Siamo all’ultimo tratto della cinquantina di Pasqua: è imminente la festa di Pentecoste quando facciamo memoria della discesa dello Spirito Santo sulla prima Chiesa, su Maria e sugli Apostoli. Lo Spirito Santo mandato da Gesù, lo Spirito che è l’Amore del Padre e del Figlio, irrompe in modo visibile ed è linfa nuova che cambia il cuore e rende nuova l’umanità. Dal momento del Battesimo e poi della Cresima questo Spirito è donato a ciascuno di noi e ci plasma come figli di Dio, formando in noi i pensieri, gli affetti, le azioni di Gesù Cristo. Chi non ha questo Spirito non è cristiano perché è solo lui che costruisce in noi Gesù Cristo. Per la nostra vita è come acqua fresca nell’arsura, fuoco nella caligine, amico nella solitudine, guida nello smarrimento, mano tesa nella debolezza. Lo Spirito Santo non solo vive in ciascuno di noi ma è anche la luce e la forza della Chiesa e nella elezione del Papa Leone XIV ha dato al mondo una lezione mostrando come è possibile lavorare insieme e trovare accordi. Nella omelia del 20 maggio a S. Paolo fuori le mura Papa Leone ha detto: “Lo Spirito Santo è la forza che anima la Chiesa, la guida nelle sue decisioni e la sostiene nelle prove”. Con gratitudine ci fermiamo a riflettere al grande dono dello Spirito Santo.
Veglia di preghiera
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiamo insieme con Papa Francesco lo Spirito Santo: Spirito Santo, memoria di Dio, ravviva
in noi il ricordo del dono ricevuto. Liberaci dalle paralisi dell’egoismo e accendi in noi il desiderio
di servire, di fare il bene. Perché peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiuden-
doci in noi stessi. Vieni Spirito Santo; tu sei armonia, rendici costruttori di unità; tu che sempre
ti doni, dacci il coraggio di uscire da noi stessi, di amarci e aiutarci. Per diventare un’unica fa-
miglia. Amen
Canto
La condizione in cui vive oggi l’umanità è veramente grave e sommamente ingiusta e disumana, e
sembrerebbe senza via di uscita. La violenza, la crudeltà, la prepotenza sembrano non dare spazio
alla maggioranza dei senza risorse, ai poveri, agli scartati. C’è una speranza? Vengono in mente
pagine della Parola di Dio che promettono la presenza di Dio e che ci assicurano che anche nelle
prove della vita non siamo soli a lottare. Ad esempio le parole di Gesù nella tempesta sul lago di
Galilea, quando gli Apostoli stanno attraversando il lago e scoppia una tempesta; la barca imbarca
acqua ed è sul punto di andare a fondo. Ma su quella barca c’è anche Gesù che dorme, che pare
assente; svegliato dice agli Apostoli: “gente di poca fede, perché temete ?”. C’è un’altra pagina
della Parola che viene in mente: Ezechiele 37. Il Signore è presente al suo popolo e con il suo
Spirito interviene per salvare e dare vita anche in situazioni difficilissime, come far rivivere
ossa inaridite, addirittura chiuse in un sepolcro.
Dal Libro del Profeta Ezechiele (37)
La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura
che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse in ogni parte. Vidi che erano in grandissima
quantità nella distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: “Figlio dell’uomo, potranno queste ossa
rivivere?” Io risposi: “Signore Dio, tu lo sai”. Egli mi replicò: Profetizza su queste ossa e annuncia
loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore a queste ossa: ecco, io faccio
entrare in voi lo Spirito e rivivrete […]. Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e
soffia su questi morti, perché rivivano. Io profetizzai come mi aveva comandato e lo Spirito entrò
in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi come un esercito grande, sterminato. Mi disse:
“Figlio dell’uomo, queste ossa sono tutta la casa di Israele. Ecco, esse vanno dicendo: “Le nostre
ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti”. Perciò profetizza e annunzia
loro “Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe. O
popolo mio, e vi riconduco nella terra di Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò
le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio Spirito
e rivivrete: vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò.
Oracolo del Signore”.
Parola di Dio
Preghiamo con la Sequenza di Pentecoste:
Vieni, santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.
O luce beatissima, invadi nell’intimo, il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gloria eterna. Amen
Canto
Secondo la promessa di Gesù, lo Spirito, dopo la Pasqua, prenderà dimora in noi. La sua presenza
unita alla presenza dello stesso Gesù e alla presenza del Padre, renderà nuova la nostra vita e ci
trasformerà ogni giorno di più in figli di Dio: starà con noi, ci darà luce e forza. Sarà la presenza
misericordiosa che ci guiderà verso la patria. Nelle lettere di S. Paolo troviamo numerose attri-
buzioni con le quali è nominato lo Spirito Santo.
Dalla Lettera di San Paolo
Dell’amore con cui Dio ci ama, lo Spirito Santo ne è testimone e garante con la presenza attiva
in noi. Questi è lo Spirito Santo della promessa che caratterizza la nuova alleanza. Esso non è
solo una manifestazione esteriore di potenza taumaturgica e carismatica; è anche e soprattutto
un principio interiore di vita nuova che Dio dà, invia, concede, riversa mediante la fede e il Bat-
tesimo. Egli abita nel cristiano, nel suo spirito ed anche nel suo corpo. Questo Spirito che è lo
Spirito del Cristo rende il cristiano figlio di Dio e fa abitare Cristo nel suo cuore. Egli è per il
cristiano, come per Cristo stesso, un principio di risurrezione e in virtù di un dono escatologico
fin d’ora ci segna come un sigillo e si trova in noi a titolo di caparra e di primizia. Si sostituisce
al principio malvagio della carne e diviene in noi principio di fede, di conoscenza soprannaturale,
di amore, di santificazione, di nuova condotta morale, di coraggio apostolico, di speranza, di pre-
ghiera. Lo Spirito non si deve spegnere, né rattristare. Unendosi a Cristo, Egli fa l’unità del suo
corpo cioè della Chiesa.
Come figli incapaci di vivere da soli, consapevoli delle nostre povertà, rivolgiamoci allo Spirito
Santo che ci è stato dato come presenza dell’amore di Dio in noi e preghiamo:
Spirito di Dio vieni a salvarci!
Spirito di Dio ti preghiamo di illuminare le coscienze e le menti dei responsabili dei popoli, spe-
cialmente delle popolazioni che sono in guerra, perché sinceramente cerchino trattative e vie di
pace:
Spirito di Dio vieni a salvarci!
Nella consapevolezza e nella coscienza di tutti gli uomini appaia chiaro che la guerra non risolve
nessun problema e invece è causa di tanta ingiustizia e di tanta sofferenza:
Spirito di Dio vieni a salvarci!
A tutti sia manifesta la follia della guerra e delle relative ingenti spese per gli armamenti e per
gli apparati bellici. Con il tuo aiuto sorga nella società una politica che diriga tutte queste risorse
a risolvere i problemi della fame e della sete di tutti i popoli:
Spirito di Dio vieni a salvarci!
Ti preghiamo per i politici di casa nostra: si affronti con decisione una politica per la difesa della
salute degli operai e per mettere al primo posto la dignità dei lavoratori:
Spirito di Dio vieni a salvarci!
Aiutaci a eliminare quegli orrendi omicidi che molte volte si compiono anche nel recinto delle fa-
miglie, violando le sacre relazioni tra sposi e tra fidanzati:
Spirito di Dio vieni a salvarci!
Spirito di Dio, accendi nel cuore di tutti gli uomini la virtù della pietà e della misericordia:
Spirito di Dio vieni a salvarci!
Si creino alleanze per il bene e le sconfinate possibilità dello sviluppo tecnico si mettano a ser-
vizio di una vita dignitosa per ogni uomo:
Spirito di Dio vieni a salvarci!
Canto
Nell’Ultima Cena, Gesù annuncia la sua partenza e il suo ritorno al Padre: la sua presenza tra i
suoi non sarà più sensibile ma spirituale. Fino ad ora egli rimaneva con i suoi facendosi toccare,
mangiando con essi, ora non sarà più così. Gesù rimarrà sempre con essi ma in un’altra modalità:
ora in suo nome e dietro la sua preghiera, il Padre manderà un altro Paraclito, un altro chiamato
a stare accanto a loro, un altro avvocato, un altro sostegno, un altro rivelatore.
Dal Vangelo Secondo Giovanni (15,26 ss)
Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal
Padre, egli darà testimonianza di me, e anche voi date testimonianza perché siete con me fin
dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi […] Non ve l’ho detto
dal principio, perché ero con voi. Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi
domanda: “Dove vai?“Anzi perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada. Perché se io non me ne vado, non verrà
a voi il Paraclito; se invece me ne vado, Lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la
colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non
credono in me, riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedete più, riguardo al giu-
dizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando
verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma
dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà
da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; perciò vi ho detto
che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Parola del Signore.
Preghiamo lo Spirito Santo insieme a Don Tonino Bello:
Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell’universo e trasformavi in
sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei
cominciamenti. Questo mondo che invecchia, sfioralo con l’ala della tua gloria. Dissipa le sue
rughe. Fascia le ferite che l’egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle. Mitiga
con l’olio della tenerezza le arsure della sua crosta. Restituiscigli il manto dell’antico splendore,
che le nostre violenze gli hanno strappato, e riversa sulle sue carni inaridite anfore di profumi.
Permea tutte le cose e possiedine il cuore. Facci percepire la tua dolente presenza nel gemito
delle foreste divelte, nell’urlo dei mari inquinati, nel pianto dei torrenti inariditi, nella viscida
desolazione delle spiagge di bitume. Restituiscici al gaudio dei primordi. Riversati senza misura
su tutte le nostre afflizioni. Librati ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo. Spirito Santo,
che riempivi di luce i profeti e accendevi parole di fuoco sulla loro bocca, torna a parlarci con
accenti di speranza. Dissipa le nostre paure. Liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare
per i soprusi consumati sui poveri. Preservaci dalla tragedia di dover riconoscere che le prime
officine della violenza e dell’ingiustizia sono ospitate nei nostri cuori. Donaci la gioia di capire
che tu non parli solo dai microfoni delle nostre chiese. Che nessuno può menar vanto di posse-
derti.
Ci scambiamo un segno di amicizia invocando la pace per ogni uomo. Preghiamo insieme il Padre
nostro la preghiera che Gesù ci ha insegnato e che fu consegnata ad ognuno di noi nel momento
del Battesimo. Invochiamo Maria, la nostra Madre.
Nella gioia della Pentecoste preghiamo:
Vieni, Spirito Santo, vieni! Fa’ che sorgano i tuoi raggi luminosi, dissipa l’oscurità delle nostre
menti e apri gli occhi a tutti noi. Ravviva la nostra fede intorbidita, rimuovi i dubbi e le paure e
rivela ai nostri occhi pieni di stupore l’amore segreto che Dio nutre per noi.
Concludiamo questo momento di preghiera scambiandoci la pace come fa Gesù nelle sue appari-
zioni dopo la resurrezione.
Preghiamo ancora come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro!
E su tutti noi, sulle nostre famiglie, sulla nostra Fraternità scenda la Benedizione di Dio nostro
Padre, di Gesù nostro fratello, dello Spirito Santo nostra guida. E Maria sia sempre la nostra
Mamma. Amen
Canto finale
Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di Giugno 2025