Fra pochi giorni uomini di ogni razza, di ogni età, di ogni condizione sociale, avranno l’opportunità di entrare nella Porta della Misericordia img2453“dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza” (MV,1). Attraversando questa porta ognuno potrà credere nel suo cuore che “la misericordia è più grande di ogni peccato, e che nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona” (MV,1). Accogliere questo annuncio, farlo diventare convinzione profonda della nostra vita, è l’itinerario che vogliamo intraprendere soprattutto in questo tempo di Avvento. In questo modo il nostro cammino verso il Santo Natale, ci porterà a incontrare il Signore Gesù che per noi lascia il grembo beato del Padre ed assume una “esistenza accidentata, ferita e sporca”, cioè la nostra umanità. La Misericordia di Dio riempie la nostra esistenza di tanti beni che hanno lo scopo di rendere bella e interessante la nostra vita, la vita costruita da un Padre. Il problema è che noi abbiamo in mente i nostri schemi e giudichiamo gli avvenimenti con i nostri criteri. La Chiesa nostra Madre ci riporta i pensieri di Dio e ci aiuta a comprendere come possiamo vivere nel piano di Dio ed essere veramente e pienamente uomini. In un tempo di smarrimento e di nebbia su tutti i valori essa ci mette davanti agli occhi Gesù Cristo, affermando che Egli è l’uomo nuovo, l’uomo perfetto, che svela pienamente l’uomo all’uomo (cfr Gaudium et Spes,22). A questo proposito una luce particolare ci viene dal Convegno della Chiesa italiana a Firenze dove è stato ribadito che Gesù è l’uomo vero, è il Servo di Javeh che è venuto a condividere la condizione umana ed illumina nella speranza la vita di ogni uomo piena di sofferenza e di fatica: aiutarci a dare un senso alla sofferenza e a vivere da fratelli, è grande misericordia per noi.

 

                                         Veglia di preghiera

Iniziamo la preghiera nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’amore del Padre, la misericordia di Gesù nostro fratello e la gioia dello Spirito Santo riempia il cuore di tutti noi. Amen

Preghiamo: O Dio nostro Padre, che nel tuo sconfinato amore per noi e nella tua sapienza hai mandato a noi il tuo Figlio Gesù perché venisse a farci conoscere il tuo disegno sulla vita dell’uomo e a salvarci dalle nostre schiavitù e dagli inganni del Maligno, donaci il tuo Santo Spirito che ci guidi a seguire l’esempio del nostro Signore Gesù. Ti preghiamo di vegliare su tutti noi perché il nostro cammino sia vissuto nella pace e nella serenità, in una tenace speranza nel tuo amore di Padre. Sempre si rinnovi in noi la consapevolezza di essere tuoi figli, chiamati a vivere nella Santa Chiesa come fratelli e ad essere nel mondo lievito nuovo per un modo nuovo di stare insieme e lavorare insieme per il bene comune di tutta l’umanità. Ti chiediamo tutto questo affidandoci alla intercessione del tuo Figlio Gesù che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

 

Canto

 

In Gesù, che ha manifestato a noi la misericordia del Padre, che è apparso tra noi come un fragile tenero bambino, volto splendente dell’amore del Padre, che ci ha rivelato chi è veramente il Padre,  noi vediamo anche chi è veramente l’uomo. E questa è misericordia di Dio, scienza che illumina la nostra esistenza. Nel libro del Profeta Isaia troviamo quattro Canti del Servo di Javeh che parlano del sofferente e in particolare della persona di Gesù : ci aiutano a capire l’umanità di Gesù e come in Lui si manifesta la misericordia di Dio per noi . In Gesù Dio ci parla e ci rivela cosa è l’umanità. La dignità dell’uomo non è la potenza, non è godersi la vita schiacciando i fratelli, non è accumulare, ma è servizio, prendere su di sé la sofferenza del mondo senza sfuggire e senza nascondersi. Ascoltiamo l’ultimo dei Canti del Servo di Javeh.

 

Dal Libro del profeta Isaia (52,13 – 53,5)

Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo – così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? E’ cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Parola di Dio

 

Preghiamo con la Preghiera che Papa Francesco ci ha regalato per il Giubileo.

Signore Gesù Cristo,
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,  e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;  l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento,  e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana:  Se tu conoscessi il dono di Dio!
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia:
fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:  fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione  perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore
e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà
e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia.
(Papa Francesco)

 

Canto

 

S. Paolo ci ammonisce ad avere in noi gli stessi sentimenti di Gesù. La mentalità mondana ogni giorno ci suggerisce di vivere secondo i criteri dell’uomo naturale, mettendo al centro il nostro io e cercando di soddisfare i suoi istinti perché la vita è nostra ed è unica: quella che viviamo in questo mondo. Il Padre nella sua grande misericordia ha mandato a noi il suo Figlio benedetto per mostrarci qual è il vero progetto di Dio sull’uomo e come la vita dell’uomo si realizza e diventa preziosa. S. Paolo ci indica la via interiore di Gesù Cristo che è l’opposto della via mondana.

 

Dalla Lettera di S. Paolo ai Filippesi (2,5 – 11)

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al disopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: “Gesù Cristo è il Signore!”, a gloria di Dio Padre. Parola di Dio

 

Preghiamo perché il Signore ci conceda di avere in noi il cuore e la mente di Gesù rinnovandoci nel profondo. Con le nostre forze non ci riusciremmo mai; ma il Signore Gesù ci dona il suo Spirito e Lui ci rinnova, ci trasforma, ci plasma come figli del Padre.

 

Preghiamo con le parole di S. Giovanni Crisostomo.

Signore mio Dio! So di non essere degno, né preparato, a farti entrare sotto il tetto della mia anima, poiché sono del tutto vuoto e in rovina, e tu non hai in me un luogo conveniente su cui posare il capo.
Ma così come per causa nostra sei sceso dalle altezze e ti sei abbassato, scendi ora fino alla mia bassezza.
Così come hai voluto essere deposto in una grotta e nella mangiatoia degli animali privi di ragione, entra nella mangiatoia della mia anima irragionevole e del mio corpo infangato.
Così come hai voluto entrare e mangiare con i peccatori nella casa di Simone il lebbroso, degnati di entrare nella casa della mia anima, lebbrosa e peccatrice.
Così come non hai respinto colei che era simile a me, la cortigiana e la peccatrice, quand’essa si accostò a te e ti toccò, così sii misericordioso verso di me, peccatore, che mi accosto a te e ti tocco. Così ti prego, poiché tu solo sei santo, Signore, santifica la mia anima e il mio corpo, la mia mente e il mio cuore, le mie reni e le mie viscere, rinnovami completamente, radica il tuo timore nelle mie membra, e fa’ che la tua santificazione rimanga in me. Amen!

 

Canto

 

Gesù stesso ci invita a guardare a Lui: è Lui che il Padre ha mandato nella sua infinita misericordia per insegnarci a vivere, per rinnovare ogni giorno il nostro cuore. Con un amore senza limiti Gesù ci dice: imparate da me!

 

Dal Vangelo secondo Matteo (11, 25-29)

In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. Parola del Signore

 

Con la fiducia di figli che si rivolgono al Padre e che pongono le loro preghiere nelle mani del Figlio Gesù Cristo, diciamo: Ascoltaci Signore!

– Signore, ci uniamo alle intenzioni di Papa Francesco nell’apertura dell’Anno Santo a Bangui: “L’Anno Santo della Misericordia arriva in anticipo a questa terra, una terra che soffre da diversi anni la guerra, l’odio, l’incomprensione, la mancanza di pace. In questa terra sofferente ci sono tutti i paesi del mondo che sono passati per la croce della guerra. Bangui diviene la capitale spirituale della preghiera per la misericordia del Padre. Tutti noi chiediamo pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore. Per Bangui, per tutta la Repubblica Centrafricana e per tutti i paesi che soffrono la guerra, chiediamo la pace!”. Indicaci, Signore, la via per uscire da ogni terrorismo e fondamentalismo e creare nell’incontro e nel dialogo le condizioni della pace vera! Ti preghiamo: Ascoltaci Signore!

– Signore Dio nostro Padre ti preghiamo per la Santa Chiesa, la tua famiglia dove hai accolto anche noi, oggi è nella sofferenza, ferita da scandali e dalla intromissione dello spirito mondano. Ti preghiamo di purificarla, di donare ad essa l’abbondanza del tuo Santo Spirito. Ti preghiamo per il nostro Papa Francesco: dona a lui la tua consolazione e la tua forza. Ti preghiamo: Ascoltaci Signore!

– I governanti dei vari popoli stanno incontrandosi a Parigi sulla insostenibile condizione della terra prendendo in considerazione “Il riscaldamento globale della terra – il clima mutato”. Signore ravviva la responsabilità e la buona volontà di tutti coloro che interverranno a questo summit perché porti a decisioni efficaci per cambiare il nostro modo di abitare la terra. Ti preghiamo: Ascoltaci Signore!

– Signore ti preghiamo in questo Avvento di ravvivare in noi la certezza che solo tu sei il Signore della storia e che gli avvenimenti della nostra vita sono guidati dal tuo amore misericordioso. Donaci la forza di attendere per vedere la luce. Ti preghiamo: Ascoltaci Signore!

 

Concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci al nostro Padre con le preghiera che il suo Figlio Gesù ci ha insegnato: Padre nostro

 

Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca
Mostri a noi il suo volto sereno e misericordioso
Il Signore guidi i nostri passi sulle orme del padre S. Francesco e ci renda costruttori di fraternità e di pace.
Il Signore ci dia pace. Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa