preghieraLa festa di Pasqua è il nucleo più importante della vita della Chiesa: al centro c’è la Pasqua e la settimana di Pasqua come un “unico giorno che ci ha dato il Signore”, ma poi la Pasqua si prolunga per 50 giorni fino alla Pentecoste; inoltre ogni domenica è chiamata anche Pasqua settimanale. Nella Pasqua celebriamo il punto più alto della vita di Gesù: tutta la sua vita, l’incarnazione, la nascita, la sua vita silenziosa di lavoratore a Nazareth, i tre anni di vita itinerante con gli Apostoli, tutto tende verso la sua Pasqua di passione, di morte, di Resurrezione e di effusione dello Spirito Santo. In questo tempo pasquale, che stiamo vivendo, la nostra preghiera è una lode alla misericordia del Padre ed un ringraziamento a Gesù Cristo che ci ama fino a dare tutto, fino a versare il sangue per noi. Dio Padre nel suo immenso amore al Figlio, non poteva permettere che la morte lo tenesse prigioniero e che la corruzione si impossessasse di lui; lo ha risuscitato con la potenza del Santo Spirito e ha presentato la vita di Gesù come la vita che vale la pena di vivere. Preghiamo lasciandoci avvolgere e penetrare dal grande evento della Pasqua di Gesù, invocando lo Spirito Santo per la nostra vita e la vita del mondo.

 

                                                 Veglia di preghiera

 

Presidente: La grazia, la pace e la gioia di Cristo Gesù risorto da morte sia con tutti voi!

 

Preghiamo: Signore Gesù, Agnello innocente ucciso per i nostri peccati, tu che morendo hai distrutto la morte e il potere di Satana e risorgendo hai ridato a noi la vita e la speranza, conserva in noi il profumo della tua Pasqua e fa che abbandoniamo con decisione il lievito vecchio dell’egoismo e della vita vissuta ricurvi solo su noi stessi. Lo Spirito che tu hai effuso su Maria e sugli Apostoli abiti in noi e animi i nostri pensieri, i nostri affetti e il nostro operare. Lo chiediamo a te nostro fratello e nostro Signore. Amen

 

Canto

 

Nella celebrazione della S. Pasqua, Papa Francesco ha mandato alla città di Roma e al mondo intero un messaggio per ricordare a tutti che “risuona nella Chiesa in tutto il mondo questo annuncio, insieme con il canto dell’alleluja: Gesù è il Signore, il Padre lo ha risuscitato ed egli è vivo per sempre in mezzo a noi”. “Noi cristiani crediamo e sappiamo che la resurrezione di Cristo è la vera speranza del mondo, quella che non delude. È la forza del chicco di grano, quella dell’amore che si abbassa e si dona fino alla fine, e che davvero rinnova il mondo”. Lasciamoci smuovere e convertire dalle parole del Santo Padre al “Regina Coeli” del lunedì dopo Pasqua.

 

Dal discorso di Papa Francesco al “Regina Coeli”
La Fraternità è il frutto della Pasqua di Cristo, che con la sua morte e resurrezione, ha sconfitto il peccato che separava l’uomo da Dio, l’uomo da se stesso, l’uomo dai suoi fratelli. Noi sappiamo che il peccato sempre separa, sempre fa inimicizie. Gesù ha abbattuto il muro di divisione tra gli uomini e ha ristabilito la pace, cominciando a tessere la rete di una nuova fraternità. È tanto importante in questo nostro tempo riscoprire la fraternità, così come era vissuta nelle prime comunità cristiane. Riscoprire come dare spazio a Gesù che mai separa, sempre unisce. Non ci può essere una vera comunione e un impegno per il bene comune e la giustizia sociale senza la fraternità e la condivisione. Senza condivisione fraterna non si può realizzare una comunità ecclesiale o civile: esiste solo un insieme di individui mossi o raggruppati dai propri interessi. Ma la fraternità è una grazia che fa Gesù. La Pasqua di Cristo ha fatto esplodere nel mondo un’altra cosa: la novità del dialogo e della relazione, novità che per i cristiani è diventata una responsabilità. Infatti Gesù ha detto: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). Ecco perché non possiamo rinchiuderci nel nostro privato, nel nostro gruppo, ma siamo chiamati a occuparci del bene comune, a prenderci cura dei fratelli, specialmente quelli più deboli ed emarginati. Solo la fraternità può garantire una pace duratura, può sconfiggere le povertà, può spegnere le tensioni e le guerre, può estirpare la corruzione e la criminalità. L’angelo che ci dice: “È risorto“, ci aiuti a vivere la fraternità e la novità del dialogo e della relazione e la preoccupazione per il bene comune.

 

Mettiamoci davanti a Gesù che per noi dà la vita, scende nella tomba, e risuscitato, vive glorioso nel seno del Padre. A Lui la nostra lode e un infinito ringraziamento. Invochiamolo: Benedetto sei tu, Signore, unica nostra speranza!

Ti sei fatto uomo per diventare nostro prossimo e per prendere sulle tue spalle le nostre debolezze, i nostri egoismi, le nostre morti che ti hanno portato a morire sulla croce per noi.

Tutti: Benedetto sei tu, Signore, unica nostra speranza.

Hai lottato contro la morte e l’hai sconfitta: la tua vittoria ci dà gioia e speranza e con le donne venute al sepolcro anche noi possiamo cantare.

Tutti: Cristo è risorto Alleluja!

Per noi hai effuso uno Spirito nuovo, il tuo Spirito, che nelle acque del battesimo ci ha fatto rinascere e ci ha trasformati in uomini nuovi, in figli amati dal Padre.

Tutti: Benedetto sei tu, fonte di acqua viva.

Nel tuo Spirito per noi naturalmente egoisti e rivali verso tutti, è diventato possibile amare i nostri fratelli, accoglierci vicendevolmente ed anche servirci.

Tutti: Solo il tuo amore gratuito può renderci uomini nuovi.

 

Canto

 

La Pasqua di Gesù con l’effusione dello Spirito Santo manifesta la sua potenza di trasformazione subito nella vita degli Apostoli: questi erano increduli e pieni di paura, ma dopo la venuta dello Spirito di Gesù spalancano le porte del Cenacolo dove erano nascosti e in piedi con forza e coraggio, davanti a una moltitudine, annunciano Gesù Cristo e le opere grandi di Dio compiute in Lui. Le parole di Pietro sono il nucleo dell’annuncio che viene sempre ripetuto davanti a tutti i popoli, è il Kerigma che converte le persone.

 

Dagli Atti degli Apostoli (2,1. 22-24. 31-33)
Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: “Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole. Ascoltate queste parole: Gesù di Nazareth – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene – consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano dei pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Gesù non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio, e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso come voi stessi potete vedere e udire. Parola di Dio.

 

Siamo figli del Padre, fratelli di Gesù Cristo che ci ha detto di chiedere con umiltà e insistenza perché loro ci ascoltano. Perciò senza timore mettiamo le nostre povertà davanti al Signore Gesù.

 

Preghiamo perché la Chiesa, prendendo coscienza che anche al nostro tempo viviamo tra pagani come agli inizi della comunità cristiana, torni ad annunciare con forza quello che è fondamentale per la vita cristiana. Preghiamo: Ascoltaci, Signore!

Frutti di speranza supplichiamo per quanti anelano a una vita più dignitosa, soprattutto in quelle parti del mondo travagliate dalla fame, dalle guerre e dal terrorismo. Preghiamo: Ascoltaci, Signore!

Non manchi la solidarietà e l’accoglienza per le molte persone costrette ad abbandonare le proprie terre e private del minimo necessario per vivere. Preghiamo: Ascoltaci, Signore!

Frutti di dialogo imploriamo per la penisola coreana e per la Terra Santa perché avanzino forme di dialogo per promuovere la pacificazione e si possano costruire rapporti di fiducia in seno alla comunità internazionale. Preghiamo: Ascoltaci, Signore!

Saggezza e discernimento invochiamo per coloro che in tutto il mondo hanno responsabilità politiche, perché rispettino la dignità di ogni uomo, si adoperino con dedizione al servizio del bene comune e assicurino sviluppo e sicurezza ai propri cittadini. Preghiamo: Ascoltaci, Signore!

 

Canto

 

La Pasqua di Gesù dovrebbe essere sempre nel nostro cuore e il nostro volto dovrebbe manifestare a chi ci avvicina che noi crediamo alle opere meravigliose fatte dal Signore a nostro favore. Ascoltiamo la testimonianza di S. Agostino.

Dagli Scritti di S. Agostino
Con la sua passione il Signore è passato dalla morte alla vita; ed ha aperto la via a noi che crediamo nella sua resurrezione, affinchè anche noi passiamo dalla morte alla vita. Non è gran cosa credere che Cristo è morto; questo lo credono anche i pagani, anche i giudei, e tutti i malvagi: tutti credono che Cristo è morto. La Resurrezione di Cristo, questa è la fede dei cristiani; questo è l’essenziale, credere che Cristo è risorto. Ecco perché quando è “passato”, cioè quando è risorto, non ha voluto farsi vedere. Allora quando è “passato” ha voluto che si credesse in Lui; perché “è stato consegnato per le nostre colpe ed è risorto per la nostra giustificazione” (Rm 4,25). A questa fede nella Resurrezione di Cristo, l’Apostolo assegna la massima importanza. Dice infatti: “Se crederai nel tuo cuore che Dio ha ridestato Cristo dai morti, sarai salvo” (Rm 10,9). Non dice: Se crederai che Cristo è morto; questo lo hanno sempre creduto e i pagani e i giudei e tutti i suoi nemici; ma dice: “Se crederai nel tuo cuore che Dio lo ha ridestato dai morti, sarai salvo”.

 

Preghiamo con le parole di S. Agostino. Come anche S. Francesco ci ricorda: per noi cristiani c’è un modo di andare per il mondo, i nostri comportamenti, le nostre parole devono esprimere le nostre convinzioni, la nostra fede.

Signore, rendici veritieri senza arroganza, umili senza finzione, allegri senza leggerezza, seri ma senza disperazione, giusti senza presunzione, severi senza cattiveria, forti senza crudeltà, buoni senza mollezza, misericordiosi senza lasciar fare, miti senza ostentazione, pacifici senza falsità, vigilanti senza ossessione, sani senza torpore, sicuri senza follia, poveri senza miseria, ricchi senza avarizia, prudenti senza sospetto. Fa che diventiamo dotti senza volerlo sembrare, docili ma inclini alla saggezza; umani ma senza avidità; ospitali ma sobri; lavorando con le nostre mani ma senza confidare in noi stessi. Fa che ti temiamo, onoriamo e amiamo al di sopra di tutte le cose che tu hai creato. Dio uno e trino, manda in noi una luce perché ti conosciamo e ti vediamo come sei veramente; togli in noi le tenebre dell’ignoranza, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

Ci affidiamo a Maria madre di Gesù e madre nostra. Lei che aveva tenuto sulle ginocchia il Figlio morto sulla croce davanti ai suoi occhi, ha avuto certamente una gioia smisurata per la sua Resurrezione. Con tutta la Chiesa rivolgiamo a lei il nostro canto:
Regina dei cieli, rallegrati, Alleluja: Cristo che hai portato nel grembo, Alleluja, è risorto come aveva promesso, Alleluja. Prega il Signore per noi, Alleluja.

 

Canto

 

Concludiamo la nostra preghiera con le parole che Gesù stesso ci ha consegnato.

 

Padre nostro.

 

Scambiamoci un segno di pace. E che la pace del Signore regni sempre nelle nostre famiglie e in ogni angolo della terra.

 

Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica e ci protegga sempre Amen.

 

A tutti noi radunati per la preghiera, conceda il Signore la salute del corpo e la consolazione dello Spirito. Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di aprile 2018