Un nuovo anno che inizia ci invita a riflettere sul significato
del tempo che ci è dato. Nessuno di noi è padrone del proprio
tempo: sappiamo che un Padre ci ha pensato ed amato dal-
l’eternità, ha deciso di farci entrare nella storia in un deter-
minato momento e in un altro momento ci farà passare “da
questo mondo al Padre”. Ci chiediamo: che senso ha questo
tempo che passiamo qui in terra? Al termine della vita perso-
nale ci sarà una valutazione: non avrà valore la ricchezza ac-
cumulata, non avrà consistenza la fama conseguita nella
società, non incideranno amicizie e alleanze. Inciderà solo
l’amore che il Signore ci avrà dato di vivere: amore di ritorno
a Gesù Cristo, amore di apertura, di condivisione, di servizio
verso i fratelli. Perciò il tempo ci è dato per crescere e matu-
rare nell’amore, la vita è essenzialmente un imparare ad
amare per preparare la vita nuova nella pienezza di comu-
nione con la Trinità e con tutti i beati. La nostra esistenza è
un impegno a vivere per gli altri, per la nostra pace, per contribuire alla pace nel mondo,
per scoprire i doni del Signore e per ringraziarlo vivendo nella sua volontà…. E così i no-
stri pensieri, le nostra azioni saliranno a Dio come volute di incenso profumato, a Lui
gradito. Il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Pace ci invita a vivere in
pienezza l’anno giubilare: è un anno santo, un anno giubilare in cui accogliere i doni del
Signore e ravvivare la nostra speranza per portarla ai fratelli.

 

                                              Veglia di preghiera

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Insieme preghiamo con Papa Francesco: Rimetti a noi i nostri debiti, Signore, come noi li rimet-
tiamo ai nostri debitori, e in questo circolo di perdono concedi la tua pace, quella pace che solo
tu puoi donare a chi si lascia disarmare il cuore, a chi con speranza vuole rimettere i debiti ai
propri fratelli, a chi senza timore confessa di essere tuo debitore, a chi non resta sordo al grido
dei più poveri. Amen

 

Canto

 

Iniziamo un nuovo anno donatoci dal Padre celeste, tempo giubilare dedicato alla speranza. Il
Giubileo è un anno di clemenza e liberazione per tutta l’umanità. Dio chiama a ristabilire la giu-
stizia di Dio in diversi ambiti della vita: nell’uso della terra, nel possesso dei beni, nella relazione
con il prossimo, soprattutto nei più poveri e di chi era caduto in disgrazia. Il suono del corno ri-
cordava a tutti, a chi era ricco e a chi si era impoverito, che nessuna persona viene al mondo per
essere oppressa: siamo fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre, nati per essere liberi secondo
la volontà del Signore.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace
Il giubileo è un evento che ci spinge a ricercare la giustizia liberante di Dio su tutta la terra. Al
posto del corno, all’inizio di questo Anno di Grazia, noi vorremmo metterci in ascolto del “grido
disperato di aiuto” che, come la voce del sangue di Abele il giusto, si leva da più parti della terra che Dio non smette mai di ascoltare. A nostra volta ci sentiamo chiamati a farci voce di tante
situazioni di sfruttamento della terra e di oppressione del prossimo. Tali ingiustizie assumono a
volte l’aspetto di quelle che S. Giovanni Paolo II definì “Strutture di peccato”, poiché non sono
dovute soltanto all’iniquità di alcuni, ma si sono per così dire consolidate e si reggono su una com-
plicità estesa. Ciascuno di noi deve sentirsi in qualche modo responsabile della devastazione a
cui è sottoposta la nostra casa comune, a partire da quelle azioni, che anche solo indirettamente,
alimentano i conflitti che stanno flagellando l’umanità.

All’inizio del nuovo anno, con la Chiesa sparsa in mezzo a tutti i popoli, vogliamo rivolgere a Dio
una preghiera di lode, di benedizione, di ringraziamento per l’amore sconfinato che Lui ci porta
e per la sua costante presenza provvidente nella nostra vita. Uniamoci a tutta la Chiesa con un
antico inno di lode e ringraziamento.

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore. O eterno Padre, tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’uni-
verso.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli apostoli a la candida schiera
dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre, tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza
dell’uomo.
Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli Signore, che hai redento con il tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre.
Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno.

 

Canto

 

Il Messaggio del Papa ci richiama a svegliarci e ad essere attenti alla condizione dell’umanità in
questo nostro tempo. Per il Giubileo del 2025 non ascolteremo il suono dello yobel (corno di
ariete) ma nel nostro orecchio e nei nostri occhi ascolteremo il lacerante grido dei poveri, degli
esclusi, delle persone minacciate dalla guerra. Il nostro cuore si intenerisca e ci faccia decidere
di promuovere, per quanto è in noi, un cambiamento sul modo di pensare i beni della terra e sul
debito che alcuni paesi sono stati costretti ad implorare da paesi ricchi.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace
Gesù nella preghiera del “Padre nostro” pone l’affermazione molto esigente “come anche noi li
rimettiamo ai nostri debitori” dopo che abbiamo chiesto al Padre la remissione dei nostri debiti.
[…] Vorrei all’inizio di quest’anno di Grazia, suggerire tre azioni che possano ridare dignità alla
vita di intere popolazioni e rimetterle sulla via della speranza, affinché si superi la crisi del de-
bito e tutti possano ritornare a riconoscersi debitori perdonati. Anzitutto, riprendo l’appello
lanciato da S. Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo dell’anno 2000, di pensare a una “con-
sistente riduzione, se non proprio al totale condono, del debito internazionale, che pesa sul de-
stino di molte nazioni”. Riconoscendo il debito ecologico, i Paesi più benestanti si sentano chiamati
a far di tutto per condonare i debiti di quei paesi che non sono nella condizione di ripagare quanto
devono[…] Inoltre chiedo un impegno fermo a promuovere il rispetto della dignità della vita umana perché ogni persona possa amare la propria vita e guardare con speranza al futuro, desi-
derando lo sviluppo e la felicità per sé e per i propri figli. Oso anche rilanciare un altro appello
per le giovani generazioni, in questo tempo segnato dalle guerre: utilizziamo almeno una percen-
tuale fissa del denaro impegnato negli armamenti per la costituzione di un Fondo mondiale che
elimini definitivamente la fame e promuova uno sviluppo sostenibile, contrastando il cambiamento
climatico.
Rivolgiamoci ora come bambini al Padre celeste perché voglia soccorrerci contro i nostri egoismi
e nelle nostre incapacità: Ascolta Padre, la nostra preghiera!
Padre, poniamo davanti alla tua misericordia la tragica condizione dei popoli che sono in guerra
e che, nonostante alcuni tentativi, non riescono a trovare la via della pace; il tuo Santo Spirito
guidi l’umanità intera alla trattativa e al rispetto del diritto e della giustizia per ogni popolo ed
ogni persona umana. Ascolta Padre la nostra preghiera!
Padre, ti preghiamo perché siano risanate le relazioni nell’ambito della famiglia, nel mondo del
lavoro, in tutta la società. Animati dal tuo immenso amore, nelle persone fiorisca l’amore, la fra-
ternità, la capacità di collaborare. Ascolta, Padre la nostra preghiera!
Padre, ti ringraziamo per tutto il progresso fatto in questo nostro tempo da tutta l’umanità e
che ha elevato il nostro livello di vita. Purtroppo però esistono tra noi tante schiavitù e tante in-
giustizie, la povertà che potrebbe essere eliminata dilaga sempre più. Padre, intenerisci il cuore
di ogni uomo perché ognuno abbia a cuore il bene dei fratelli. Ascolta Padre, la nostra preghiera!

 

Canto

 

Sentiamoci chiamati a fare la nostra parte: non bastano le sole parole né i momentanei buoni
sentimenti che poi svaniscono come nebbia al sole. Nessuno si senta arrivato e a posto. All’inizio
del nuovo anno cresca un sentimento e una decisione profonda: occorre cambiare il nostro cuore
nel rapporto con i più poveri, con gli scartati dalla società, con tutti quelli che non contano. E im-
pegnarci anche come comunità.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace
Che il 2025 sia un anno in cui cresca la pace! Quella pace vera e duratura, che non si ferma ai
cavilli dei contratti o ai tavoli dei compromessi umani. Cerchiamo la pace vera, che viene donata
da Dio a un cuore disarmato: un cuore che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è
tuo; un cuore che scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri; un cuore che
non esista a riconoscersi debitore nei confronti di Dio e per questo è pronto a rimettere i debiti
che opprimono il prossimo; un cuore che supera lo sconforto per il futuro con la speranza che
ogni persona è una risorsa per questo mondo.
Il disarmo del cuore è un gesto che coinvolge tutti, dai primi agli ultimi, dai piccoli ai grandi, dai
ricchi ai poveri. A volte, basta qualcosa di semplice come un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo
fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito. La pace non giunge solo con la fine della guerra,
ma con l’inizio di un mondo nuovo, un mondo in cui ci scopriamo diversi, più uniti e più fratelli.
Vogliamo affidare questo nuovo anno alla materna protezione di Maria che Gesù stesso, nel mo-
mento della sua morte, ci ha donato come madre. Per lodarla prendiamo in prestito le parole dei
fratelli delle chiese ortodosse che magnificano Maria la Teotokos (Madre di Dio) con splendidi
inni. In particolare a Maria chiediamo il dono della pace.
È veramente giusto proclamare beata te, o Deipara, che sei beatissima, tutta pura e madre del
nostro Dio. Noi magnifichiamo te, che sei più onorabile dei Cherubini e incomparabilmente più
gloriosa dei Serafini, che in modo immacolato partoristi il Verbo di Dio, o vera Madre di Dio.
In te, piena di grazia, si rallegra tutto il creato, la milizia angelica e la stirpe umana. Tempio
santificato, paradiso spirituale, gloria verginale da cui ha preso carne e si è fatto uomo Colui
che è il nostro Dio d’avanti i secoli. Del tuo seno egli ha fatto il suo trono e il tuo corpo l’ha reso
più vasto dei cieli. In te, piena di grazia, si rallegra tutto il creato: gloria a te!
Volgi uno sguardo benigno, o Madre del Creatore di tutte le cose e fa cessare per tua interces-
sione l’amara sofferenza di tutta l’umanità. Madre del Vangelo vivente prega per noi!
Il centro del Vangelo di Gesù è che abbiamo un Padre pronto ad abbracciare ogni uomo come fi-
glio, e la preghiera più vera è quella che Gesù stesso ci ha insegnato: Padre nostro!

Scambiamoci un gesto fraterno.

Il Signore ci benedica e ci custodisca, mostri a noi il suo volto e abbia di noi misericordia.

Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace. Il Signore ci benedica.

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di gennaio 2025