In comunione con tutta la Chiesa, anzi con tutti i fedeli con tutte le confessioni cristiane e con tutti gli uomini di buona volontà accogliamo il grido per la pace di Papa Francesco: anche noi ci poniamo in preghiera e in spirito di penitenza ci impegniamo in un digiuno alzando le nostre mani al Signore per la pace che si trova in grave pericolo nella nazione della Siria e delle nazioni vicine. Il Signore ama tutti gli uomini e conosce tutti i nostri problemi; ma nella sua misericordia ha disposto che noi parliamo a Lui dei nostri fratelli e per loro alziamo con insistenza le nostre preghiere per coloro che soffrono e sono in gravi pericoli.
Veglia di preghiera
Iniziamo mettendoci davanti al Signore con umiltà e fiducia:
Presidente: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, preghiamo perché il grido della pace si levi alto e giunga al cuore di tutti, in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero. Ti preghiamo Signore perché tutti depongano le armi e le parti in conflitto intraprendano con coraggio e decisione la via del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Signore che siano risparmiate alle popolazioni civili e inermi nuove atrocità e le persone colpite, gli sfollati, i profughi, possano ricevere assistenza umanitaria. Signore mediante la potente opera del tuo Santo Spirito si promuova la cultura dell’incontro e del dialogo, e fiorisca la pace. Amen
Canto penitenziale
Riascoltiamo le frasi più significative pronunciate con grande vigore da Papa Francesco nell’Angelus di Domenica 1 settembre:
Quest’oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! È il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano. Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall’intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza! Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunità Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana. Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilità di prestare il necessario aiuto. Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nell’amore (cfr Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]). Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà! È un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità… Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare all’anelito di pace… A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace.
Momento di silenzio e di riflessione.
Preghiamo: Signore Gesù che conosci l’egoismo e la chiusura dei nostro cuore, non permettere che la ricerca degli interessi particolari ricada come distruzione e sciagura sulla vita e sui diritti delle persone e di interi popoli. Tu che hai promesso la tua presenza in mezzo a noi, in questo tempo mostra la tua misericordia al popolo della Siria e del Medio Oriente. Tu che placavi la forza dei flutti fa tacere il sinistro crepitio delle armi, dona consolazione a coloro che soffrono, porta speranza ai perseguitati a causa della fede e della giustizia. Tu che sei il nostro fratello e il nostro salvatore fa fiorire nel cuore di tutti gli uomini il desiderio della pace. Lo chiediamo a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti secoli dei secoli. Amen
Canto allo Spirito Santo
Il Signore ci chiama a collaborare per edificare la pace. La pace è un bene affidato alle mani dell’uomo perché lo custodisca e qualora venisse infranto faccia di tutto per ripristinarlo, con tutte le sue energie. Tutti gli uomini di buona volontà sono chiamati al compimento di questa meta e soprattutto nei nostri tempi la pace è una meta di civiltà, una qualità della vita veramente umana. Rimangono vere le parole di Gesù che afferma che c’è una pace che solo Lui può dare. È la pace piena, che comprende un rinnovamento del cuore, della coscienza: pace e fiducia piena con Dio, rapporti nuovi con i fratelli, pace con noi stessi nella certezza di essere amati come figli da Dio. Questa pace possiamo solo accoglierla perché è dono dello Spirito di Gesù risorto. Durante l’ultima cena Gesù dice infatti: ”Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi“ (Gv 14,27). Nel giorno della Pasqua di Resurrezione, Gesù con insistenza parla della sua pace.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20, 19-23)
La sera di quel giorno, la domenica della Pasqua, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!” Detto questo mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me. Anch’io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati. Parola del Signore
Preghiamo con le parole del B. Giovanni Paolo II:
Ascolta la mia voce, perché è la voce delle vittime di tutte le guerre e della violenza tra gli individui e le nazioni.
Ascolta la mia voce, perché è la voce di tutti bambini che soffrono e soffriranno ogni qualvolta i popoli ripongono la loro fiducia nelle armi e nella guerra.
Ascolta la mia voce, quando ti prego di infondere nei cuori di tutti gli esseri umani la saggezza della pace, la forza della giustizia e la gioia dell’amicizia.
Ascolta la mia voce, perché parlo per le moltitudini di ogni paese e di ogni periodo della storia che non vogliono la guerra e sono pronte a percorrere il cammino della pace.
Ascolta la mia voce e donaci la capacità e la forza per poter sempre rispondere all’odio con l’amore, all’ingiustizia con una completa dedizione alla giustizia, al bisogno con la nostra stessa partecipazione, alla guerra con la pace. O Dio, ascolta la mia voce e concedi al mondo per sempre la Tua pace.
Canto
S. Francesco che salutava tutte le persone che incontrava augurando loro la pace: “Il Signore ti dia pace!” ci aiuta a comprendere come la guerra ha origine dall’odio di Satana che vuole il nostro male, la nostra sofferenza.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano (FF 695)
S. Francesco arrivò un giorno ad Arezzo, mentre tutta la città era scossa dalla guerra civile e minacciava prossima la sua rovina. Il servo di Dio venne ospitato nel borgo fuori città, e vide sopra di essa demoni esultanti che rinfocolavano i cittadini a distruggersi fra di loro. Chiamò frate Silvestro, uomo di Dio e di ragguardevole semplicità, e gli comandò: “Va’ alla porta della città e da parte di Dio onnipotente comanda ai demoni che quanto prima escano dalla città”. Il frate pio e semplice si affrettò ad obbedire e, dopo essersi rivolto a Dio con inno di lode, grida davanti alla porta a gran voce: “Da parte di Dio e per ordine del nostro padre Francesco, andate lontano di qui, voi tutti demoni !” La città poco dopo ritrovò la pace e i cittadini rispettarono i vicendevoli diritti civili con grande tranquillità. A lode di Dio e del suo servo Francesco.
Momento di silenzio o di preghiere spontanee.
Affidiamo a Maria, regina della pace, la soluzione che umanamente sembra così difficile: far sì che la condizione della Siria venga trattata seduti intorno a un tavolo.
PREGHIERA A MARIA REGINA DELLA PACE
Santa Maria, madre dell’Amore,
che stringendo fra le braccia
il tenero frutto del tuo grembo,
udisti risuonare nei cieli di Betlemme
l’angelico annuncio della pace,
primo dono al mondo del Verbo fatto carne,
piega benigna il tuo sguardo
sulla notte oscura della nostra terra
ancora ubriaca di odio e di violenza.
Madre di misericordia,
che donasti al mondo il Salvatore,
ottieni ai governanti saggezza e discernimento,
affinché usino le conquiste della scienza
e della tecnica
per promuovere uno sviluppo umano
rispettoso del creato
e progetti di giustizia, di solidarietà e di pace.
Fa’ che i nemici si aprano al dialogo,
gli avversari si stringano la mano
e i popoli si incontrino nella concordia.
Vergine Maria,
che nel nascondimento della casa di Nazareth
vivesti con amore semplice e fedele
la dimensione quotidiana del rapporto familiare,
entra in ogni nostra famiglia
e sciogli il ghiaccio dell’indifferenza e del silenzio
che rende estranei e lontani
i genitori tra di loro e con i propri figli.
Maria, regina della pace,
aiutaci a capire che la prima pace
che dobbiamo raggiungere
è quella del cuore liberato dal peccato,
e fa’ che, così purificati,
possiamo noi pure farci costruttori di pace,
in modo che la città dell’uomo
possa diventare il cantiere laborioso
in cui si realizza la salvezza di Cristo tuo Figlio,
che è la pace vera e duratura.
AMEN! (Cardinale Renato R. Martino)
Si conclude con la preghiera del Padre nostro, la preghiera che ci fu consegnata nel Battesimo.
La Pace del Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!
Scambio della Pace.
Benedizione: Il Signore ci benedica e ci protegga. Faccia risplendere su di noi il suo volto e ci doni la sua misericordia. Rivolga su di noi il suo sguardo e ci doni la sua pace. Amen
Canto