Anche quest’anno Papa Francesco ha mandato alla comunità cristiana e a tutta l’umanità un messaggio che annuncia la pace. E questo perché in molti luoghi c’è la guerra sotto molteplici forme, e le sue ferite causano tanta sofferenza. Papa Francesco con grande tristezza afferma: “Il cammino della pace rimane purtroppo lontano dalla vita reale di tanti uomini e donne”. C’è poi una guerra diversa che distrugge la vita e la dignità anche nella nostra società causando esclusione, privando le persone di cibo e lavoro, riducendo molti ad essere scarti, soli, senza speranza. A questo si aggiunge la tristezza della pandemia che pare non avere termine, i disastri dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale, si aggrava il dramma della sete e della fame. Nel frattempo continua a dominare un modello economico basato sull’individualismo più che sulla condivisione solidale e prospera più che mai la fabbricazione e il commercio delle armi. Nel messaggio il Papa indica tre elementi imprescindibili “per dare vita ad un patto sociale senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente”: il dialogo tra le generazioni; l’educazione come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo; il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana. Ci mettiamo in preghiera invocando la presenza dello Spirito Santo, portando nel cuore il grido dei poveri, il grido di tutti i sofferenti, il grido della terra, le prime vittime dei conflitti.

 

                                                 Veglia di preghiera
Presidente: Iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Preghiamo con le parole di S. Francesco:

Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Dio, concedi a noi miseri di fare solo per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace.
Concedi a noi, interiormente purificati e interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, di poter seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo.
Concedi a noi con l’aiuto della tua sola grazia, di giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e regni glorioso, Dio onnipotente, per tutti secoli dei secoli.
Amen

 

Canto

 

In questo momento di preghiera vogliamo accogliere la parola di Papa Francesco e disporre il nostro cuore a desiderare con tutte le forze che la pace venga saldamente edificata su tutta la terra.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la 55ª Giornata della Pace
Dialogare fra le generazioni per edificare la pace. Dialogare significa ascoltarsi, confrontarsi, accordarsi e camminare insieme. Favorire tutto questo tra le generazioni vuol dire dissodare il terreno duro e sterile del conflitto e dello scarto per coltivarvi i semi di una pace duratura e condivisa. Mentre lo sviluppo tecnologico ed economico ha spesso diviso le generazioni, le crisi contemporanee rivelano l’urgenza della loro alleanza. Da un lato, i giovani hanno bisogno dell’esperienza esistenziale, sapienziale e spirituale degli anziani; dall’altro, gli anziani necessitano del sostegno, dell’affetto, della creatività e del dinamismo dei giovani. La crisi globale che stiamo vivendo ci indica nell’incontro e nel dialogo fra le generazioni la forza motrice di una politica sana, che non si accontenta di amministrare l’esistente con rattoppi o soluzioni veloci, ma che si offre come forma eminente di amore per l’altro, nella ricerca di progetti condivisi e sostenibili.
Basti pensare al tema della cura della nostra casa comune che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva.
Negli ultimi anni è sensibilmente diminuito, a livello mondiale, il bilancio per l’istruzione e l’educazione, considerate spese piuttosto che investimenti. Eppure, esse costituiscono i vettori primari di uno sviluppo umano integrale: rendono la persona più libera e responsabile e sono indispensabili per la difesa e la promozione della pace. In altri termini, istruzione ed educazione sono le fondamenta di una società coesa, civile, in grado di generare speranza, ricchezza e progresso.
Le spese militari, invece, sono aumentate. È dunque opportuno e urgente che quanti hanno responsabilità di governo elaborino politiche economiche che prevedano un’inversione, Il perseguimento di un reale processo di disarmo internazionale non può che arrecare grandi benefici allo sviluppo di popoli e nazioni, liberando risorse per la salute, la scuola, le infrastrutture, la cura del territorio. È necessario forgiare un patto educativo globale, un patto che promuova l’educazione all’ecologia integrale, secondo un modello culturale di pace, di sviluppo e di sostenibilità, incentrato sulla fraternità e sull’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente.

 

Preghiamo con S. Basilio di Cesarea:
Insegnaci le tue vie, Signore! Signore nostro Dio, tu che hai donato la pace agli uomini e hai inviato ai tuoi discepoli il dono dello Spirito Santo aprendo loro le labbra con la tua potenza attraverso lingue di fuoco: apri anche le nostre labbra di peccatori e insegnaci come e per che cosa pregare.
Governa la nostra vita, tu che sei l’oasi serena di quanti sono scossi dalla tempesta, e facci conoscere la via che dobbiamo seguire.
Ristabilisci nel nostro cuore una mente retta, consolida le incertezze del nostro senno, perché guidati ogni giorno dal tuo spirito buono, siamo resi degni di adempiere i tuoi comandi, di ricordarci incessantemente della gloriosa presenza che sonda le azioni umane, e fa che non siamo  ingannati dalle seduzioni dei piaceri corrotti di questo mondo. Donaci la forza di desiderare il godimento dei tesori futuri.
Poiché tu sei benedetto e lodato dalla presenza in tutti i santi, per i secoli dei secoli. Amen

 

Canto

La terza via indicata da Papa Francesco per la costruzione di una pace duratura è il lavoro dignitoso per tutti, per una piena realizzazione della dignità umana.

 

Dal Messaggio per la 55ª Giornata Mondiale della Pace 2022
Il lavoro è un fattore indispensabile per costruire e preservare la pace. Il lavoro è il luogo dove impariamo a dare il nostro contributo per un mondo più vivibile e bello. La pandemia da Covid-19 ha aggravato la situazione del mondo del lavoro che già stava affrontando molteplici sfide. Milioni di attività economiche e produttive sono fallite; i lavoratori precari sono sempre più vulnerabili. I giovani che si affacciano al mercato professionale e gli adulti caduti nella disoccupazione affrontano oggi prospettive drammatiche. In particolare, l’impatto della crisi sull’economia informale, che spesso coinvolge i lavoratori migranti, è stato devastante. Molti di loro non sono riconosciuti dalle leggi nazionali, come se non esistessero; vivono in condizioni molto precarie per sé e per le loro famiglie, esposti a varie forme di schiavitù e privi di un sistema di welfare che li protegga. In molti paesi crescono la violenza e la criminalità organizzata, soffocando la dignità e la libertà delle persone, avvelenando l’economia e impedendo che si sviluppi il bene comune.
La risposta a questa situazione non può non passare attraverso un ampliamento delle opportunità di lavoro dignitoso. Il lavoro infatti è la base su cui costruire la giustizia e la solidarietà. È più che mai urgente promuovere in tutto il mondo condizioni lavorative decenti e dignitose, orientate al bene comune e alla salvaguardia del creato. Occorre assicurare e sostenere la libertà delle iniziative imprenditoriali e, nello stesso tempo, far crescere una rinnovata responsabilità sociale, perché il profitto non sia l’unico criterio-guida.

 

Preghiamo:
Signore, ci sembra di essere a un passo dalla costruzione della pace per tutti i popoli e per ogni uomo. In fondo si tratta di ragionare e di attuare i desideri, che a parole, si trovano in tutti i cuori. Ma allora cosa manca veramente, cosa tiene legata l’umanità alla guerra, cosa diventa macigno sulla strada della trattativa ragionevole? Abbiamo capito che solo Tu puoi aprire la mente di tutti noi e guidarci a credere seriamente al bene della pace: Vieni in nostro aiuto, o Signore!

Illumina la mente dei legislatori perché promuovano in tutto il mondo condizioni di vita decenti e dignitose, orientate al bene comune, al rispetto dei diritti umani fondamentali per ogni uomo, senza esclusione di razze o di colori della pelle: Vieni in nostro aiuto, o Signore!

Guida la volontà dei responsabili dei popoli e di tutti coloro che hanno il potere politico e la direzione sociale dei gruppi umani perché ai guadagni e alla crescita del potere economico preferiscano sempre la giustizia e la difesa dei più deboli. Vieni in nostro aiuto, o Signore!

Converti il cuore di ogni uomo a perseguire sinceramente e responsabilmente il bene della pace, il fatto di essere tutti connessi, appartenenti all’unica famiglia umana, sia sempre alla guida delle decisioni per i popoli e per i gruppi umani: Vieni in nostro aiuto, o Signore!

 

Canto

 

La pandemia di certo vuole dirci qualcosa. Non è un castigo perché il Signore non ci tratta secondo le nostre malvagità. È piuttosto una correzione come quella di un padre che richiama il figlio per toglierlo da una via sbagliata. Il suo richiamo può comportare una sofferenza, qualcosa di doloroso. Il castigo chiude il cuore, suscita ribellione. La correzione fa male, ma se è avvertita come amore, viene accettata. Per la pace personale è importante metterci in sintonia con la Parola di Dio.

 

Dalla Lettera agli Ebrei (12,6-15)
Non avete resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: “Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio”. È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Se invece non subite correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete illegittimi, non figli! Del resto noi abbiamo avuto come educatori nostri padri terreni e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre celeste, per avere la vita? Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di farci partecipi della sua santità.
Certo sul momento ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati. Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire. Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio. Parola di Dio.

 

Affidiamo questo anno da poco iniziato alla materna protezione di Maria, Madre di Gesù ma anche Madre nostra: camminando con lei possiamo avere la pace nel cuore.

 

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio santa Madre di Dio! O Madre degli uomini e dei popoli, tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, come mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al tuo Cuore e abbraccia, con l’amore della Madre e della Serva, questo nostro mondo umano, che ti affidiamo e consacriamo, pieni di inquietudini per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia, e il nostro affidamento.
Oh Cuore Immacolato, aiutaci a vincere la minaccia del male, che così facilmente si radica nei cuori degli stessi uomini di oggi. Dalla fame e dalla guerra, liberaci! Dalla guerra nucleare, da una auto-distruzione incalcolabile, da ogni genere di guerra, liberaci! Dai peccati contro la vita dell’uomo sin dai suoi albori, liberaci! Dall’odio e dall’avvilimento della dignità dei figli di Dio, liberaci! Da ogni genere di ingiustizia liberaci! Liberaci!
Accogli, o Madre di Cristo, questo grido carico della sofferenza di tutti gli uomini! Carico della sofferenza di intere società! Si riveli ancora una volta nella storia del mondo l’infinita potenza dell’amore misericordioso! Esso fermi il male! Trasformi le coscienze! Nel tuo Cuore Immacolato si svegli per tutti la luce della Speranza! (S. Giovanni Paolo II)

 

Per concludere la preghiera ricordiamo che siamo tutti fratelli, figli con Gesù di un unico Padre: preghiamo Padre nostro

La pace del Signore Gesù sia sempre con noi!

 

Il Signore ci benedica e ci custodisca, mostri a noi il suo volto ed abbia misericordia di noi. Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace. Il Signore ci benedica!

Amen

Canto finale