“Cristo è risorto, è veramente risorto” canta la liturgia in questo tempo. Cristo che volontariamente si era consegnato alla Passione e alla morte in Croce, che era stato sepolto nel silenzio della morte, non è rimasto prigioniero della morte e della corruzione ma si è ripreso la vita. In Lui anche noi siamo risorti passando dalla morte alla vita, dalla schiavitù del peccato alla libertà dell’amore. Accogliamo la grazia della Resurrezione di Cristo, lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita. Il mistero della Pasqua è così grande e così profondo che la Chiesa per una settimana celebra la Pasqua come fosse un unico giorno e dedica 50 giorni per riflettere in modo particolare sui Vangeli che raccontano la Pasqua. Inoltre la Pasqua è presente in tutto l’anno liturgico e la Domenica è sempre memoria della Pasqua.
Il Sacramento del Battesimo, inizio della nostra vita cristiana, è la venuta dello Spirito Santo di Cristo risorto in noi.
Veglia di preghiera
Presidente: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il Signore sia con voi e con il tuo Spirito.
Preghiamo insieme:
Alla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge. L’innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
“Raccontaci, Maria,: che hai visto sulla via?“.
“La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo mio speranza, è risorto; e vi precede in Galilea”
Sì, ne siamo certi Cristo è davvero risorto. Tu, re vittorioso, portaci la tua salvezza.
Canto
Ascoltiamo l’annuncio della Pasqua rivolto da Papa Francesco alla città di Roma e a tutto il mondo (Urbi et Orbi). A Pasqua 2013 egli aveva detto: “Che grande gioia per me potervi dare questo annuncio: Cristo è risorto! Vorrei che giungesse in ogni casa, in ogni famiglia, specialmente dove c’è più sofferenza, negli ospedali, nelle carceri…”. Oggi ripete ancora il suo annuncio.
Messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco
“Oggi riecheggia in ogni parte del mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù, il crocifisso, è risorto, come aveva detto. Alleluia”.
L’annuncio di Pasqua non mostra un miraggio, non rivela una formula magica, non indica una via di fuga di fronte alla difficile situazione che stiamo attraversando. La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri; malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo è lo scandalo di oggi.
Di fronte, o meglio, in mezzo a questa realtà complessa, l’annuncio di Pasqua racchiude in poche parole un avvenimento che dona la speranza che non delude: “Gesù, il crocifisso, è risorto”. Non ci parla di angeli o di fantasmi, ma di un uomo, un uomo in carne e ossa, con un volto e un nome: Gesù. Il Vangelo attesta che questo Gesù, crocifisso sotto Ponzio Pilato per aver detto di essere il Cristo, il Figlio di Dio, il terzo giorno è risorto, secondo le Scritture e come Egli stesso aveva predetto ai suoi discepoli.
Il crocifisso, non un altro, è risorto. Dio Padre ha risuscitato il suo Figlio Gesù perché ha compiuto fino in fondo la sua volontà di salvezza: ha preso su di sé la nostra debolezza, le nostre infermità, la nostra stessa morte; ha patito i nostri dolori, ha portato il peso delle nostre iniquità.
Per questo Dio Padre lo ha esaltato e ora Gesù Cristo vive per sempre, e Lui è il Signore.
I testimoni riferiscono un particolare importante: Gesù risorto porta impresse le piaghe delle mani, dei piedi e del costato. Queste piaghe sono il sigillo perenne del suo amore per noi. Chiunque soffre una dura prova, nel corpo e nello spirito, può trovare rifugio in queste piaghe, ricevere attraverso di esse la grazia nella speranza che non delude.
Rivolgiamo la preghiera a Cristo perché la Pasqua rinnovi la nostra vita e ci dia occhi che sappiano vedere le croci del mondo, come Papa Francesco ci invitò a pregare al termine della Via Crucis del 2019.
Signore Gesù, aiutaci a vedere nella tua Croce tutte le croci del mondo: le croci delle persone affamate di pane e di amore; la croce delle persone sole e abbandonate perfino dai propri figli e parenti; le croce delle persone assetate di giustizia e di pace; la croce delle persone che non hanno il conforto della fede, la croce degli anziani che si trascinano sotto il peso degli anni e della solitudine; la croce dei migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici; la croce dei piccoli, feriti nella loro innocenza e nella loro purezza; la croce dell’umanità che vaga nel buio della incertezza e nell’oscurità della cultura del momentaneo; la croce delle famiglie spezzate dal tradimento, dalle seduzioni del maligno o dall’omicida leggerezza e dall’egoismo; la croce de tuoi figli che, credendo in Te e cercando di vivere secondo la tua parola, si trovano emarginati e scartati perfino dai loro famigliari e dai loro coetanei; la croce delle nostre debolezze, delle nostre ipocrisie, dei nostri tradimenti, dei nostri peccati e delle nostre numerose promesse infrante; la croce della tua Chiesa che, fedele al tuo Vangelo, fatica a portare il tuo amore perfino tra gli stessi battezzati; la croce della Chiesa, la tua sposa, che si sente assalita continuamente dall’interno e dall’esterno; la croce della casa comune che appassisce seriamente sotto i nostri occhi egoistici e accecati dall’avidità e dal potere.
Signore Gesù, ravviva in noi la speranza della Resurrezione e della tua definitiva vittoria contro ogni male e ogni morte. Amen!
Canto
La Resurrezione di Gesù e tutto l’avvenimento della Pasqua aveva colpito gli Apostoli e le donne che stavano con loro in un modo così profondo che quando essi annunciano la buona notizia del Vangelo di Gesù Cristo parlano solo di questo. Il primo ad annunciarlo fu proprio Pietro appena dopo aver ricevuto lo Spirito Santo che aveva portato luce e coraggio, tanto da trasformarlo in una persona che sta in piedi davanti a una folla e parla a voce alta.
Dagli Atti degli Apostoli (2,14 ss)
Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: “Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole […]: Gesù di Nazaret – uomo accreditato presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene – consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere […] e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire… Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo
quel Gesù che voi avete crocifisso.
Nella preghiera rivolgiamoci a Gesù Cristo che è andato a morire volontariamente per noi, per mostrarci l’amore del Padre e per liberaci dalla schiavitù di Satana e restaurare in noi la libertà dei figli di Dio. Diciamo insieme: Agnello di Dio, abbi pietà di noi!
O Cristo crocifisso e vittorioso, la tua Pasqua è l’icona della tua obbedienza al Padre ed allo stesso tempo è la realizzazione del tuo infinito amore per noi peccatori: Agnello di Dio, abbi pietà di noi!
Nella tua obbedienza alla volontà del Padre, noi ci accorgiamo della nostra ribellione e disobbedienza: Agnello di Dio, abbi pietà di noi!
In te venduto, tradito e crocifisso dalla tua gente noi vediamo i nostri quotidiani tradimenti e le nostre consuete infedeltà: Agnello di Dio, abbi pietà di noi!
Nel tuo sentirti abbandonato noi vediamo tutti gli abbandonati dai familiari, dalla società, dalla solidarietà: Agnello di Dio, abbi pietà di noi!
In te, nostro fratello, noi vediamo tutti i colpiti dal virus, tutti coloro che sui letti della terapia intensiva stanno lottando per la vita: Agnello di Dio, abbi pietà di noi!
In te, nostro fedele amico, noi vediamo tanti nostri fratelli perseguitati, dilaniati dalla guerra, oppressi ingiustamente, ridotti a scarto della società: Agnello di Dio, abbi pietà di noi!
Canto
La Resurrezione di Gesù ci parla anche della misericordia di Dio che conosce la nostra debolezza e lui stesso ci viene incontro, lui stesso viene ad affiancarci nelle nostre vie e ad incontrarci nel nostro quotidiano. Ci comprende, si fa compagno nelle nostre vicende, ci rimane accanto e non permette che ci smarriamo quando siamo colpiti dalle disgrazie e dalle malattie.
Dal Vangelo Secondo Luca (Lc 24,13 ss)
In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme. E conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?” Si fermarono, col volto triste, uno di loro di nome Cleopa, gli rispose: ”Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni”. Domandò loro: “Che cosa?”. Gli risposero: “Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di avere avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Disse loro: “Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: ”Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero, ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: ”Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via quando ci spiegava le Scritture?”. Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro i quali dicevano:” Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!”. Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Chiediamo a Maria, madre di Gesù e madre nostra, che dopo la Resurrezione stava con gli Apostoli e li sosteneva nella fede e li consolava a superare le difficoltà, che aiuti anche noi ad accogliere la potenza della Resurrezione nella nostra vita.
Signore, tu hai lasciato in mezzo a noi tua Madre perché ci accompagnasse. Che abbia cura di noi e ci protegga nel nostro cammino, nel nostro cuore, nella nostra fede. Che ci faccia discepoli come Lei lo è stata e missionari come Lei lo è stata. Che ci insegni ad uscire per le strade. Che ci insegni ad uscire da noi stessi. Che Lei, con la sua mansuetudine, con la sua pace, ci indichi il cammino.
Ed ora, pieni di fiducia come figli davanti alla loro madre, Santa Maria ci affidiamo a te mettendo nelle tue mani la condizione in cui questo virus minaccioso ha gettato tutti i popoli del mondo e insieme ti preghiamo:
Sotto la tua protezione troviamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e benedetta. Amen
Concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci a Dio che è nostro Padre: Padre nostro!
La pace del Signore, che sempre Gesù augura ogni volta che visita i suoi Apostoli, sia sempre con noi!
E su tutti noi scenda la benedizione del Signore: Il Signore ci benedica e ci custodisca, volga a noi il suo sguardo pieno di misericordia, il Signore ci dia pace. Amen
Canto finale
Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di aprile 2021