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La preghiera può essere vissuta in famiglia e presieduta dal papà o dalla mamma (Pres.), oppure nella Famiglia di famiglie che è la comunità presieduta dal parroco o da uno dei suoi collaboratori.

 

 

 

 

 

 

 

                                                                            Introduzione

Lui: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”(EG 1).

Lei: Con queste parole di Papa Francesco preghiamo per le nostre famiglie che, come piccole chiese domestiche, sono chiamate a diventare vangelo vivo nella gioia che viene dalla presenza di Gesù in mezzo a loro. Ad un mese dall’inizio del Sinodo sulle sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, ci riuniamo ancora una volta in preghiera certi che questa nuova esperienza ecclesiale è prima di tutto opera dello Spirito: Egli saprà indicarci con sapienza le nuove vie per il vangelo.

Pres.: Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen.

Pres.: Carissimi, nell’unità familiare si riflette l’immagine di Dio che nel suo mistero più profondo è una famiglia e, in questo modo, permette di vedere l’amore umano come segno e presenza dell’amore divino (Lumen fidei, 52). A casa la fede vera si assorbe insieme al latte materno. Pieni di gioia e di speranza  invochiamo dal Signore il dono della sapienza affinché il prossimo Sinodo sappia vedere nella famiglia un segno dei tempi che donerà nuovo futuro alla Chiesa e alla società.

 

Dal Salmo 148: (a cori alterni)

Rit: Lodiamo insieme il Signore: sia benedetto il suo nome.

Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere. R.

Lodatelo, sole e luna,
alberi da frutto e tutti voi, cedri,
monti e voi tutte, colline,
voi fiere e tutte le bestie,
rettili e uccelli alati. R.

Lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi acque al di sopra dei cieli. R.

Lodate il Signore dalla terra,
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le fanciulle,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore:
perché solo il suo nome è sublime. R.

La sua gloria risplende sulla terra e nei cieli.
Egli ha sollevato la potenza del suo popolo.
È canto di lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli di Israele, popolo che egli ama. R.

 

Canto, silenzio adorante…musica.

 

                                           Prima parte. La famiglia centro di amore

Dal Messaggio del Santo Padre Francesco al primo Congresso latino-americano di pastorale familiare (4 agosto 2014)

“Al di là dei suoi problemi più pressanti e delle sue necessità perentorie, la famiglia è un <<centro di amore>>,dove regna la legge del rispetto e della comunione, capace di resistere all’impeto della manipolazione e della dominazione da parte dei centri di potere mondani. Nel cuore della famiglia, la persona si integra con naturalezza e armonia in un gruppo umano, superando la falsa opposizione tra individuo e società. In seno alla famiglia, nessuno viene messo da parte: vi troveranno accoglienza sia l’anziano sia il bambino. La cultura dell’incontro e del dialogo, l’apertura alla solidarietà e alla trascendenza hanno in essa la sua origine”.

 

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (4, 7-12)

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. Parola di Dio.

 

Dal Salmo 118:

1L: Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.

2L: La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.

3L: Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

4L: Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!

5L: Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.

6L: Il Signore è Dio, egli ci illumina.
Formate il corteo con rami frondosi
fino agli angoli dell’altare.

7L: Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.

8L: Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.

Restiamo qualche minuto in silenzio

Per riflettere: Come nella nostra famiglia si vive l’amore reciproco tra generazioni: “i coniugi si custodiscono reciprocamente, come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori”.

 

Canto

 

                                           Seconda parte. La stabilità della famiglia

Dal Messaggio del Santo Padre Francesco al primo Congresso latino-americano di pastorale familiare (4 agosto 2014)

“Le relazioni basate sull’amore fedele, fino alla morte, come il matrimonio, la paternità, l’essere figli o fratelli, si apprendono e si vivono nel nucleo familiare. Quando queste relazioni formano il tessuto basico di una società umana, le donano coesione e consistenza. Non è quindi possibile fare parte di un popolo, sentirsi prossimo, prendersi cura di chi è più lontano e sfortunato, se nel cuore dell’uomo sono spezzate queste relazioni fondamentali, che gli danno sicurezza nell’apertura verso gli altri.”.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7, 21.24-29)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.
Parola del Signore.

 

Breve tempo di preghiera silenziosa

 

Dal libro del Profeta Isaia (Is 26,4-8)

Lui: Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna,
Lei: perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto,
ha rovesciato la città eccelsa,
l’ha rovesciata fino a terra,
l’ha rasa al suolo.

Lui: I piedi la calpestano:
sono i piedi degli oppressi,
i passi dei poveri”.

Lei: Il sentiero del giusto è diritto,
il cammino del giusto tu rendi piano.

Lui: Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi,
Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.

 

Canto

 

                                                    Terza parte. La fecondità della famiglia

Dal Messaggio del Santo Padre Francesco al primo Congresso latino-americano di pastorale familiare (4 agosto 2014)

“Inoltre, l’amore familiare è fecondo, e non soltanto perché genera nuove vite, ma perché amplia l’orizzonte dell’esistenza, genera un mondo nuovo; ci fa credere, contro ogni scoraggiamento e disfattismo, che una convivenza basata sul rispetto e la fiducia è possibile. Di fronte a una visione materialista del mondo, la famiglia non riduce l’uomo allo sterile utilitarismo, ma offre un canale per la realizzazione dei suoi desideri più profondi”.

 

Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38)

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo  e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei. Parola del Signore.

 

PREGHIERA ALL’IMMACOLATA di Papa Francesco nella Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, 8 dic. 2013.

Vergine Santa e Immacolata,
a Te, che sei l’onore del nostro popolo
e la custode premurosa della nostra città,
ci rivolgiamo con confidenza e amore.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Il peccato non è in Te.

Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità:
nella nostra parola rifulga lo splendore della verità,
nelle nostre opere risuoni il canto della carità,
nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità,
nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
La Parola di Dio in Te si è fatta carne.

Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore:
il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti,
la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti,
la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano,
ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
In Te è la gioia piena della vita beata con Dio.

Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno:
la luce gentile della fede illumini i nostri giorni,
la forza consolante della speranza orienti i nostri passi,
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore,
gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Ascolta la nostra preghiera, esaudisci la nostra supplica:
sia in noi la bellezza dell’amore misericordioso di Dio in Gesù,
sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero. Amen.

 

Preghiere spontanee a cui segue il Padre Nostro.

 

Pres: O Dio, che dall’inizio del mondo benedici l’uomo e la donna con la grazia della fecondità, accogli la nostra preghiera: scenda la tua benedizione su questi tuoi figli, perché, nel loro Matrimonio, siano uniti nel reciproco amore, nell’unico progetto di vita, nel comune cammino di santità. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Benedizione conclusiva e canto finale.

 

                                                       Preghiera alla Santa Famiglia

Gesù, Maria e Giuseppe,
in voi contempliamo
lo splendore dell’amore vero,
a voi con fiducia ci rivolgiamo.

Santa Famiglia di Nazareth,
rendi anche le nostre famiglie
luoghi di comunione e cenacoli di preghiera,
autentiche scuole del Vangelo
e piccole Chiese domestiche.

Santa Famiglia di Nazareth,
mai più nelle famiglie si faccia esperienza
di violenza, chiusura e divisione:
chiunque è stato ferito o scandalizzato
conosca presto consolazione e guarigione.

Santa Famiglia di Nazareth,
il prossimo Sinodo dei Vescovi
possa ridestare in tutti la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
la sua bellezza nel progetto di Dio.
Gesù, Maria e Giuseppe,
ascoltate, esaudite la nostra supplica.
Amen.