Siamo dentro questa pandemia aggressiva del coronavirus che coinvolge la vita di tutti noi, anzi di tutta l’umanità. Occorre starci dentro senza fughe e senza nascondimenti, ma anche senza disperazione e non sopraffatti dal buio della fatalità.
Vogliamo pregare proprio per ricordare che non siamo soli e che abbiamo con noi il Padre onnipotente e misericordioso che veglia sulla nostra vita.
Non potendo radunarci come fraternità, possiamo pregare come famiglia, come moglie e marito, con i figli; oppure pregare da soli, nella nostra casa ricordando così la parola del Vangelo: “Pregate il Padre vostro nel segreto, nella vostra stanza”.
È importante avere la mente e il cuore giusto per la preghiera.
A questo proposito ricordiamo quello che scrivono
due nostre conoscenze: Guareschi, autore di Peppone e Don Camillo, sincero credente: completa è la mia fiducia nella Provvidenza che, per essere veramente tale, non deve essere mai vincolata di scadenze.
Non preoccuparsi del disagio di oggi, ma aver sempre l’occhio fisso nel bene finale
che verrà quando sarà giusto che venga. I giorni della sofferenza non sono giorni
persi. Nessun istante è perso, è inutile, del tempo che Dio ci concede. Altrimenti non
ce lo concederebbe”. Ricordiamo anche la serena fiducia che Manzoni mette nel cuore
di Lucia costretta a fuggire nella notte: “Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e
non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più
grande”.
Veglia di preghiera
Canto
Presidente – Iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Rivolgiamoci allo Spirito Santo: Vieni, Spirito Santo, vieni! Fa’ che sorgano i tuoi raggi luminosi,
dissipa l’oscurità dalle nostre menti e apri gli occhi a tutti noi. Ravviva la nostra fede intorpidita,
rimuovi i dubbi e le paure e rivela ai nostri occhi pieni di stupore l’amore segreto che Dio nutre
per noi. Amen
Guida – In questa preghiera ci lasciamo condurre dalla stupenda meditazione di Papa Francesco
il 27 marzo nella vuota Basilica di S. Pietro. Facciamo nostra la sua preghiera. Iniziamo
dal brano del Vangelo di Marco:
Dal Vangelo secondo Marco (4,35 ss)
Venuta la sera, Gesù disse ai discepoli: Passiamo all’altra riva. E, congedata la folla, lo presero
con sé, così com’era nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta
di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa,
sul cuscino e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: Maestro, non ti importa che siamo perduti?
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: Taci, calmati! Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.
Poi disse loro: Perché avete paura? Non avete ancora fede?
Il Papa commenta:
• Così inizia il Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte
tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre
vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa
al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta
inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati,
ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi
di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. Come quei discepoli che parlano a
una sola voce e nell’angoscia dicono: “siamo perduti!”; così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme.
• La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze
con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità.
Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene
e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. Con la tempesta è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non
possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli.
• Questo è il tempo per scegliere che cosa conta, di separare ciò che è necessario da ciò che non
lo è. È il tempo di reimpostare la rotta verso il Signore e verso gli altri. E possiamo guardare a
tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura hanno reagito donando la propria vita. È la
forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita
dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute
e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né delle grandi passerelle, ma senza dubbio stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermieri, addetti ai supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiosi e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo.
Preghiera
“Perché avete paura? Non avete ancora fede?” Signore, la tua Parola ci colpisce e ci riguarda. In
questo mondo, che tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci
in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta.
Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie
planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato.
Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato.
Ora, mentre stiamo in un mare agitato, ti imploriamo: Svegliati Signore! “Perché avete paura? Non
avete ancora fede?”. Ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te […], reimpostare la rotta della vita verso di Te e verso gli altri.
Guida – Ascoltiamo una Parola che vuole consolarci e che anzi ci sollecita perché ognuno di noi
possa consolare altri che sono nella prova e nel dolore:
Dalla seconda lettera di S. Paolo ai Corinzi (1, 1-5)
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni
consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare
quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo,
abbonda anche la nostra consolazione.
Riflessione
Preghiere spontanee.
Insieme, rinnovando la nostra fiducia a Dio nostro Padre e ringraziando lo Spirito per la fraternità
nella quale viviamo, preghiamo con la preghiera che ci fu insegnata da Gesù Cristo e che
fu consegnata a noi nel Battesimo: Padre nostro.
Concludiamo con la Preghiera di Papa Francesco a Maria per il Mese di Maggio 2020
“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio”.
Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il
mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostro, e cerchiamo rifugio sotto la tua
protezione.
O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce
l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il
contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le
conseguenze sull’economia e sul lavoro.
Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura
prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il
tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il
loro cuore alla fiducia.
Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la
loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute.
Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono ai malati e ai sacerdoti che con sollecitudine
pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti.
Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus.
Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità,
soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà.
Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare
gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi
in futuro.
Maria amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia,
nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo
in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza
nel servire, la costanza nel pregare.
O Maria, consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga
con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa
riprendere in serenità il suo corso normale.
Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.
In questo tempo di emergenza sanitaria siamo tutti invitati a pregare per il nostro paese e per
tutto il mondo. Si elevi al Padre la supplica di noi suoi figli affinché il Signore, buono e misericordioso, disperda, insieme al peccato, le tenebre del contagio e della morte.
Preghiamo per tutte le famiglie del nostro paese e dell’umanità intera. Preghiamo per i nonni e
tutti gli anziani, per i genitori, per i giovani e per tutti i bambini.
Preghiamo per chi è chiamato a prendersi cura degli altri, per i medici e gli operatori sanitari,
per chi è sopraffatto dalla stanchezza, per chi affronta con forza queste ore faticose.
Preghiamo per tutti fratelli e le sorelle ammalati, specialmente in questo momento per quanti
sono provati dal coronavirus e per i loro familiari. Per quanti soffrono la solitudine.
Preghiamo anche per i carcerati.
Preghiamo per coloro che sono nella imminenza della morte e che in questo momento supremo è
solo.
Preghiamo per i governanti e per chi è chiamato a prendere decisioni importanti per il bene di
tutti.
Preghiamo per i ricercatori scientifici.
O Maria, tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza.
Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù. mantenendo ferma la tua fede.
Tu salvezza del popolo cristiano, sai di che cosa abbiamo bisogno e
siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo
questo momento di prova.
Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e
a far ciò che ci dirà il Signore Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato
dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della Resurrezione. Amen
Benedizione
Il Signore ci benedica e ci protegga!
Faccia risplendere il suo volto su di noi e ci doni la sua misericordia!
Rivolga su di noi il suo sguardo e ci doni la sua pace! Amen
Canto finale
Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di maggio 2020