto
Iniziamo la nostra preghiera con l’ascolto della parabola del banchetto nuziale come fa il Papa
nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale. In questa parabola Gesù, in modo mirabile,
ci parla della nostra salvezza che fondamentalmente è dire “si” all’opera di Dio: l’iniziativa è di
Dio, è lo Spirito Santo che agisce in noi, ci sollecita a stare con Gesù Cristo, a incontrarlo e a ri-
manere con Lui, a conoscerlo, a vivere nella comunione con Lui; è come partecipare a un ban-
chetto, un banchetto nuziale preparato da un re per le nozze di suo figlio, è intraprendere una
vita diversa. Dice il Papa nel suo messaggio: “Mentre il mondo propone i vari “banchetti” del con-
sumismo, del benessere egoistico, dell’accumulo, dell’individualismo, il Vangelo chiama tutti al
banchetto divino dove regnano la gioia, la condivisione, la giustizia, la fraternità, nella comunione
con Gesù Cristo e con gli altri uomini”.
Dal Vangelo Secondo Matteo (22, 1-14)
Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: “Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una
festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze ma questi
non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco ho pre-
parato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto, venite
alle nozze!” Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;
altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò; mandò le sue
truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi:
“La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade
e tutti quelli che troverete chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono
tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re
entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse
“Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?” Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai
servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti. Parola del Signore
Intercessioni
Con umiltà, consapevoli della nostra povertà, rivolgiamoci al Signore supplicando: Rendici co-
scienti della vocazione cristiana!
Ordinariamente viviamo senza sentire in noi la bellezza e la fortuna di essere stati scelti per
partecipare al banchetto nuziale di Gesù Cristo nel sacramento del Battesimo. Signore risveglia
in noi la gratitudine per tutti i tuoi doni e per l’amore con cui circondi la nostra vita: Rendici
coscienti della dignità della vocazione cristiana!
Guardando il nostro modo di vivere, le nostre scelte, le nostre relazioni è difficile che gli altri
dicano: questo è un cristiano e vive in un modo diverso da noi. Risveglia la nostra coerenza, Si-
gnore, i nostri stili di vita suscitino interrogativi nei pagani del nostro tempo. Rendici coscienti
della dignità della vocazione cristiana!
Sappiamo che nel mondo tutto è collegato e che come il bene anche il male costruisce le sue
catene. Il male, la violenza, l’ingiustizia che è diventata così sfacciatamente evidente in questo
nostro tempo, potrebbe avere legami con la inconsistenza della nostra testimonianza e con la
debolezza dell’ annuncio del Vangelo. Rendici coscienti della dignità della vocazione cristiana!
Signore Gesù, che entrando nella nostra storia hai condiviso tutto con noi, eccetto il peccato,
in unione con tutta l’umanità in questo nostro tempo, stai condividendo lo smarrimento e la
sofferenza di tante persone a causa delle guerre stolte e crudeli che ci stiamo facendo, aiutaci
perché non sappiamo trovare una via per la pace. Rendici coscienti della dignità della vocazione
cristiana!
Canto
È bello avere qui in terra un pastore che a nome di Dio ci richiama alle cose importanti, che ci
sprona perché la nostra vita sia dignitosa, piena di buoni frutti. È bello avere tra noi Papa Fran-
cesco. Un atteggiamento ricorrente nelle sue parole è metterci in guardia dalla tendenza a vo-
lerci risparmiare, a volerci far la vita da soli, e a cadere così nel vuoto, nel non senso.
Ascoltiamolo mentre ci parla con grande amore.
Dal Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale di Papa Francesco
La missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione
con Dio. Instancabile! Dio, grande nell’amore e ricco di misericordia, è sempre in uscita verso ogni
uomo per chiamarlo alla felicità del suo Regno. Malgrado l’indifferenza o il rifiuto. Così Gesù Cristo,
buon pastore e inviato dal Padre, andava in cerca delle pecore perdute del popolo di Israele e de-
siderava andare oltre per raggiungere le pecore più lontane (cfr Gv 10,16). Egli ha detto ai discepoli
“Andate!” sia prima che dopo la sua resurrezione, coinvolgendoli nella sua stessa missione (cfr Lc
10,3; Mc 16,15). Per questo, la Chiesa continuerà ad andare oltre ogni confine, ad uscire ancora e
ancora senza stancarsi o perdersi d’animo di fronte a difficoltà e ostacoli, per compiere fedel-
mente la missione ricevuta dal Signore [….]. Ogni cristiano è chiamato a prendere parte a questa
missione universale con la propria testimonianza evangelica in ogni ambiente, così che tutta la
Chiesa esca continuamente con il suo Signore e Maestro verso i “crocicchi delle strade” del mondo
d’oggi. Sì, “oggi il dramma della Chiesa è che Gesù continua a bussare alla porta, ma, dal di dentro,
perché lo lasciamo uscire! Tante volte si finisce per essere una Chiesa che non lascia uscire il Si-
gnore, che lo tiene come “cosa propria”, mentre il Signore è venuto per la missione e ci vuole mis-
sionari.
Preghiera
O Dio, dentro la vita, nelle vicende di ogni giorno, noi cerchiamo i confini di ciò che facciamo, ci
interroghiamo su ciò che viviamo, desideriamo una gioia che non si rovini tra le mani, tendiamo a
una speranza che non si consumi, aspiriamo ad un amore che ci renda felici, attendiamo un futuro
che non si arresti domani.
Noi cerchiamo una vita che sia degna di essere vissuta; la cerchiamo nella gioia e nella soffe-
renza, mentre facciamo nostra la morte dei bambini e dei giovani, degli anziani e dei poveri nelle
guerre assurde che insanguinano varie regioni della terra; la cerchiamo nel dono che tanti nostri
amici fanno della loro vita per l’annuncio del Vangelo.
Signore tu ci chiami ad un lavoro di speranza: ci fai vedere un mondo bisognoso e alla ricerca di
segni di speranza, dove ciascuno di noi è chiamato a lavorare per far incontrare Gesù Cristo con
la vita delle persone e a portare così una vera luce e una certa speranza. Rialzaci quando cadiamo
a causa delle nostre fragilità, rianimaci quando ci stanchiamo e vorremmo abbandonare tutto,
mai nella nostra vita subentri il disinteresse per l’annuncio del Vangelo.
Canto
Il rifiuto delle persone ai doni di Dio che sono sempre belli e desiderabili, come un delizioso ban-
chetto nuziale, è veramente misterioso; fa pensare che dentro di noi qualcuno, sicuramente nostro
nemico, ci manovra e ci fa muovere come marionette. Gesù Cristo è venuto a liberarci, a salvarci,
a ridarci la gioia di aver ritrovato un Padre e tanti fratelll, eppure molti non gli aprono la porta
del loro cuore. Ascoltiamo ancora Papa Francesco.
Dal Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale di Papa Francesco
In un mondo lacerato da divisioni e conflitti, il Vangelo di Cristo è la voce mite e forte che chiama
gli uomini ad incontrarsi, a riconoscersi fratelli e a gioire dell’armonia tra le diversità. Dio vuole
che “tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tm 2,4). Perciò, non
dimentichiamo mai, nelle nostre attività missionarie, che siamo inviati ad annunciare il Vangelo a
tutti, e “non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un
orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile” (EG,14). I discepoli- missionari di Cristo hanno
sempre nel cuore la preoccupazione per tutte le persone di ogni condizione sociale o anche morale.
La parabola del banchetto ci dice che, seguendo la raccomandazione del re, i servi radunarono”
tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni” (Mt 22,10). Inoltre, proprio “ i poveri, gli storpi, i ciechi
e gli zoppi “ (Lc 14,21), vale a dire gli ultimi ed emarginati della società, sono gli invitati speciali
del re. Così, il banchetto nuziale del Figlio che Dio ha preparato rimane per sempre aperto a tutti,
perché grande e incondizionato è il suo amore per ognuno di noi.” Dio infatti ha tanto amato il
mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita
eterna” (Gv 3,16). Chiunque, ogni uomo e ogni donna è destinatario dell’invito di Dio a partecipare
alla sua grazia che trasforma e salva.
Concludiamo la preghiera affidando tutta l’umanità alla materna protezione di Maria Vergine e
Madre.
Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile
fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “sì” nell’urgenza più imperiosa che
mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.
Tu ricolma della presenza di Cristo, hai portato la gioia a Giovanni il Battista, facendolo esultare
nel seno di sua madre, Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato le meraviglie del Signore. Tu, che
rimanesti ferma davanti alla Croce con una fede incrollabile e ricevesti la gioiosa consolazione
della risurrezione, hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito perché nascesse la Chiesa
evangelizzatrice.
Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la
morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza
che non si spegne.
Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore, sposa delle nozze eterne, in-
tercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima, perché mai si rinchiuda e mai si fermi
nella sua passione per instaurare il Regno.
Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione,
del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la
gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce.
Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen (EG 288)
Il centro del Vangelo di Gesù è che abbiamo un Padre pronto ad abbracciare ogni uomo come fi-
glio, e la preghiera più vera è quella che Gesù stesso ci ha insegnato: Padre nostro!
Scambiamoci un gesto fraterno.
Il Signore ci benedica e ci custodisca, mostri a noi il suo volto e abbia di noi misericordia. Rivolga
verso di noi il suo sguardo e ci dia pace. Il Signore ci benedica.
Canto finale
Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di novembre 2024