img2453Rivolgiamo il nostro sguardo riconoscente e il nostro cuore allo Spirito Santo. Facciamo memoria della sua opera instancabile per la felicità di tutta l’umanità. È Lui che aleggiava sulle acque della creazione ancora informe, è Lui il Signore che dà la vita, è Lui la fonte zampillante di ogni bene e di ogni bellezza, è Lui il fuoco che riempie di entusiasmo la nostra vita. Abbiamo bisogno di riscoprire la sua presenza in noi e la sua opera incessante per trasformare il nostro cuore di pietra, che superbo si erge davanti a Dio con una cervice dura, in un cuore di carne, che si senta amato e, nella sua debolezza, riama il Signore Gesù. Non c’è preghiera autentica senza lo Spirito Santo perché è proprio Lui a originarla, a ispirarla, a portarla al Padre attraverso Gesù Cristo. Egli inizia a ispirare il grido “Abba, Padre!” prima ancora che noi possiamo cogliere il significato e la portata del nostro essere figli con Gesù Cristo. Egli ispira la preghiera, la domanda, la ricerca della volontà di Dio. Egli ci plasma come figli di Dio, fratelli di Gesù Cristo e fratelli tra noi. Egli è la sorgente della Fraternità. In ognuno di noi risuoni forte la presenza dello Spirito.

 

                                                            

                                                                      Veglia di preghiera

Iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
La pace di Gesù risorto, l’amore misericordioso del Padre e la comunione dello Spirito Santo, siano sempre con tutti noi.

 

Preghiamo: Dio, creatore e Padre, infondi in noi il tuo alito di vita: lo Spirito che si librava sugli abissi delle origini, torni a spirare nelle nostre menti e nei nostri cuori. Lo Spirito che ridava vita alle ossa aride, che scendeva nelle tombe del Popolo di Dio per prendere per mano chi era morto, prenda per mano la nostra umanità smarrita. Il tuo Spirito che ha generato Gesù in Maria e lo ha guidato in tutti i momenti della sua vita terrena, con la sua sapienza e la sua potenza orienti verso il bene comune e la pace la mente e il cuore dei responsabili della vita dei popoli. Il tuo Spirito che ha fatto risorgere dai morti il tuo Figlio Gesù, infonda vita e speranza nei nostri cuori. Il tuo Spirito che è sceso sulla prima comunità cristiana di Gerusalemme riunita intorno a Maria, costruisca la fraternità tra noi e ci renda apostoli del tuo Vangelo agli uomini del nostro tempo. Amen

 

Canto

 

S. Francesco ci guida a comprendere la bellezza e il significato dell’opera dello Spirito Santo in noi, nella Santa Chiesa e in tutto il creato. L’intero cammino spirituale di S. Francesco è stato una continua e crescente docilità all’azione dello Spirito Santo. Egli si è manifestato nella sua vita mediante ispirazioni particolari, illuminazioni che hanno aperto orizzonti nuovi, sostenendo la maturazione del suo amore a Gesù Cristo. Possiamo affermare che il contenuto vero della sua vita spirituale è diventato ogni giorno di più un vivere nello Spirito. Negli Scritti di S. Francesco troviamo solo brevi frasi sul suo rapporto con lo Spirito Santo, ma sono sufficienti per farci capire la profondità della comunione della vita Trinitaria che Francesco vive.

 

 

Lettera ai Fedeli di S. Francesco (FF 178)
Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e la mente, con tutta la forza (Mc 12,30) e amano i loro prossimi come se stessi (cf Mt 22,39) e hanno in odio i loro corpi con i vizi e i peccati, e ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e fanno frutti degni di penitenza (cf Lc 3,8): oh, come sono beati e benedetti quelli e quelle, quando fanno tali cose e perseverano in esse, perché riposerà su di essi lo Spirito del Signore (cf Is 11,2) e farà presso di loro la sua abitazione e dimora (cf Gv 14,23) e sono figli del Padre celeste, del quale compiono le opere, e sono sposi, fratelli e madri (cf Mt 12,50) del Signore nostro Gesù Cristo. Siamo sposi, quando l’anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo per virtù di Spirito Santo. Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli (Mt 12,50). Siamo madri, quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso le opere sante, che devono risplendere agli altri in esempio (Mt 5,16). A lode di Cristo e del beato Francesco.

 

Rivolgiamo la nostra preghiera allo Spirito Santo con le parole dei Padri del IV Concilio di Toledo (a.633):

Siamo qui davanti a Te, Signore, Spirito Santo, trattenuti dal pesante fardello delle nostre debolezze, ma ora radunati nel tuo Nome, fiduciosi nella misericordia di Dio nostro Padre. Vieni e resta qui con noi, penetra nei nostri cuori: insegnaci cosa fare, in quale direzione camminare, che cosa operare per poterti essere graditi, col tuo aiuto, in ogni cosa.

Non tollerare che ci facciamo perturbatori della giustizia, tu che ami la più grande equità. L’ignoranza non ci trascini verso il male e non ci pieghi l’interesse, né ci corrompa la proposta di cariche o di ruoli, ma tienici stretti a te con il dono della tua sola grazia, perché diventiamo uno in te e in nulla ci discostiamo dalla verità.

Fa’ che riuniti nel tuo santo Nome sappiamo compaginare giustizia e misericordia, in modo tale che il nostro sentire non sia ora diverso dal tuo e che in futuro possiamo ricevere, a motivo della nostra condotta irreprensibile, i tuoi doni senza fine. Amen

 

Canto

 

Il Nuovo Testamento parla costantemente dello Spirito Santo: in particolare il libro degli Atti degli Apostoli è un narrare il suo operare per trasformare i pescatori di Galilea in Apostoli, colonne della nuova comunità, testimoni di Gesù Cristo davanti a tutti i popoli. Inoltre è lo Spirito che anima i diaconi, lo Spirito spinge e precede, apre le vie perché il Vangelo raggiunga tutti popoli, suggerisce le parole per toccare il cuore e convertire la gente. Ma è S. Paolo che nelle sue lettere ci rivela l’opera magnifica dello Spirito Santo nella nostra vita personale. Leggiamo un brano della Lettera ai Romani: in essa è ripetuta più volte la certezza che lo Spirito abita in noi.

 

Dalla Lettera di S. Paolo ai Romani (Rm 8, 9-16)
Voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. E se lo Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: ”Abbà! Padre!”. Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. Parola di Dio

 

Frequentemente le preghiere allo Spirito Santo sono diventati inni meravigliosi per la bellezza del loro contenuto ed anche per la elevatezza della forma espressiva. Preghiamo uno di questi inni che accompagnano da secoli il cammino della Chiesa.

Vieni, santo Spirito, manda dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni tu che dai i carismi, vieni luce dei cuori.
Consolatore perfetto, dolce ospite dell’anima, dolce brezza che ristora.
Nella fatica sei pace, nella calura sollievo, nel pianto conforto.
Luce infinitamente beata, riempi l’intimo dei cuori di coloro che a te si affidano.
Senza la tua energia, nulla sarebbe nell’uomo, nulla di innocente.
Lava ciò che è sordido, irriga ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli, che pongono in te la fiducia, i tuoi santi doni.
Ricompensa la virtù, dona una morte di salvezza, dona eterna gioia. Amen

 

Canto

 

Dalla discesa dello Spirito Santo nasce la Fraternità che è il primo nucleo della Chiesa. Lo Spirito Santo trasforma gli Apostoli pieni di paura e li rende coraggiosi annunciatori della morte e della resurrezione di Gesù Cristo, il Messia inviato dal Padre. Coloro che, sotto la luce dello Spirito Santo, accolgono questo annuncio, cambiano vita e si mettono a vivere insieme e formano una comunità di fratelli. Ogni volta che nasce una fraternità è sempre presente lo Spirito Santo, il solo capace di creare solidarietà e comunione vera.

 

Da un discorso di Paolo VI (Udienza 29 nov. 1972)
La Chiesa ha bisogno di una perenne Pentecoste; ha bisogno di fuoco nel cuore, di parola sulle labbra, di profezia nello sguardo. La Chiesa ha bisogno di essere tempio dello Spirito Santo, cioè di totale mondezza e di vita interiore; ha bisogno di risentire dentro di sé, nella muta vacuità di noi uomini moderni, tutti estroversi per l’incantesimo della vita esteriore, seducente, affascinante, corruttrice con lusinghe di falsa felicità, di risentire, diciamo, salire dal profondo della sua intima personalità, quasi un pianto, una poesia, una preghiera, un inno, la voce orante cioè dello Spirito, che come insegna S. Paolo, a noi si sostituisce e prega in noi e per noi “con gemiti ineffabili”, e che interpreta lui il discorso che noi da soli non sapremmo rivolgere a Dio. Ha bisogno, la Chiesa, di riacquistare l’ansia, il gusto, la certezza della sua verità, e di ascoltare con inviolabile silenzio e con docile disponibilità la voce, anzi il colloquio parlante nell’assorbimento contemplativo dello Spirito, il quale insegna “ogni verità”, e poi ha bisogno, la Chiesa, di sentir rifluire per tutte le sue umane facoltà l’onda dell’amore, di quell’amore che si chiama carità, e che appunto è diffuso nei nostri cuore proprio dallo “Spirito Santo che a noi è stato dato”; e quindi, tutta penetrata di fede, la Chiesa ha bisogno di sperimentare un nuovo stimolo di attivismo, l’espressione nelle opere di questa carità, anzi la sua pressione, il suo zelo, la sua urgenza: la testimonianza, l’apostolato. Di questo ha bisogno la Chiesa, ha bisogno dello Spirito Santo; dello Spirito santo in noi, in ciascuno di noi, e in noi tutti insieme, in noi Chiesa.

 

Con umiltà, convinti che da soli non possiamo convertirci, non possiamo iniziare una vita nuova, non possiamo amare i fratelli come ci dice Gesù: “Amatevi come io vi ho amati” e che non possiamo rinnovare la società con le sole nostre forze, invochiamo ancora lo Spirito Santo: Spirito  di Gesù, vieni a renderci figli del Padre!
Spirito Santo vieni a darci la tua pace, a pacificarci con il Padre, a pacificarci con noi stessi, a pacificarci con le persone che incontriamo nella nostra vita: Spirito di Gesù, vieni a renderci figli del Padre!

Spirito Santo, guida la nostra vita perché possiamo sempre vivere nella volontà del Padre, senza cercare i nostri interessi, senza edificare noi stessi. Fa che ogni giorno possiamo andare verso i fratelli, rispettandoli, accettandoli come sono, ed anche servendoli: Spirito di Gesù, vieni a renderci figli del Padre!

Spirito di Gesù, ti preghiamo con tutta la nostra forza, per questa nostra umanità; da soli non riusciamo a portare la pace tra le popolazioni che da anni sono in guerra, non riusciamo ad allontanare la distruzione e il terrore che attanagliano numerose città, paesi, regioni che vivono sotto i bombardamenti che distruggono persone, case, risorse ed attività lavorative: Spirito di Gesù, pietà di questa umanità!

Spirito di Gesù, abbiamo davanti ai nostri occhi immagini di popolazioni che sono costrette a migrare per cercare una casa e un lavoro per vivere. Continuano i viaggi su gommoni con il rischio di finire in fondo al mare, continuano i tentativi di varcare i confini delle nazioni, continuano i respingimenti e l’indifferenza di tanti. Davanti a te gridiamo: sono figli di Dio! Preghiamo: Spirito di Gesù, pietà di questa umanità!

Spirito di Gesù, la nostra madre terra in questi giorni va assestandosi, ma questo provoca terremoti che distruggono città, case, chiese, risorse e attività e mettono tanta paura e insicurezza in tutti noi. Sii per noi roccia di salvezza e sostegno a cui aggrapparci: Spirito di Gesù, pietà di questa umanità!

 

Concludiamo questo tempo di preghiera con le parole che Gesù stesso ci consegnò quando i discepoli gli dissero: “insegnaci a pregare”.

Padre nostro.

 

Scambiamoci la pace che Cristo risorto augurava sempre nelle sue apparizioni.

 

Benedizione: Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica e ci protegga sempre per intercessione di Maria,
vergine e madre, che ha dato al mondo l’autore della vita. Amen

 

A tutti noi radunati per la preghiera, conceda il Signore la salute del corpo e la consolazione dello Spirito. Amen

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, discenda su di noi e con noi rimanga sempre. Amen

 

Canto finale