Abbiamo iniziato la Celebrazione a Bellamonte con il Convegno “Laudato si'”. Ora, in comunione con la Chiesa Italiana che celebra annualmente questa Giornata, intendiamo accogliere l’opportunità che, con l’istituzione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato in chiave ecumenica, il Santo Padre consegna ai singoli credenti e alle comunità “di rinnovare la personale adesione alla propria vocazione di custodi del creato, elevando a Dio il ringraziamento per l’opera meravigliosa che Egli ha affidato alla nostra cura, invocando il suo aiuto per la protezione del creato e la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo” (Lettera per la istituzione della Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato).

Il Signore apra i cuori per il necessario cambiamento di rotta!

 

 

 

 

Con l’Enciclica “Laudato si’” Papa Francesco ci richiama ad inserire nella nostra preghiera una dicembreininterrotta invocazione per la terra, nostra sorella e madre; essa purtroppo è piena di ferite prodotte dal nostro comportamento irresponsabile, e al suo degrato si accompagna il degrado umano e sociale con conseguenze drammatiche soprattutto per i più poveri.
La preghiera per la terra ci convince di un necessario cambiamento nel nostro rapporto con la natura e  nel nostro stile di vita quotidiano. Occorre una profonda conversione per uscire da uno sconsiderato sfruttamento della terra che non tiene conto della volontà di Dio che l’ha consegnata all’uomo affidandogli la cura e la custodia.
Papa Francesco ha istituito a questo scopo una Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato. In questa preghiera, secondo le intenzioni del Santo Padre, sentiamo presenti tutti i cristiani, i fratelli Ortodossi e il fratelli Protestanti, per imparare ad offrire insieme “il nostro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo”.
In comunione con la Chiesa italiana che celebra in settembre la Giornata per il Creato “Un umano rinnovato, per abitare la terra”, accogliamo l’opportunità che il Santo Padre consegna ai singoli credenti e alle comunità “di rinnovare la personale adesione alla propria vocazione di custodi del creato, elevando a Dio il ringraziamento per l’opera meravigliosa che Egli ha affidato alla nostra cura, invocando il suo aiuto per la protezione del creato e la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo”.

 

                                                         Veglia di preghiera

Iniziamo la preghiera nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti per rendere saldi e irreprensibili i nostri cuori nella santità davanti a Dio Padre.

 

Preghiamo: A colui che tanto patì per noi, a Cristo Gesù, che tanti beni ha elargito e ci elargirà in futuro, a Dio Padre, ogni creatura che vive nei cieli, sulla terra, nel mare e negli abissi, renda lode, gloria, onore e benedizione, poiché egli è la nostra virtù e la nostra fortezza. Egli che solo è buono, solo altissimo, solo onnipotente, ammirabile, glorioso e solo è santo, degno di lode e benedetto per gli infiniti secoli dei secoli. Amen. (FF 202)

 

Canto

 

Nella Bibbia è sempre presente il creato unito alla storia dell’uomo, parte integrante della creazione, insignito del mandato di coltivare e custodire la terra perché essa possa essere giardino per la vita di tutti. Noi siamo chiamati a farci voce e ad unirci nella lode e nella benedizione a tutte le creature. Soprattutto nei Salmi Dio è bendetto per le opere meravigliose da lui create, per la bellezza e la sapienza che in esse abbondantemente è manifestata.

 

Dal Libro del Siracide (42,15 – 43,1-30)
Ricorderò ora le opere del Signore e descriverò quanto ho visto. Il sole con il suo splendore illumina tutto e della gloria del Signore è piena la sua opera. Quanto sono amabili tutte le sue opere! Orgoglio dei cieli è il limpido firmamento, spettacolo celeste in una visione di gloria! Il sole mentre appare nel suo sorgere proclama: “Che meraviglia è l’opera dell’Altissimo!”. Anche la luna sempre puntuale nelle sue fasi regola i mesi e determina il tempo. Dalla luna dipende l’indicazione delle feste, luminare che decresce fino alla sua scomparsa.
Bellezza del cielo è la gloria degli astri, ornamento splendente nelle altezze del Signore. Osserva l’arcobaleno e benedici colui che l’ha fatto: è bellissimo nel suo splendore. Avvolge il cielo con un cerchio di gloria, l’hanno teso le mani dell’Altissimo!
Fa scendere la neve come uccelli che si posano, e il cuore stupisce nel vederla fioccare. Soffia la gelida tramontana, sull’acqua si condensa il ghiaccio; esso si posa sull’intera massa d’acqua, che si riveste come di corazza.
Dio con la sua parola ha domato l’abisso e vi ha piantato isole. Potremmo dir molte cose e mai finiremmo; ma per concludere: “Egli è tutto!”. Come potremmo avere la forza per lodarlo? Egli, il Grande, è al di sopra di tutte le sue opere. Chi lo ha contemplato e lo descriverà? Chi può magnificarlo come egli è? Ci sono molte altre cose nascoste più grandi di queste; noi contempliamo solo poche delle sue opere. Il Signore infatti ha creato ogni cosa e ha dato la sapienza ai pii.
Parola di Dio

 

Con S. Francesco cantore del creato preghiamo con il suo meraviglioso Cantico delle Creature:

Altissimo, onnipotente bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi Signore, per sor’Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate et benedicete, mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.

 

Papa Francesco nella sua grande capacità di rivelarci il cuore di Dio e la sua misericordia, ha convocato tutti gli uomini credenti e non credenti a prendere consapevolezza della estrema necessità di cambiare rotta nel nostro vivere su questa terra.

 

Dalla Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco (LS 1,2,3)
«Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come Fraternità una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba».
Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.
Di fronte al deterioramento globale dell’ambiente, voglio rivolgermi a ogni persona che abita questo pianeta. Nella mia Esortazione Evangelii gaudium, ho scritto ai membri della Chiesa per mobilitare un processo di riforma missionaria ancora da compiere. In questa Enciclica, mi propongo specialmente di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune.

 

Pausa di silenzio

 

Preghiera di Papa Francesco per la nostra terra
Dio onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza.
Inondaci di pace,
perche viviamo come fratelli e sorelle senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace.

 

Canto

 

Nella Enciclica “Laudato si’” Papa Francesco più volte ritorna sulla figura di S. Francesco e lo addita come esempio impareggiabile di uomo cha porta in sé il volere di Dio Creatore che affida la terra all’uomo perché riconosca la comune origine e la rispetti e la custodisca come dono ricevuto da Dio per ogni uomo e per tutti i tempi.

 

S. Francesco esempio per eccellenza di una ecologia integrale (LS 10.11.12)
Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità… Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso. In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore.
La sua testimonianza ci mostra anche che l’ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l’essenza dell’umano. Così come succede quando ci innamoriamo di una persona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione» (FF 460). La sua reazione era molto più che un apprezzamento intellettuale o un calcolo economico, perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste. Il suo discepolo san Bonaventura narrava che lui, «considerando che tutte le cose hanno un’origine comune, si sentiva ricolmo di pietà ancora maggiore e chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella» (FF 1145). Questa convinzione non può essere disprezzata come un romanticismo irrazionale, perché influisce sulle scelte che determinano il nostro comportamento. Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea. La povertà e l’austerità di san Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio.
D’altra parte, san Francesco, fedele alla Scrittura, ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà: «Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore» (Sap 13,5)… Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode.

 

Preghiera dei fedeli
Imploriamo Dio, origine e principio di ogni creatura, perché ci doni, sull’esempio di S. Francesco, un permanente sguardo di stupore e di meraviglia sulle cose create e ci accompagni sempre nel cammino della vita.
Aumenta in noi, Signore, lo stupore per le meraviglie del creato!

 
– Dove c’è l’odio, fa’ che portiamo l’amore, e dove c’è offesa fa’ che rispondiamo sempre con il perdono. Preghiamo.
– Dove c’è divisione, insegnaci a portare la riconciliazione, e su ogni errore aiutaci a ricercare e a far emergere sempre la verità. Preghiamo.
– Dove c’è il dubbio, fa’ germogliare in noi una fede salda; e in ogni situazione di dolore e di disperazione fa’ che i nostri cuori si aprano alla speranza. Preghiamo.
– Dove c’è la tenebra, aiutaci ad essere luce; dove c’è la tristezza fa’ che testimoniamo sempre la gioia. Preghiamo.
– Dove c’è povertà, aiutaci ad essere solidali e a offrire consolazione; dove c’è avidità e accaparramento a testimoniare la tua povertà, che rende liberi davvero. Preghiamo
– Dove c’è esclusione fa che diventiamo testimoni di fraternità abitando il mondo nel segno della tua misericordia. Preghiamo.

 

Padre Nostro

 

Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca
Mostri a noi il suo volto sereno e misericordioso
Il Signore guidi i nostri passi sulle orme del padre S. Francesco e ci renda costruttori di fraternità e di pace.
Il Signore ci dia pace. Amen

 

Canto finale