Viviamo giorni di grande opportunità per svegliare la nostra vita cristiana che tante volte giace nel grigiore img2453dell’abitudinarietà. L’8 dicembre si aprirà l’Anno Santo del Giubileo della Misericordia e questi giorni debbono essere una preparazione, una chiamata a volgere il nostro sguardo e il nostro cuore all’agire di Dio, al suo amore che vuole venire a noi. È molto serio il pericolo che arrivi l’Anno Santo, una grande grazia del Signore, ma ci trovi totalmente presi dai problemi della nostra vita quotidiana: problemi del lavoro, problemi dei rapporti in famiglia, problema dei soldi che non bastano mai, problemi della salute, problemi politici sui quali discutiamo ore ed ore. Come uomini non possiamo uscire da questi problemi tentando di vivere come creature angeliche. Ma non possiamo rimanere prigionieri solo di queste preoccupazioni e non alzare i nostri occhi al Signore nostro Creatore e Redentore. Il Giubileo ci chiama a dare il giusto tempo e il giusto rapporto al Signore, a vivere come figli di Dio, fedeli alla nostra vita di creature umane qui in terra, secondo il suo disegno di amore. Con umiltà chiediamo al Signore che mandi il suo Spirito a renderci attenti, aperti ad accogliere la grazia del Giubileo che gratuitamente la Chiesa nostra madre mette a nostra disposizione.

 

                                                       Veglia di preghiera

Iniziamo la preghiera nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’amore del Padre, la misericordia di Gesù nostro fratello e la gioia dello Spirito Santo riempia il cuore di tutti noi. Amen

 

Preghiamo: O Dio nostro Padre, che conosci come nessun altro la nostra vita e cammini con noi nella nostra storia, a te sono noti la nostra debolezza, i nostri egoismi, i nostri compromessi. Signore vogliamo aprirci alla tua  misericordia, credere al tuo amore più forte delle nostre miserie. Donaci lo Spirito del tuo Figlio Gesù che rinnovi in noi la consapevolezza di essere tuoi figli, chiamati a vivere nella Santa Chiesa come fratelli e ad essere nel mondo lievito nuovo per un modo nuovo di stare insieme e lavorare insieme per il bene comune di tutta l’umanità. Ti chiediamo tutto questo affidandoci alla intercessione del tuo Figlio Gesù che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

 

Canto

 

La Storia di Salvezza ci testimonia in modo sovrabbondante come Dio è sempre fedele all’Alleanza. Egli è come uno sposo che ama sempre ed è sempre pronto ad accogliere di nuovo la sua sposa anche quando questa dovesse tradirlo. Allo stesso tempo ci testimonia anche gli adulteri, i compromessi della sposa che è il Popolo eletto: ad esso Dio manda Profeti, Apostoli, messaggeri che lo invitano a ravvedersi e a tornare a Lui. Il Giubileo indetto da Papa Francesco è una sollecitazione pressante rivolta alla sposa di Cristo che vive oggi, che è la Chiesa, l’Israele, il nuovo Popolo di Dio, a tornare al suo Signore e ad accogliere la sua misericordia per diventare a sua volta testimone della misericordia davanti a tutta l’umanità. Il profeta Osea appassionatamente si rivolge a Israele perché si converta e ritorni al suo sposo; ma è un invito rivolto anche a noi perché non lasciamo passare invano questo tempo e ci apriamo ad accogliere questa opportunità a convertirci.

 

Dal libro del Profeta Osea (Os 14, 2–7)

Ritorna dunque Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità. Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: “Togli ogni inquità, accetta ciò che è bene: non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostre labbra. Assur non ci salverà, non cavalcheremo su cavalli, né chiameremo più “dio nostro” l’opera delle nostre mani, perché presso di te l’orfano trova misericordia”. Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò profondamente, perché la mia ira si è allontanata da loro. Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’olivo e la fragranza del Libano. Parola del Signore

 

Preghiamo con il Salmo 103 che dovrebbe esserci vicino sempre, specialmente in questo tempo del Giubileo. In esso cantiamo la bontà e la misericordia di Dio che superano ogni misura.

Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le sue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia, sazia di beni la tua vecchiaia, rinnova come aquila la tua giovinezza.
Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana le nostre colpe.

 

Canto

 

Per aiutarci a vivere questo Giubileo straordinario Papa Francesco ci ha inviato una bolla, una lettera intitolata “Misericordiae Vultus”, il volto della misericordia del Padre, cioè Gesù Cristo. Fin dall’Antico Testamento Dio si è manifestato “ricco di misericordia”, ma in Gesù Cristo ha raggiunto il culmine: tutto in Lui parlava della misericordia del Padre; la sua venuta tra noi, la sua parola, i suoi gesti rivelavano l’amore misericordioso del Padre; e soprattutto la sua morte e la sua resurrezione per noi manifestano che la natura di Dio è la misericordia. Tutti gli uomini hanno bisogno di conoscere chi è veramente Dio per la loro pace e per la loro felicità e la Chiesa ed anche ciascun cristiano ha la missione di portare a tutti questo annuncio.

 

Dalla “Misericordiae vultus“ di Papa Francesco (12)

La Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona. La Sposa di Cristo fa suo il comportamento del Figlio di Dio che a tutti va incontro senza escludere nessuno. Nel nostro tempo, in cui la Chiesa è impegnata nella nuova evangelizzazione, il tema della misericordia esige di essere riproposto con nuovo entusiasmo e con una rinnovata azione pastorale. È determinante per la Chiesa e per la credibilità del suo annuncio che essa viva e testimoni in prima persona la misericordia. Il suo linguaggio e i suoi gesti devono trasmettere misericordia per penetrare nel cuore delle persone e provocarle a ritrovare la strada per ritornare al Padre.
La prima verità della Chiesa è l’amore di Cristo. Di questo amore, che giunge fino al perdono e al dono di sé, la Chiesa si fa serva e mediatrice presso gli uomini. Pertanto, dove la Chiesa è presente, là deve essere evidente la misericordia del Padre. Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia. Parola della Chiesa

 

Preghiamo con la Preghiera che Papa Francesco ci ha regalato per il Giubileo:

Signore Gesù Cristo,
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,
e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;
fece piangere Pietro dopo il tradimento,
e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana:
Se tu conoscessi il dono di Dio!
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,
del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia:
fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza
per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:
fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione
perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore
e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio
proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà
e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia. Amen
(Papa Francesco)

 

Canto

 

Gesù è veramente il volto del Padre cioè la manifestazione del Padre: in tutto ci dice che Dio  è misericordia, che Dio ama l’uomo fino all’estremo, fino al colmo della misura. E questo poteva dirlo solo Lui che viene dal Padre e conosce fino in fondo il Padre. Nelle parole di Gesù troviamo cose che solo Lui poteva dire, soprattutto nelle sue parabole, troviamo un Padre impensabile con la mente umana. Riascoltiamo con molta attenzione una di queste parabole. Il buon Samaritano è Dio Padre che in Gesù viene a incontrarci, a caricarsi della nostra vita, a pagare con la sua vita per guarirci dalle nostre ferite.

 

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10, 29–37)

Quello volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e , quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai di più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?” Quello rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fai così”. Parola del Signore

 

Con la fiducia di figli che si rivolgono al Padre e che pongono le loro preghiere nelle mani del Figlio Gesù Cristo, diciamo: Ascoltaci Signore!

– Signore Dio nostro Padre ti preghiamo per la Santa Chiesa, la tua famiglia dove hai accolto anche noi, che con il Battesimo ci ha generati alla fede, che anche oggi ci nutre con la Parola e l’Eucaristia. Oggi la vediamo nella sofferenza, ferita da scandali e dalla intromissione dello spirito mondano. Ti preghiamo di purificarla, di donare ad essa l’abbondanza del tuo Santo Spirito. Ti preghiamo per il Santo Padre Francesco perché non venga meno il suo progetto di rinnovamento e il suo servizio fedele e generoso al Popolo di Dio. Ti preghiamo

– Signore ti preghiamo per il prossimo Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana a “Firenze 2015” con l’impegnativo titolo “In Cristo Gesù, il nuovo umanesimo”. Signore, se non ci soccorre il tuo Spirito, noi possiamo dire tante belle parole, ma il nostro cuore rimane sempre lo stesso. Signore aiutaci a convertirci e che la tua Chiesa diventi fermento di vita nuova nella società italiana. Ti preghiamo

– Signore, siamo testimoni dei gravi disastri prodotti dalle guerre che da anni stanno sconvolgendo intere popolazioni del Medio Oriente e dell’Africa. Tante persone vengono violentemente private dei loro diritti, vengono oppresse e torturate, e spesso vengono uccise. In questi paesi la vita è diventata insopportabile ed ha prodotto il tragico fenomeno dei migranti che vagano cercando una possibilità di vita e spesso sono respinti ed esclusi. Signore donaci la pace, apri il cuore e la mente dei responsabili di questi popoli perché cerchino il dialogo, le trattative e le vie della pace. Ti preghiamo

– Papa Francesco ha annunciato che anticiperà l’apertura del Giubileo entrando nella porta della cattedrale di Bangui ( Repubblica Centroafricana) il 29 novembre prossimo. Questo gesto sia anche per noi un segno che ci invita a cambiare i nostri atteggiamenti e a cercare il rispetto della dignità delle popolazioni africane e di tutte le persone di altre nazioni e altre razze. Ti preghiamo

– Signore, la terra nostra sorella e nostra casa geme per le ferite, per gli abusi, per le devastazioni che noi abbiamo provocato con l’uso irresponsabile e uno sfruttamento sconsiderato dei beni di questo giardino in cui ci hai posto a vivere. Alla fine di questo mese i responsabili delle politiche dei vari popoli si incontreranno a Parigi sulla insostenibile condizione della terra prendendo in considerazione “Il riscaldamento globale della terra – il clima mutato”. Signore ravviva la responsabilità e la buona volontà di tutti coloro che interverranno a questo incontro. Ti preghiamo

 

Concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci al nostro Padre con le preghiera che il suo Figlio Gesù ci ha insegnato: Padre nostro

Il Signore ci benedica e ci custodisca
Mostri a noi il suo volto sereno e misericordioso
Il Signore guidi i nostri passi sulle orme del padre S. Francesco e ci renda costruttori di fraternità e di pace.
Il Signore ci dia pace. Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di novembre 2015