Dio è un mistero così grande che non finiamo mai di conoscere e quando uno dicesse lo conosco, si accorgerebbe che Egli è molto al di là, molto al di sopra e la nostra mente non può contenerlo. Veramente ognuno di noi dovrebbe pregare con le parole che S. Francesco ripeteva sulla Verna: “Chi se’ tu, o dolcissimo Iddio mio? Che sono io, vilissimo vermine e disutile servo tuo?” (FF 1915). Durante la sua visita ad Assisi il Santo Padre Francesco in occasione della sua partecipazione alla Giornata Mondiale di preghiera per la pace, ci ha regalato una meditazione veramente significativa per aiutarci a comprendere la persona di Gesù Cristo, sulla sete del Signore Gesù Cristo mentre muore sulla croce. Egli è la fonte di ogni Pace. Le parole del Papa ci fanno entrare in una profonda riflessione e ci mettono davanti aspetti della misericordia di Dio mai sufficientemente compresa. Ci aiutano anche a pensare all’idea che abbiamo di Dio per verificare se il Dio che portiamo nel nostro pensiero è il Padre che ci ha rivelato Gesù Cristo.
Veglia di preghiera
Iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
La pace di Gesù risorto, l’amore misericordioso del Padre e la comunione dello Spirito Santo, siano sempre con tutti noi.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, ti ringraziamo perché in questo Anno Giubilare ogni giorno di più ci manifesti la Misericordia del Padre in un modo sempre nuovo. Concedici il tuo Santo Spirito perché venga a preparare nel nostro intimo un terreno accogliente della tua rivelazione. La tua parola trovi disponibilità e prontezza in noi e porti frutti di vera carità fattiva che offra un po’ di conforto e consolazione ai poveri che incontriamo. Ognuno di noi possa cooperare a rinnovare le relazioni tra le persone e il mondo diventi più umano. Amen
Canto
Insieme a Papa Francesco poniamoci di fronte a Gesù che sta morendo per noi in croce. Uniamoci a Maria e alle altre donne che sono ai piedi della croce e anche in noi risuoni il grido di Gesù morente: “Ho sete”. Gesù ha una sete spaventosa dal momento che ha perso abbondantemente il suo sangue. Ma la sete di Gesù è una sete misteriosa e piena di tanti significati.
Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 25–30)
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala. Gesù allora vedendo la sua madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!” Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: “E’ compiuto!”. E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Parola del Signore.
Consapevoli della nostra fragilità e della durezza di cuore che spesso ci ritroviamo dentro, chiediamo la misericordia di Dio che venga a darci un cuore capace di intenerirsi di fronte alle sofferenze di Gesù crocifisso per noi.
Preghiamo umilmente il Signore: Trasformaci con la tua misericordia!
Signore Gesù Cristo fa che di fronte alle sofferenze della tua passione non rimaniamo indifferenti ma possiamo vedere il tuo immenso amore per noi che è più grande dell’amore che ci portiamo noi stessi e che vuole svegliarci sulla preziosità della nostra vita ai tuoi occhi. Trasformaci con la tua misericordia!
Signore Gesù ti preghiamo per le nostre fraternità e per le nostre comunità parrocchiali perché siano un luogo di formazione per accogliere lo spirito evangelico e per uscire dallo spirito del mondo, dall’egoismo e dalla violenza. Trasformaci con la tua misericordia!
Signore Gesù tramite la Chiesa ci hai donato un Giubileo della misericordia, tempo opportuno per liberarci dalle scorie del peccato, per riconciliarci con Te e con i fratelli e soprattutto per sperimentare la potenza del tuo amore più grande di qualsiasi nostra debolezza. Signore porta a compimento quello che abbiamo solo incominciato, con la grazia del tuo Santo Spirito donaci una vera conversione e un profondo rinnovamento. Trasformaci con la tua misericordia!
Canto
La riflessione di Papa Francesco ad Assisi è una parola diretta alla nostra vita: ci chiama a scuoterci, a muoverci, ad uscire dai caldi nidi nei quali tante volte ci rannicchiamo. Gesù che muore in croce si rivolge a ciascuno di noi ed anche alle nostre fraternità, la sua sete è una forte richiesta del nostro coinvolgimento.
Dalla meditazione di Papa Francesco ad Assisi (20 settembre 2016)
“Di fronte a Cristo crocifisso risuonano anche per noi le sue parole: ”Ho sete”. La sete, ancor più della fame, è il bisogno estremo dell’essere umano, ma ne rappresenta anche l’estrema miseria. Contempliamo così il mistero del Dio Altissimo, divenuto, per misericordia, misero fra gli uomini. Di che ha sete il Signore? Certo di acqua, elemento essenziale per la vita. Ma soprattutto ha sete di amore, elemento non meno essenziale per vivere. Ha sete di donarci l’acqua viva del suo amore, ma anche di ricevere il nostro amore […], ha dato voce alla sofferenza divina, quando l’uomo, ingrato, “ha abbandonato la sorgente di acqua viva, e si è scavato cisterne, cisterne piene di crepe che non trattengono l’acqua” (Ger 2,13). Nel suo “Ho sete” possiamo sentire la voce di tutti i sofferenti, il grido nascosto dei piccoli innocenti cui è preclusa la luce di questo mondo, l’accorata supplica dei poveri e dei più bisognosi di pace. Implorano pace le vittime delle guerre che inquinano i popoli di odio e la terra di armi; implorano pace i nostri fratelli e sorelle che vivono sotto la minaccia dei bombardamenti o sono costretti a lasciare casa e a migrare verso l’ignoto, spogliati di ogni cosa. Tutti costoro sono fratelli e sorelle del Crocifisso, piccoli del suo Regno, membra ferite e riarse della sua carne. Hanno sete. Ma a loro viene spesso dato, come a Gesù, l’aceto amaro del rifiuto”.
Anche oggi, mentre siamo riuniti in preghiera davanti al Signore, non possiamo non ricordare la sofferenza di tanti fratelli in tutto il mondo, in particolare nella Siria, ad Aleppo, in Afganistan, nel Nord Africa. Preghiamo il Signore perché le lacrime, il sangue, le grida dei milioni di persone salgano a Dio come una preghiera e vengano unite alla Passione di Gesù che mentre muore grida: “Ho sete!”. Preghiamo: Ascoltaci Signore!
Preghiamo perché cessi la guerra, che soprattutto mediante bombardamenti, ogni giorno fa scorrere fiumi di sangue, che distrugge le risorse necessarie per la vita, che distrugge le case e rende l’ambiente invivibile. Ti preghiamo Signore di intervenire con forza nel cuore e nella mente dei responsabili e dei fabbricatori e venditori di armi: prendano coscienza della loro responsabilità. Preghiamo: Ascoltaci Signore!
Ti preghiamo per il popolo degli immigrati che ogni giorno cerca un approdo per mare e per terra e che affronta soprusi, sfruttamento e violenze di ogni genere nella speranza di trovare una patria, una vita possibile per loro e per le loro famiglie. Tanti di loro muoiono e giacciono in fondo al mare. Signore intenerisci il cuore di noi che abbiamo la possibilità di accoglierli e non permettere che tanti innocenti muoiano invano. Preghiamo: Ascoltaci Signore!
Ti preghiamo per tutte le persone colpite dal terremoto: accogli Signore tutte le persone decedute nella pace del Paradiso e dona ai sopravvissuti che hanno perso famigliari, casa, averi di trovare il coraggio per ricostruire aiutati da tutta la comunità politica e civile. Preghiamo: Ascoltaci Signore!
Canto
Gesù ha sete del nostro amore e la sua sete si estingue mediante il nostro servizio ai poveri e ai sofferenti. Il Signore è dissetato dal nostro amore compassionevole, è consolato quando in nome suo ci chiniamo sulle miserie che affliggono l’umanità. Ma c’è anche un amore di ritorno a Gesù che ci ama per primo, un amore alla sua persona, un sentire in noi la sua Passione. Il padre S. Francesco ad alta voce manifestava a tutti il suo stupore per la indifferenza degli uomini alle sofferenze di Gesù. S. Francesco piange con forti singhiozzi perché è assurdo che l’uomo si disinteressi di questo amore sconfinato.
Dalla Leggenda dei tre Compagni (FF 1413)
“Una volta (Francesco) andava solingo nei pressi della Chiesa di S. Maria della Porziuncola, piangendo e lamentandosi ad alta voce. Un uomo pio e spirituale, udendo, suppose che egli s’offrisse di qualche malattia o dispiacere e, mosso a compassione verso di lui, gli chiese perché piangeva così. Disse Francesco: “Piango la Passione del mio Signore, e per amore di Lui non dovrei vergognarmi di andare gemendo ad alta voce per tutto il mondo”. Allora anche quell’uomo cominciò a piangere insieme a lui ad alta voce”.
Di fronte a Cristo crocifisso anche noi ci sentiamo chiamati per nome; le sue labbra ci invitano con chiarezza “a contemplare il mistero dell’amore non amato e a riversare misericordia sul mondo”. Lo Spirito del Signore Gesù crocifisso per amore, che trasformò la Croce in sorgente di vita, trasformi anche noi in «“alberi della vita” che assorbono l’inquinamento dell’indifferenza e restituiscono al mondo l’ossigeno dell’amore”».
Uniamoci alla preghiera che Papa Francesco ha formulato per il Giubileo della Misericordia:
Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato ad essere misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede Lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro; l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio!
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore: fa’ che ciunque si accosti ad uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la tua Chiesa, con rinnovato entusiasmo, possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria, Madre della Misericordia, a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen
Concludiamo questo tempo di preghiera con le parole che Gesù stesso ci consegnò quando i discepoli gli dissero: insegnaci a pregare:
Padre nostro.
Scambiamoci la pace che Cristo risorto augurava sempre nelle sue apparizioni.
Benedizione: Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica.
E ci protegga sempre per intercessione di Maria, vergine e madre, che ha dato al mondo l’autore della vita. Amen
A tutti noi radunati per la preghiera, conceda il Signore la salute del corpo e la consolazione dello Spirito. Amen
E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, discenda su di noi e con noi rimanga sempre. Amen
Canto finale