preghieraIl 4 febbraio siamo invitati dai nostri Vescovi a celebrare la 40/a Giornata Nazionale della Vita “Il Vangelo della Vita, gioia per il mondo”. È evidente che da noi si chiede una presa di posizione chiara di fronte al mondo che parla tanto di diritti e di rispetto per tutti gli esseri, ma in realtà sempre meno ama la vita delle persone e spesso vede la vita come peso e come problema. Sintomi di questo disamore sono sotto gli occhi di tutti noi: violenze inaudite, uccisioni di innocenti e indifesi, quotidiane aggressioni nell’ambito della famiglia, contro le donne, indifferenza verso i poveri e i migranti, violenze contro la vita dei bambini sin dal concepimento e degli anziani segnati da un’estrema fragilità. Solo una vita convertita, che fa sua la logica del Vangelo, una vita “samaritana” che si china sulle lacerazioni della storia umana, alzando gli occhi al Padre, potrà invocare: “Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra” (Sl 16,11). Se ci allontaniamo dal Signore il nostro pensiero si smarrisce e i nostri comportamenti diventano feroci. Solo in Dio possiamo trovare il senso della vita, solo in Lui possiamo sentire che la vita è frutto dell’amore e generatrice di gioia. Siamo debitori al mondo di questo messaggio che solo può generare speranza e rinnovare le nostre relazioni portando gioia e serenità.

 

                                                                Veglia di preghiera

Saluto: Il nostro Dio che è misericordia, sincera amicizia e amore indistruttibile verso ogni uomo, sia con tutti noi.

Preghiamo: Signore, nostro Creatore e nostro Padre, tu nel tuo misterioso disegno di amore dal nulla ci hai chiamato all’esistenza perché vuoi renderci partecipi della tua gioia nella comunione con te. Ci hai chiamati ad essere tuoi collaboratori nel momento più intimo dell’amore sponsale ed hai affidato a noi la cura della vita in tutto l’arco della sua durata. Per colpa nostra la vita qui in terra si è fatta difficile e pesante. Ti preghiamo di aver misericordia di tutta l’umanità che tante volte noi non solo non abbiamo custodito, ma addirittura abbiamo permesso nelle nostre società la soppressione della vita nelle sue condizioni più fragili. Convertici ad accogliere la vita con gioia secondo i tuoi sapienti disegni nello Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo. Amen

 

Canto

 

 La vita è sacra: è proprietà unicamente di Dio, è intangibile. Dio è il suo Signore e ne ha affidato all’uomo la cura. La custodia e la difesa della vita è atto di grande civiltà. Ogni vita che nasce è un miracolo della bontà di Dio e noi siamo chiamati ad accoglierla, a servirla perché possa crescere e svilupparsi nelle sue potenzialità, a difenderla dai numerosi pericoli che può incontrare. E siamo sempre invitati a benedire Dio per la vita che fiorisce.

 

 

Dalla Lettera Enciclica “Evangelium Vitae” di S. Giovanni Paolo II (nn. 78-79)
La Chiesa ha ricevuto il Vangelo come annuncio e fonte di gioia e di salvezza. L’ha ricevuto in dono da Gesù, inviato dal Padre per “annunciare ai poveri un lieto messaggio”. L’ha ricevuto mediante gli Apostoli, da Lui mandati in tutto il mondo. Nata da questa azione evangelizzatrice, la Chiesa sente risuonare in se stessa ogni giorno la parola ammonitrice di S. Paolo: “Guai a me se non predicassi il Vangelo!” […] Parte integrante del Vangelo è il Vangelo della vita: di esso noi siamo al servizio, sostenuti dalla consapevolezza di averlo ricevuto in dono e di essere inviati a proclamarlo a tutta l’umanità fino agli estremi confini della terra. Nutriamo perciò umile e grata coscienza di essere il popolo della vita e per la vita e in tal modo ci presentiamo davanti a tutti. Siamo il popolo della vita perché Dio, nel suo amore gratuito, ci ha donato il Vangelo della vita e da questo stesso Vangelo noi siamo stati trasformati e salvati. Siamo stati riconquistati dall’autore della vita a prezzo del suo sangue prezioso e mediante il lavacro battesimale siamo stati inseriti in Lui come rami che dall’unico albero traggono linfa e fecondità. Rinnovati interiormente dalla grazia dello Spirito che è signore e dà la vita, siamo diventati un popolo per la vita e come tali siamo chiamati a comportarci. Parola della Chiesa.

 

Preghiamo con il Salmo 16. Ripetiamo: La gloria di Dio è l’uomo vivente!

Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio. Ho detto al Signore: “Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene”. Ripetiamo: La gloria di Dio è l’uomo vivente!

Agli idoli del paese, agli dei potenti andava tutto il mio favore. Moltiplicano le loro pene quelli che corrono dietro a un dio straniero. Io non spanderò le loro libagioni di sangue, né pronuncerò con le mie lebbra i loro nomi. Ripetiamo: La gloria di Dio è l’uomo vivente!

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi: la mia eredità è stupenda. Ripetiamo: La gloria di Dio è l’uomo vivente!

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio: anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Ripetiamo: La gloria di Dio è l’uomo vivente!

Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. Ripetiamo: la gloria di Dio è l’uomo vivente!

Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. Ripetiamo: La gloria di Dio è l’uomo vivente!

 

Canto

 

 Abbiamo bisogno di ritrovare la gioia: gioia che si veda sui nostri volti, gioia che abiti nel profondo del nostro intimo. Non una gioia che sia come una vernice nei nostri sorrisi ma che sgorghi spontaneamente dai nostri vissuti. I nostri Vescovi ci ricordano che questo è un aspetto della nostra testimonianza cristiana davanti agli uomini del nostro tempo: invitare alla speranza, perché l’uomo è fatto a immagine e similitudine di Dio e la sua dignità è voluta dal Creatore.

 

Dal Messaggio Cei “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”
Di questa vita [frutto dell’amore e generatrice di gioia], il mondo di oggi, spesso senza riconoscerlo, ha enorme bisogno per cui si aspetta dai cristiani l’annuncio della buona notizia per vincere la cultura della tristezza e dell’individualismo, che mina le basi di ogni relazione. Punto iniziale per testimoniare il Vangelo della vita e della gioia è vivere con cuore grato la fatica dell’esistenza umana, senza ingenuità né illusorie autoreferenzialità. Il credente, divenuto discepolo del Regno, mentre impara a confrontarsi continuamente con le asprezze della storia, si interroga e cerca risposte di verità. In questo cammino di ricerca sperimenta che stare con il Maestro, rimanere con Lui lo conduce a gestire la realtà e a viverla bene, in modo sapiente, contando su una concezione delle relazioni non generica e temporanea, bensì cristianamente limpida e incisiva. La Chiesa intera e in essa le famiglie cristiane, che hanno appreso il lessico nuovo della relazione evangelica e fatto proprio le parole dell’accoglienza della vita, della gratuità e della generosità, del perdono reciproco e della misericordia, guardano alla gioia degli uomini perché il loro compito è annunciare la buona notizia, il Vangelo. Un annuncio dell’amore paterno e materno che sempre dà vita, che contagia gioia e vince ogni tristezza.

 

Preghiamo:

 

Signore Gesù, noi ti ringraziamo per il tuo grande amore manifestato a noi in tutti i tuoi gesti e in tutte le tue parole, in particolare con la tua passione, la tua morte e la tua resurrezione. Tu sei passato e passi anche oggi tra noi portando liberazione, guarigione e gioia. Rendici capaci di riconoscerti e di accogliere i tuoi doni. Ti preghiamo: Ascoltaci Signore!

Signore Gesù, al termine della tua vita terrena, tornando al Padre hai lasciato a noi il compito di continuare la tua missione presso gli uomini di ogni epoca e ci hai detto: “Andate e annunciate il Vangelo!”. Il tuo Vangelo riveli all’uomo l’amore tuo e del Padre e diventi in noi sorgente di lode, di speranza e di cura per la vita. Ti preghiamo: Ascoltaci Signore!

Signore Gesù, ti preghiamo per le donne che con fatica portano nel loro corpo una nuova vita, affinché vengano rispettate da tutti e circondate di attenzioni e di aiuti perché la vita che portano è un dono per tutta l’umanità. Tutta la famiglia faccia sentire la propria solidarietà e sappia creare un clima di serenità e di gioia nei giorni di attesa. Ti preghiamo: Ascoltaci Signore!

Signore Gesù, ti preghiamo per i nostri anziani. L’attesa di vita in questo nostro tempo si è molto estesa, ma a questo non ha corrisposto una visione più serena della anzianità. Ti preghiamo di illuminare le nostre menti perché possiamo vedere l’utilità di ogni stagione della vita e di accogliere i doni della vecchiaia che potrebbero rendere più ricchi e più umani i rapporti tra le persone. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!

Signore Gesù, ti preghiamo per tutti coloro che vivono in situazioni difficili: senza lavoro, senza casa, senza cure sanitarie, senza prospettive personali e famigliari. Fa che i responsabili della società e tutti coloro che possono portare soccorso si scuotano dall’indifferenza e dall’egoismo per venire incontro alle loro necessità. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!

 

Canto

 

Parlando della vita, non possiamo passare sotto silenzio il fatto che la vita di milioni di persone è talmente oppressa, talmente ferita, talmente precaria che quasi non è vita. Questo deve farci indignare non contro la vita in sé che è sempre dono prezioso di Dio per la nostra gioia, ma contro la cattiveria e la malvagità del cuore dell’uomo che inquinato dal peccato, si è posto sotto la schiavitù di Satana, costituendo catene di peccato che opprimono milioni di persone e interi popoli. E’ importante annunciare il Vangelo di Gesù Cristo che è il solo che può suscitare forza e speranza e cambiare il cuore degli oppressori. Ed è parte integrante dell’annuncio l’uscire dall’indifferenza rassegnata per prendersi cura di umanizzare i rapporti in ogni ambito perché la dignità di ogni uomo e di ogni popolo sia rispettata e promossa.

 

Dalla Evangelii Gaudium di Papa Francesco (nn. 59-60)
Oggi da molte parti si reclama maggiore sicurezza. Ma fino a quando non si eliminano l’esclusione e l’inequità nella società e tra i diversi popoli sarà impossibile sradicare la violenza. Si accusano della violenza i poveri e le popolazioni più povere, ma, senza uguaglianza di opportunità, le diverse forme di aggressione e di guerra troveranno un terreno fertile che prima o poi provocherà l’esplosione. Quando la società – locale, nazionale o mondiale – abbandona nella periferia una parte di sé, non vi saranno programmi politici, né forze dell’ordine che possano assicurare illimitatamente la tranquillità. […] Alcuni semplicemente si compiacciono incolpando i poveri e i paesi poveri dei propri mali e pretendono di trovare la soluzione in una educazione che li tranquillizzi e li trasformi in esseri addomesticati e inoffensivi. Questo diventa ancora più irritante se gli esclusi vedono crescere questo cancro sociale che è la corruzione profondamente radicata in molti Paesi – nei governi, nell’imprenditoria e nelle istituzioni – qualunque sia l’ideologia politica dei governanti.

 

Con Papa S. Giovanni Paolo affidiamo a Maria la causa della vita.

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall’indifferenza o da una presunta pietà.
Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell’amore,
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Amen

 

Canto

 

Concludiamo la nostra preghiera con le parole che Gesù stesso ci ha consegnato.

Padre nostro.

Scambiamoci un segno di pace. E che la pace del Signore regni sempre nelle nostre famiglie e in qualsiasi angolo della nostra società.

Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica e ci protegga sempre Amen.

 

Ci affidiamo a Maria santissima madre di Gesù e madre nostra:

Ave Maria

 

A tutti noi radunati per la preghiera, conceda il Signore la salute del corpo e la consolazione dello Spirito. Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di febbraio 2018