Nella nostra storia non camminiamo da soli; con noi cammina lo Spirito del Signore. img2453Siamo portati a riconoscere le cose che facciamo noi e con difficoltà poniamo attenzione alle cose dello Spirito. Lo Spirito ci accompagna, ci precede, ci dà segni (segni dei tempi) che dovrebbero orientare il nostro cammino. Ma spesso noi “siamo tardi a capire”. In questo tempo animato dalla festa della Pentecoste, tutta la liturgia ci orienta a pensare allo Spirito Santo, a desiderare la sua accoglienza nella Chiesa e nel mondo. Sappiamo che la nostra natura umana, quando non è trasformata dall’opera dello Spirito, fa resistenza allo Spirito e invece che seguire la sua logica cammina per propri sentieri: “le nostre vie non sono le sue vie.” Gli avvenimenti che accadono intorno a noi ci dicono con chiarezza come le forze del male sono all’opera per umiliare e a volte distruggere la dignità dell’uomo. Abbiamo notizie che sempre ci sorprendono dell’avidità insaziabile di tante persone che dovrebbero ricercare il bene di tutti; ci sono sempre conflitti tra popoli che provocano ingiustizie e morte; continuano persecuzioni contro cristiani in varie parti del mondo. Siamo chiamati come Mosè ad alzare le nostre mani al Signore Onnipotente e a gridare l’enorme quantità di oppressioni e di sofferenze davanti alla sua misericordia. Chiediamo al Signore che doni a noi e a tutta la Chiesa luce e disponibilità per accogliere quello che lo Spirito, soprattutto tramite il ministero di Papa Francesco, va mostrandoci: la novità da accogliere e il vecchio di cui liberarci perché il Vangelo di Gesù arrivi a tutti gli uomini.

 

Veglia di preghiera

Iniziamo la preghiera nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
L’amore del Padre, la pace del Figlio e la gioia dello Spirito Santo riempia il cuore di tutti noi.
Amen.

 

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che ci hai amato fino a dar la vita per noi, risuscitato per aprirci alla speranza e alla felicità, che mandi a noi il tuo Santo Spirito perché abiti in noi  stabilmente e ci plasmi come tuoi fratelli e con Te figli dell’unico Padre, apri la nostra mente e il nostro cuore perché possiamo riconoscere questi tesori immensi che tu ci doni e la nostra vita diventi un argomento del tuo amore e della tua misericordia davanti agli uomini del nostro tempo. Tu che vivi e regni vincitore della morte e del peccato, signore della storia e di tutto il creato, unico salvatore. Amen

 

Canto

 

Papa Francesco, è stato scelto da Dio come Pastore della Chiesa per il nostro tempo, guida del Popolo di Dio al compimento del mandato del Signore Gesù: “Andate, annunciate il Vangelo ad ogni creatura!”. Perché la luce del Vangelo possa raggiungere tutti uomini, con il suo entusiasmo, con la sua umiltà, è per noi un grande dono. Le sue parole, i gesti, le iniziative, crediamo che sono segni di Dio per il nostro tempo: sottovalutarli significa sottovalutare l’opera dello Spirito. Perciò occorre studiare bene, attentamente, con amore e valutare il tutto. La sua lettera apostolica “Evangelii Gaudium” è uno specchio a cui   specchiarci, una carta fondamentale per la revisione del nostro comportamento. Ascoltiamo le sue parole:

 

Dalla Evangelii Gaudium di Papa Francesco (49)
Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Ripeto qui per tutta la Chiesa ciò che molte volte ho detto ai sacerdoti e ai laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti. Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare le nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolaga, senza un’orizzonte di senso e di vita. Più che la paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle  strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: ”Voi stessi date loro da mangiare” (Mc 6,37).
Parola della Chiesa

 

Sarebbe un grave inganno se sentissimo solo un piacevole solletico a queste parole di Papa Francesco: qui si tratta di una conversione profonda, di ripensare dalla base la missione della Chiesa nel mondo ed anche la nostra responsabilità personale.

 

Compito della Chiesa è pregare per tutta l’umanità. Preghiamo uniti a tutti i cristiani sparsi nel mondo intero: Signore abbi misericordia di tutta l’umanità.

 

Signore l’invito che Papa Francesco ha rivolto al Presidente palestinese Abu Mazen e al Presidente israeliano Shimon Perez di incontrarsi, per pregare insieme, nella sua casa in Vaticano potrebbe essere l’inizio di un concreto dialogo per una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese, per intraprendere un felice esodo verso la pace. Potrebbe spuntare l’alba di una pacificazione per tutto il Medio Oriente. Signore, ti preghiamo, ascolta la nostra preghiera accorata: Signore abbi misericordia di tutta l’umanità.

 

Signore da troppo tempo in Siria si opera per la distruzione e tanti innocenti sono colpiti a morte. Tanti bambini sono uccisi, feriti, resi orfani da una guerra fratricida e insensata. Signore fa che cessi l’odio tra le parti e si possa raggiungere una soluzione pacifica, per il bene di tutta la popolazione siriana: Signore abbi misericordia di tutta l’umanità.

 

Signore in nessuna epoca sono stati perseguitati e uccisi un così grande numero di cristiani come ai nostri giorni. Ti preghiamo per i cristiani perseguitati nelle regioni del Centro-Africa e in altre regioni del mondo perché sappiano credere fermamente nell’amore di Dio Padre e portino le loro sofferenze con Gesù crocifisso. Ti preghiamo perché cessino le ingiuste persecuzioni verso i cristiani. Ti preghiamo: Signore abbi misericordia di tutta l’umanità.

 

Invitare a esprimere preghiere personali per situazioni difficili conosciute dalle singole persone.

 

Canto

 

L’imminenza della festa della Pentecoste ci guida a riflettere sullo Spirito Santo, dono immenso di Gesù risorto. S. Francesco ha una luce particolare circa l’opera dello Spirito Santo nella vita della Chiesa e dei singoli cristiani. Più volte ripeteva ai suoi fratelli che solo nello Spirito si può conoscere Il Padre ed anche Gesù Cristo. Diceva: “Il Padre abita una luce inaccessibile, e Dio è Spirito, e nessuno ha mai visto Dio. Perciò non può essere visto che nello Spirito” (FF 141) e ai frati: “Facciano attenzione che sopra ogni cosa devono desiderare di avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione” (FF 104). Ascoltiamo S. Paolo:

Dalla Lettera di S.Paolo apostolo ai Romani (8,8-17)
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondi i desideri carnali, perché, sevivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!” Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Parola di Dio

 

Uniamoci alla preghiera della Chiesa sparsa in tutto il mondo con la stupenda sequenza di Pentecoste:

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura riparo, nel pianto, conforto.
O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

 

Canto

 

Accogliamo ancora la parola di Papa Francesco che nella Evangelii Gaudium (259) ci dice: “A Pentecoste, lo Spirito fa uscire gli Apostoli da se stessi e li trasforma in annunciatori delle grandezze di Dio, che ciascuno incomincia a comprendere nella propria lingua. Lo Spirito Santo, inoltre, infonde la forza per annunciare la novità del Vangelo con audacia, a voce alta e in ogni tempo e luogo, anche contro corrente” . Nella festa della Pentecoste del 2013 sempre Papa Francesco ci parlò di come intendere la novità legata all’azione dello Spirito Santo:

Dall’omelia di Papa Francesco nella Pentecoste 2013

La novità ci fa sempre un po’ di paura, perché ci sentiamo più sicuri se abbiamo tutto sotto controllo, se siamo noi a costruire, a programmare, a progettare la nostra vita secondo i nostri schemi, le nostre sicurezze, i nostri gusti. E questo avviene anche con Dio. Spesso lo seguiamo, lo accogliamo, ma fino a un certo punto; ci è difficile abbandonarci a Lui con piena fiducia, lasciando che sia lo Spirito Santo l’anima, la guida della nostra vita, in tutte le scelte; abbiamo paura che Dio ci faccia percorrere strade nuove, ci faccia uscire dal nostro orizzonte spesso limitato, chiuso, egoista, per aprirci ai suoi orizzonti.
Ma, in tutta la storia della salvezza, quando Dio si rivela porta novità – Dio porta sempre novità -, trasforma e chiede di fidarsi totalmente di Lui: Noè costruisce un’arca deriso da tutti e si salva; Abramo lascia la sua terra con in mano solo una promessa; Mosè affronta la potenza del faraone e guida il popolo verso la libertà; gli Apostoli, timorosi e chiusi nel Cenacolo, escono con coraggio per annunciare il Vangelo.
Non è la novità per la novità, la ricerca del nuovo per superare la noia, come avviene spesso nel nostro tempo. La novità che Dio porta nella nostra vita è ciò che veramente ci realizza, ciò che ci dona la vera gioia, la vera serenità, perché Dio ci ama e vuole solo il nostro bene. Domandiamoci oggi: siamo aperti alle “sorprese di Dio”? O ci chiudiamo, con paura, alla novità dello Spirito Santo? Siamo coraggiosi per andare per le nuove strade che la novità di Dio ci offre o ci difendiamo, chiusi in strutture caduche che hanno perso la capacità di accoglienza?
Parola della Chiesa

 

Uniamoci con il pensiero e con il cuore a papa Francesco che al termine dell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium si rivolge a Maria con la seguente preghiera:

 

Vergine e Madre Maria, tu che mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità delle tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “si” nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.

 

Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne.

 

Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore, sposa delle nozze eterne, intercedi per la Chiesa, della quale sei icona purissima, perché mai si rinchiuda e mai si fermi nella passione per instaurare il Regno.

 

Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce.

 

Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen. Alleluja.

 

Padre nostro.

 

Scambiamoci il segno della pace: la pace che viene dal Signore Gesù attraverso la nostra parola e il nostro cuore raggiunga tutti i fratelli e le sorelle radunati con noi a pregare.

 

Il Signore ci benedica e ci custodisca.
Mostri a noi il suo volto sereno e misericordioso.
Il Signore guidi i nostri passi sulle orme di S. Francesco.
Il Signore ci dia pace.

Amen

 

Canto finale