Siamo già inoltrati nel tempo di Quaresima e la nostra salita verso Gerusalemme e verso la Pasqua, in compagnia di Gesù, degli apostoli e di coloro che seguivano il loro gruppo, si è fatta più breve. Corriamo un pericolo: che anche questo tempo prezioso, tempo di grazia, favorevole per un rinnovamento profondo nella nostra interiorità, passi via senza portare frutto e renda vuota la stessa festa della santa Pasqua. Papa Francesco ci ha inviato un messaggio con un titolo preoccupante: “Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti”. Tutti constatiamo il dilagare dell’iniquità, tutti siamo stupiti perché viviamo in mezzo a un male e ad una corruzione che non ha confini. Forse poco pensiamo a come questo tocchi anche la nostra vita e ci corroda proprio in ciò che è fondamentale, il midollo del nostro essere cristiani: l’amore. Siamo chiamati a vigilare, a fare discernimento e a combattere contro lo spirito del mondo e i falsi profeti che assumono varie forme: a volte si presentano come “incantatori di serpenti”, come ciarlatani, sempre truffatori e menzogneri; spesso ci inoculano l’avidità per il denaro. La nostra preghiera sia una invocazione al Padre perché mandi il suo Spirito a proteggere questa nostra umanità affinché la forza di Satana non prevalga e renda anche noi edificatori del bene di tutti gli uomini.
Veglia di preghiera
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
L’amore del Padre tramite l’opera dello Spirito Santo riempia i nostri cuori.
Preghiamo: Signore, nostro Padre, donaci la sapienza che ci guidi a vivere nel modo migliore questo tempo propizio della Quaresima e ci faccia rivolgere a Te con tutto il cuore e con tutta la vita. Riamare il Signore nostro Gesù Cristo sia al vertice dei nostri desideri e dei nostri impegni. E la presenza del tuo Santo Spirito ci faccia stare vicino ai fratelli con umiltà e con spirito di servizio. Per Gesù Cristo nostro Signore.
Canto
Vogliamo ascoltare Papa Francesco il pastore che il Signore ci ha donato per questo nostro tempo. Lo ascoltiamo con umiltà e con gratitudine per il suo magistero che ci parla a nome di Dio, ci guida, ci ammonisce, ci indica la strada in questo tempo difficile e burrascoso. Per la grazia del suo servizio petrino possiamo avanzare insieme e uniti pur in mezzo alle tormente e alle tempeste.
Dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2018
Ancora una volta ci viene incontro la Pasqua del Signore! Per prepararci ad essa la Provvidenza di Dio ci offre ogni anno la Quaresima, ”segno sacramentale della nostra conversione” che annuncia e realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore e con tutta la vita. La Chiesa nostra madre e maestra, di fronte al dilagare della iniquità che raffredda l’amore nel cuore di tutti noi, ci offre il rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno. Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è il nostro Padre e vuole per noi la vita.
L’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita! Come vorrei che, in quanto cristiani, seguissimo l’esempio degli Apostoli e vedessimo nella possibilità di condividere con gli altri i nostri beni una testimonianza concreta della comunione che viviamo nella Chiesa.
Il digiuno, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani della fame; dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo.
Rivolgiamo la nostra preghiera al Signore:
Dio, Padre misericordioso, ti preghiamo per ognuno di noi perché non lasciamo passare invano questo tempo prezioso e opportuno della Quaresima, ma che con l’aiuto del tuo Santo Spirito avvenga un rinnovamento nella nostra vita. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!
Signore fa che, vivendo intensamente in questo tempo il digiuno, la preghiera, l’elemosina, possiamo sentire l’esigenza di farne stile della nostra vita. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!
Signore fa che ognuno di noi si astenga non tanto da un pasto, ma dalla ingordigia, dal sopruso anche nella famiglia, dall’accaparramento, dalle collusioni disoneste con certe forme di potere, dal lusso, dal superfluo, dallo spreco. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!
Signore aiutaci a far luce nella nostra vita. Fa’ che lasciamo ogni doppiezza, intrallazzo, disonestà. Fa che abbandoniamo per sempre gli intrighi, le manipolazioni della verità, le ipocrisie di un perbenismo di facciata. Rinnovaci interiormente e fà che diventiamo uomini limpidi. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!
Nel segreto del nostro rapporto con Te Padre facci ripensare al nostro rapporto con i poveri, con coloro che sono diversi, con gli emigranti, con gli scartati, con i lebbrosi del nostro tempo. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!
Canto
Il cammino quaresimale ci riporta al cammino della conversione: siamo chiamati ad incamminarci verso Gesù Cristo. Gesù Cristo abita in noi, il suo Spirito dal momento del Battesimo è in noi, ma il nostro cuore è lontano dal suo cuore totalmente pieno di amore del Padre e totalmente orientato all’amore dei fratelli. La nostra vocazione cristiana ci chiama ad “avere gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù”. È un cammino lungo, la distanza fra noi e Lui è veramente grande. La parola di Isaia ci svegli e ci sostenga perché con noi opera lo Spirito del Signore.
Dal libro del Profeta Isaia
Ascoltate la parola del Signore, prestate orecchio all’insegnamento del nostro Dio! Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova. Su venite e discutiamo – dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato. Parola di Dio
Preghiamo con un’antica preghiera della liturgia ibero-celtica:
Perdona, Signore, perdona il tuo popolo che hai redento con il tuo sangue, o Cristo; non farci pesare la tua ira. Perdonaci, Signore. Abbiamo peccato contro di te; tu sei adirato con noi e nessuno potrebbe sfuggire alla tua punizione.
Abbiamo peccato contro di te, Signore; abbiamo peccato. Sii clemente con noi, liberaci dai mali che ogni giorno si accumulano sopra di noi. Perdonaci, Signore.
Perdona, Signore, i peccati al tuo popolo, conformemente alla tua infinita generosità. Anche con i nostri padri fosti benigno; facci clemenza e la tua gloria risplenderà sulla nostra vita. Perdonaci, Signore.
Perdona, Signore, chi ha peccato; dona la grazia a chi si pente; o Cristo, salvatore del mondo,abbi pietà di noi che ti preghiamo. Gesù, volgi su di noi il tuo sguardo e abbi pietà. Amen
Canto
Conosciamo tutti la parabola del Figliol Prodigo che mai si finisce di comprendere. Si tratta di cambiare la nostra idea di Dio. Solo Gesù poteva parlarci così di Dio, solo lui conosce profondamente il Padre: questi è Dio, è il padre che rispetta il figlio, che lo lascia partire, che lo aspetta… e quando ritorna non lo fa parlare, ma lo abbraccia con un amore indicibile e lo ricostituisce nella sua dignità. Ma c’è anche un altro figlio: nei due figli si specchia tutta l’umanità! Se non ci ritroviamo nel figliol prodigo, è facile che ci ritroviamo nel figlio maggiore che sta in casa con il padre, ma non si sente amato e non ama, non sente la fortuna, la gioia di essere con il padre. È una situazione molto seria: essere cristiani con tristezza, quasi per fare un favore a Dio, con il muso lungo; e incapaci di amare i nostri fratelli. In questa Quaresima lasciamoci convincere dall’amore di Dio che rifulge nella Pasqua di Gesù Cristo.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-3; 11-32)
Si avvicinavano a Lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro. Ed Egli disse loro questa parabola. Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al Padre: “Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.Ma il padre disse ai servi: “Presto portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò e non voleva entrare. Suo padre uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai dato un capretto per far festa con i miei amici.Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le sue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. Parola del Signore.
A conclusione di questo momento di preghiera, guidati da Don Tonino Bello, ci rivolgiamo a Maria, la madre di Gesù e la madre nostra: sia lei a guidarci verso la Pasqua di morte e resurrezione di Gesù.
O Vergine santissima, madre di Cristo e madre della Chiesa, con gioia e ammirazione, ci uniamo al tuo Magnificat, al tuo canto di amore riconoscente. Con te rendiamo grazie a Dio, “la cui misericordia si stende di generazione in generazione” per la splendida vocazione e per la multiforme missione dei fedeli laici, chiamati da Dio a vivere in comunione di amore e di santità con lui e ad essere fraternamente uniti nella grande famiglia dei figli di Dio, mandati a irradiare la luce di Cristo e a comunicare il fuoco dello Spirito per mezzo della loro vita evangelica in tutto il mondo.
Tu che sei stata, con umiltà e magnanimità, “la serva del Signore” donaci la tua stessa disponibilità per il servizio di Dio e per la salvezza del mondo. Apri i nostri cuori alle immense prospettive del regno di Dio e dell’annuncio del Vangelo ad ogni creatura.
Nel tuo cuore di madre sono sempre presenti i molti pericoli e i molti mali che schiacciano gli uomini e le donne del nostro tempo. Ma sono presenti anche le tante iniziative di bene, le grandi aspirazioni ai valori, i progressi compiuti nel produrre frutti abbondanti di salvezza.
Vergine coraggiosa, ispiraci forza d’animo e fiducia in Dio, perché sappiamo superare tutti gli ostacoli che incontriamo nel compimento della nostra missione. Insegnaci a trattare le realtà del mondo con vivo senso di responsabilità cristiana e nella gioiosa speranza della venuta del regno di Dio, dei cieli nuovi e della terra nuova. Amen
Canto
Concludiamo la nostra preghiera con le parole che Gesù stesso ci ha consegnato.
Padre nostro.
Scambiamoci un segno di pace. E che la pace del Signore regni sempre nelle nostre famiglie e in qualsiasi angolo della nostra società.
Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica e ci protegga sempre Amen.
Ci affidiamo a Maria santissima madre di Gesù e madre nostra: Ave Maria
A tutti noi radunati per la preghiera, conceda il Signore la salute del corpo e la consolazione dello Spirito. Amen
Canto finale
Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di marzo 2018