Francisco Javier Vera Manzanares è noto come Greta Thunberg della Colombia: l’8 ottobre ha parlato di fronte alla Corte Costituzionale per rivendicare i diritti della sua generazione a un futuro. “È davvero importante che la voce dei bambini cominci ad essere presa in considerazione”.

 

Francisco Ver Manzanares

“Oggi sono qui a parlare come bambino, come cittadino, come una voce che porta un’opinione che voglio esprimere di fronte a tutti voi… È davvero importante che la voce dei bambini cominci ad essere presa in considerazione”. Parlava così lo scorso 8 ottobre, di fronte alla Corte costituzionale della Colombia, Francisco Javier Vera Manzanares. Un ragazzino di appena 12 anni, che già è impegnato pubblicamente nella difesa dei diritti dei bambini. E che in 10 minuti, in maniera lucida ed efficace, ha richiamato all’unità il suo Paese nel giorno in cui si sono celebrati i 200 anni della Costituzione.

La sua battaglia è in favore della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente e per il diritto dei giovani a un futuro e a poter esprimere la propria opinione. A soli 12 anni, è riconosciuto come il fondatore di “Guardiani per la vita”, un movimento ambientalista di cui fanno parte ragazzi di età compresa tra i 3 e i 20 anni. E oggi è considerato la versione colombiana di Greta Thunberg.

Social media. Francisco Javier ha già oltre mezzo milione di follower tra Facebook, Twitter e Instagram. E il 19 settembre ha partecipato a TEDxGrecia 2021 con un video su “Storia e ambiente”. Su Twitter, dove ha quasi 65mila follower, si presenta così: “Ho 12 anni e uno scopo. Unirci per la protezione del nostro pianeta. Ambasciatore di buona volontà in Colombia per l’UE. Account gestito dai miei genitori”.

In pericolo. Per la sua attività, Francisco, che vive a Villeta, in un contesto rurale, è stato criticato e minacciato di morte. È avvenuto lo scorso 15 gennaio, nel mezzo della pandemia, quando aveva pubblicato un video chiedendo all’esecutivo nazionale di permettere l’accesso a internet per l’istruzione anche nelle zone lontane della città. La risposta è un account anonimo, appunto, è stata una minaccia esplicita, fatto preoccupante in uno dei paesi al mondo con il più alto numero di vittime tra i difensori dell’ambiente.

La storia. La popolarità del ragazzo è cresciuta molto in seguito a un’apparizione al Senato, il 17 dicembre di due anni fa. In quell’occasione sorprese la sua capacità di parlare in pubblico e il suo discorso, in cui chiedeva politiche in favore del Pianeta e denunciava pratiche che danneggiavano la natura e rese legali dagli stessi senatori. Da quel momento in poi divenne per molti un punto di riferimento. L’Alto rappresentante Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha dichiarato: “Mi congratulo con te e ti ringrazio per queste azioni che ci permettono di avanzare come umanità e che mostrano la tua solidarietà e il tuo impegno per la possibilità di un mondo migliore”. E nel febbraio scorso, l’allora ambasciatrice dell’Unione europea in Colombia, Patricia Llombart, lo nominò ambasciatore di buona volontà dell’Ue. Il suo prossimo appuntamento internazionale sarà a Glasgow, in Scozia, in occasione della COP26.

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L’articolo integrale di Diego Battistessa (da Panamá City, Panamá), “Francisco Vera, 12 anni, è il nuovo ambientalista della Colombia”, può essere letto su Osservatorio Diritti.

DIFENSORI DELLA NATURA IN PERICOLO:
NESSUN PAESE PEGGIO DELLA COLOMBIA

Per il secondo anno consecutivo la Colombia si trova in cima alla lista dei Paesi nei quali si consumano gli omicidi verso coloro che difendono la Pacha Mama (Madre Terra). Il Paese sudamericano continua a vivere una spirale di violenza particolarmente mortifera per i difensori dei diritti umani in generale e per i leader comunitari e i popoli indigeni in particolare. In un contesto di recrudescenza del conflitto con le varie dissidenze delle Farc, e in un clima di repressione generalizzata delle proteste, la caccia ai difensori delle natura scatenata da chi vuol trarre profitto dalle risorse dell’ambiente è costata la vita a 65 persone.

Il Cantico