preghiera-aprileViviamo nel tempo eccezionale della Pasqua: nella liturgia della Chiesa risuona continuamente l’Alleluja di gioia per la vittoria del Signore Gesù sulla morte, sulla schiavitù, sulla cattiveria, sulla debolezza, sull’egoismo e su tutto ciò che ci opprime. È una vittoria che sentiamo nostra, che coinvolge anche la nostra vita perché Gesù l’ha raggiunta per noi ed è lui che ce la regala. Immersi nella meraviglia della Pasqua, nessuno di noi può sentirsi schiacciato, sconfitto, senza speranza: siamo alleati a un Vincitore e allora vinciamo anche noi. In questo nostro tempo abbiamo avuto segni della misericordia di Dio che ci dicono chiaramente che lui segue e guida le vicende che ci riguardano. La rinuncia di Benedetto XVI ci aveva suscitato perplessità, con un certo velo di tristezza; ed ecco che viene eletto Papa Francesco: un dono di Dio che è venuto a consolarci e a farci capire che su di noi c’è un Padre che ci ama e che veglia sui nostri cammini. Possiamo dire che Papa Francesco è un dono pasquale: in lui si va manifestando ogni giorno di più un lievito nuovo: un lievito di fraternità, di vicinanza, di semplicità, di amore a tutto il Popolo cristiano. In lui, più lo ascoltiamo, più sembrano riprendere nuovo vigore le parole che stanno a fondamento della nostra vita francescana. Parlando ai sacerdoti della Diocesi di Roma, Papa Francesco disse che il pastore deve avere il profumo del gregge e noi possiamo dire che il gregge deve avere il profumo del pastore: le parole, il comportamento, il cuore del pastore che il Signore ci ha dato, sono una indicazione anche per noi. Il tempo della Pasqua è per noi una grande opportunità per farci permeare dallo Spirito di Gesù risorto e per farci rinnovare secondo le indicazioni che lo stesso Spirito ci invia attraverso la parola di Papa  Francesco.

 

                                                                    Veglia di preghiera

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Dio nostro Padre che sempre guida gli avvenimenti della nostra storia e che ci fa doni al di sopra della nostra immaginazione, risvegli in noi la fiducia e la speranza per la virtù dello Spirito Santo. Amen.

Signore Gesù, che per noi hai dato tutto te stesso, che sei risorto per renderci partecipi della tua vita nuova donandoci nel Battesimo il tuo Spirito di figlio, non permettere che noi continuiamo a vivere inseguendo i nostri progetti, secondo i criteri di questo mondo, immersi nel vuoto e nel disorientamento che regna tra gli uomini del nostro tempo. Poiché ci hai eletti senza nostro merito ad ascoltare la bella notizia della tua Pasqua, donaci il tuo Santo Spirito che ci svegli nel nostro intimo e ci renda responsabili dei tuoi doni. Lo chiediamo a Te, nostro fratello primogenito, che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti secoli dei secoli. Amen

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Partiamo dal messaggio pasquale che Papa Francesco ha inviato a tutta la Chiesa. Sono parole che ci danno tanta gioia e che trovano in noi una particolare risonanza. Per il fatto che lui è il pastore e il maestro che il Signore ha mandato per il nostro tempo, quello che fa e dice deve scuotere la nostra attenzione, il nostro orecchio e il nostro cuore. Quello che lui va ripetendo tende a creare in noi come una base di riferimento per la nostra vita cristiana e francescana.

 

Dal Messaggio pasquale di Papa Francesco

Anche noi, come le donne discepole di Gesù che andarono al sepolcro e lo trovarono vuoto, possiamo domandarci: che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l’amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; significa che l’amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore. Questo può farlo l’amore di Dio. Questo stesso amore per cui il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è andato fino in fondo nella via dell’umiltà e del dono di sé, fino agli inferi, all’abisso della separazione da Dio, questo stesso amore misericordioso ha inondato di luce il corpo morto di Gesù e lo ha trasfigurato, lo ha fatto passare nella vita eterna… Ecco cos’è la Pasqua: è l’esodo, il passaggio dell’uomo dalla schiavitù del peccato, del male, alla libertà dell’amore, del bene. Perché Dio è vita, solo vita, e la sua gloria, siamo noi, è l’uomo vivente. Cari fratelli e sorelle, Cristo è morto e risorto una volta per sempre e per tutti, ma la forza della Resurrezione, questo passaggio dalla schiavitù del male alla libertà del bene, deve attuarsi in ogni tempo, negli spazi concreti della nostra esistenza, nella nostra vita di ogni giorno.
Quanti deserti anche oggi, l’essere umano deve attraversare! Soprattutto il deserto che c’è dentro di lui, quando manca l’amore per Dio e per il prossimo, quando manca la consapevolezza di essere custode di tutto ciò che il Creatore ci ha donato e ci dona. Ma la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida, può ridare vita alle ossa inaridite!
Allora ecco l’invito che rivolgo a tutti: accogliamo la grazia della resurrezione di Cristo!
Parola della Chiesa.

Un momento di riflessione per accogliere questa parola nel nostro intimo.

Preghiamo con alcune orazioni dei giorni del tempo pasquale:

– O Padre, che per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita, concedi a noi che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto.

– O Padre, che da ogni parte della terra hai riunito i popoli per lodare il tuo nome, concedi che tutti i tuoi figli, nati a nuova vita nelle acque del Battesimo e animati dall’unica fede, esprimano nelle opere l’unico amore.

– Dio onnipotente ed eterno, che nella Pasqua del tuo Figlio hai offerto agli uomini il patto della riconciliazione e della pace, donaci di testimoniare nella vita il mistero che celebriamo nella fede.

– O Padre, che raduni il tuo popolo per celebrare colui che è il Primo e l’Ultimo, il Vivente che ha sconfitto la morte, donaci la forza del tuo Spirito, perché, spezzati i vincoli del male, ti rendiamo il libero servizio della nostra obbedienza e del nostro amore. Per Cristo nostro Signore. Amen

Canto

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S. Francesco ha riassunto la vita nuova sgorgata dalla Risurrezione di Gesù Cristo nella parola Penitenza: essa indica il lievito nuovo che fermenta di novità il rapporto con il Signore, con i fratelli e con tutto il creato.
Dalla Lettera ai fedeli di S. Francesco d’Assisi

Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, cfon tutta l’anima e la mente, con tutta la forza e amano i loro prossimi come se stessi e hanno in odio i loro corpi con i vizi e i peccati, e ricevono il Corpo e il Sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e fanno frutti degni di penitenza: oh, come sono beati e benedetti quelli e quelle, quando fanno tali cose e perseverano in esse, perché riposerà su di essi lo Spirito del Signore, e farà presso di loro la sua abitazione e dimora, e sono figli del Padre celeste del quale compiono le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo. Siamo sposi, quando nello Spirito Santo l’anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo. Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli.
Siamo madri quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri. A laude di Cristo e del suo servo Francesco.
Rimaniamo uniti nella preghiera al padre S. Francesco:

Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Dio, Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, per te stesso ti rendiamo grazie, perché per la tua santa volontà e per l’unico tuo Figlio con lo Spirito Santo hai creato tutte le cose spirituali e corporali, e noi fatti a tua immagine e somiglianza hai posto in paradiso. E noi per colpa nostra siamo caduti.
E ti rendiamo grazie, perché come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, così per il santo tuo amore, con il quale ci hai amato, hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre vergine beatissima santa Maria, e per la croce, il sangue e la morte di lui ci hai voluto redimere dalla schiavitù.
E ti rendiamo grazie, perché lo stesso tuo Figlio ritornerà nella gloria della sua maestà per destinare i reprobi, che non fecero penitenza e non ti conobbero, al fuoco eterno e per dire a tutti coloro che ti conobbero e ti adorarono e ti servirono nella penitenza: “Venite benedetti del Padre mio, entrate in possesso del regno, che è stato preparato per voi fin dall’origine del mondo”.
E poiché tutti noi miseri e peccatori non siamo degni di nominarti, supplici preghiamo che il Signore nostro Gesù Cristo Figlio tuo diletto, nel quale ti sei compiaciuto, insieme con lo Spirito Santo Paraclito ti renda grazie così come a te e a lui piace, per ogni cosa, lui che ti basta sempre in tutto e per il quale a noi hai fatto cose tanto grandi, Alleluja.

Canto

°°° 3 °°°

I racconti evangelici di questo tempo pasquale ci manifestano la grande misericordia di Gesù che ripetutamente appare tra gli Apostoli impauriti e amareggiati per l’esperienza di tradimento: frequentemente appare tra loro per consolarli, per sostenere la debolezza della loro fede ed aiutarli soprattutto a credere nella sua Risurrezione. Nel comportamento di Gesù risorto troviamo le risposte anche alle nostre perplessità, ai nostri dubbi, alle nostre incredulità. Anche per noi che quotidianamente sperimentiamo la nostra povertà e il peso delle difficoltà della nostra vita quotidiana, è difficile credere alla Risurrezione di Gesù. Il racconto dei due discepoli di Emmaus è attuale per ciascuno di noi.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,13–35)

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: ”Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?”. Si fermarono col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli rispose: “Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò loro: “Che cosa?”. Gli risposero: “Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolto; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo troavato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba ed hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Disse loro: “Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.
Parola del Signore.

 

Dal Messaggio pasquale di Papa Francesco.

Diciamo insieme: La Risurrezione di Cristo rinnovi la nostra umanità!
– Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita e diventiamo strumenti di questa misericordia, canali attraverso i quali Dio possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far fiorire la giustizia e la pace: la Resurrezione di Cristo rinnovi la nostra umanità!
– Gesù risorto che trasformi la morte in vita ti domandiamo di mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace. Pace in Medio Oriente, in particolare tra israeliani e palestinesi.
Pace in Iraq, pace per la Siria: quanto sangue è stato versato, quante sofferenze per le popolazioni che attendono aiuto e consolazione. La Risurrezione di Cristo rinnovi la nostra umanità.
– Si superino le divergenze e maturi un rinnovato spirito di riconciliazione tra molte nazioni dell’Africa ancora teatro di sanguinosi conflitti: in Mali, in Nigeria, nella Repubblica Democratica del Congo. Pace in Asia nella penisola coreana. La risurrezione di Cristo rinnovi la nostra umanità!
– Pace a tutto il mondo umiliato dall’avidità di chi cerca facili guadagni, ferito dall’egoismo che minaccia la vita umana e la famiglia, egoismo che continua la tratta di persone. Pace a tutto il mondo dilaniato dalla violenza legata al narcotraffico e dallo sfruttamento iniquo delle risorse naturali. La Risurrezione di Cristo rinnovi la nostra umanità.
Rivolgiamo la preghiera a Maria testimone della passione della morte e della risurrezione di Gesù:
Regina dei cieli, rallegrati, alleluja: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluja, è risorto come aveva promesso, alleluja.
Prega il Signore per noi alleluja.
Rallegrati, Vergine Maria, alleluja.
Il Signore è veramente risorto, alleluja.

Padre nostro

La Pace del Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!

Scambio della Pace.

Benedizione: Il Signore ci benedica e ci protegga. Faccia risplendere su di noi il suo volto e ci doni la sua misericordia. Rivolga su di noi il suo sguardo e ci doni la sua pace. Amen

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