dicembreLa preghiera è il nostro alimento interiore che ci dà vita, ci guida nel nostro cammino e ci dà l’energia per portare il peso della nostra quotidianità. La preghiera è anche scuola di formazione: pregando con le stesse parole veniamo plasmati ad accogliere in noi gli stessi sentimenti, ad avere un cuor solo e un’anima sola, ad essere fraternità. Nella preghiera riportiamo alla nostra attenzione alcuni messaggi importanti per la vita della Chiesa ai quali non sempre riusciamo a dare un’attenzione sufficiente. Nel Convegno Ecclesiale Nazionale Firenze 2015 Papa Francesco raccomandò alla Chiesa che vive in Italia l’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium affermando che essa rappresenta una svolta, una nuova tappa nella Chiesa: questa è stata voluta da Gesù Cristo fondamentalmente per far incontrare gli uomini con il Vangelo, patrimonio che appartiene ad ogni uomo perché solo in esso “l’uomo può raggiungere il senso della vita e la gioia” (EG,1). Ora in ogni epoca la comunità cristiana, spinta dall’amore per tutta l’umanità, deve cercare il modo migliore, le parole e gli atteggiamenti più adatti per facilitare l’incontro con Gesù Cristo e per far sì che nella vita di ogni uomo appaia il sole che è Gesù Cristo. Come aveva detto il B. Giovanni XXIII, indicendo il Concilio Vaticano II, nella Chiesa c’è necessità di aprire le finestre per far entrare aria nuova, pulita, Papa Francesco ci ripete che “è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura… tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità, ed avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo” (EG, 20.21). Preghiamo il Signore perché metta in ciascuno di noi questo anelito che è cuore vitale di tutta la Chiesa.

 

 

                                                                             Veglia di preghiera

Iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 

La pace di Gesù risorto, l’amore misericordioso del Padre e la comunione dello Spirito Santo, siano sempre con tutti noi.

 

Preghiamo: Signore Dio, nostro Padre, che attraverso la Chiesa hai dato a noi, senza nessun nostro merito, di essere abitati e illuminati dal tuo Santo Spirito fin dal momento del nostro Battesimo e per sua opera ci hai rivelato il tuo Figlio Gesù, noi ti ringraziamo. Riconosciamo che spesso il nostro amore verso Gesù Cristo si raffredda, quasi ci allontaniamo da Lui e non sempre riusciamo a tener viva la nostra attenzione verso i fratelli, e neppure verso le persone con le quali viviamo. Rinnoviamo tutti insieme la nostra alleanza con il tuo Figlio Gesù Cristo dicendo: Signore, credo al tuo amore, alla tua misericordia senza limite; con la forza del tuo Santo Spirito fa che ognuno di noi possa riamarti, cercarti e trovarti e trovare in Te il senso della vita e una gioia profonda.

 

Canto

 

Uscire dalle nostre sicurezze, dalle nostre strutture, dai nostri ”abbiamo fatto sempre così” e rischiare portando nel cuore il desiderio di offrire la cosa più preziosa ai nostri fratelli: Gesù Cristo, la gioia, la luce della vita. Secondo quello che ci ha detto Gesù stesso: “Uscite per le piazze e per le vie della città… Uscite per le strade e lungo le siepi, andate nei crocicchi” (cf Lc 14,23). Gli Apostoli non sono rimasti nel Cenacolo dove si sentivano al sicuro, hanno lasciato Gerusalemme e sono andati, sono usciti e hanno portato il Vangelo in tutto il mondo. Insieme agli Apostoli anche altri si sono uniti a loro; e la Parola del Signore ha invaso tutto il mondo con la forza del lievito e del piccolo seme che diventa albero. Gli Atti degli Apostoli ci raccontano un episodio interessante: come Paolo e Timoteo iniziarono l’evangelizzazione a Filippi, città della Macedonia, andando fuori della città, in un luogo neppure raccomandabile, dove si radunava la gente.

 

 

Dagli Atti degli Apostoli (16,11 – 15)
Salpati da Troade, facemmo vela direttamente verso Samotracia e, il giorno dopo, verso Neapoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni. Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite. Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiatira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire lla parola di Paolo. Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: “Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa”. E ci costrinse ad accettare. Parola di Dio.

 

In questo mese di febbraio anche quest’anno è stata indetta una Giornata particolare, l’8 febbraio, per riflettere e pregare contro la vergognosa piaga della tratta, una piaga indegna di una società civile: bambini, uomini e donne ingannati e portati in luoghi sconosciuti allo scopo di sfruttamento sessuale, lavoro forzato, vendita di organi. Insieme alla nostra indignazione e alla nostra condanna vogliamo portare davanti al Signore con la preghiera queste persone che vedono calpestata la loro dignità e ogni loro diritto e ridotti ad una crudele schiavitù. Usciamo incontro a loro decisi a far tutto quello che possiamo per far cessare questo flagello. Preghiamo con umiltà e con insistenza: Padre di misericordia vieni incontro alla nostra debolezza!

 

Signore, aiutaci a denunciare ogni crimine contro i bambini e le bambine. Spingici ad agire sempre se sospettiamo che un bambino o una bambina sono in situazione di pericolo. Non lasciarci in pace fino a quando non saremo in grado di agire per il loro bene: Padre di misericordia, vieni incontro alla nostra debolezza!

Signore, tu vedi la sofferenza dei bambini stremati da lunghe ore di lavoro e spesso lavoro pesante; con mancanza di acqua e cibo scarso. Tu conosci la loro stanchezza e la loro vulnerabilità. Proteggili Signore e tu che sei Padre onnipotente fa sorgere per loro un’alba nuova: Padre di misericordia, vieni incontro alla nostra debolezza! Signore ti preghiamo per tante bambine costrette a un matrimonio con persone adulte e non amate, a volte violente e quindi a vivere una vita da inferno. Signore stai vicino a loro e sostienile perché trovino in Te conforto: Padre di misericordia, vieni incontro alla nostra debolezza!

Signore, ti preghiamo per i governanti e per i legislatori affinchè promuovano leggi severe contro ogni forma di sfruttamento e si impegnino a favore dell’educazione e della crescita integrale di bambini e bambine. Che i governi di tutto il mondo facciano un’alleanza effettiva per la realizzazione degli Obiettivi Sostenibili del Millennio nel tempo stabilito: Padre di misericordia, vieni incontro alla nostra debolezza!

 

Canto

 

Nella vita di S. Francesco troviamo tanti episodi che sono esemplari per capire come andare verso gli altri con umiltà, senza giudicarli, rispettandoli ed accogliendoli come sono, somigliando in questo al Padre misericordioso che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Questo atteggiamento può toccare il cuore del lontano e può aprire situazioni imprevedibili. Occorre uscire dalla indifferenza e quando vediamo che un fratello ha bisogno di incontrare Gesù Cristo, dobbiamo osare con umiltà, senza paura di sporcarci le mani o anche di fallire e trovare gesti e parole che siano un segno dell’accoglienza e dell’amore verso i fratelli.

 

Dalle Fonti Francescane (FF 1759)
In un eremo di frati, sopra Borgo S. Sepolcro, venivano ogni tanto dei briganti a chiedere pane. Costoro stavano nascosto nelle selve e depredavano i passanti. Alcuni frati sostenevano che non era bene dar loro l’elemosina: altri, al contrario, la davano esortandoli a penitenza. Il beato Francesco venne in quel luogo e i frati lo interrogarono. Disse loro il beato Francesco: “ Se farete come vi dirò, confido nel Signore che guadagnerete le loro anime. Andate dunque, acquistate del buon pane e del buon vino, portateglieli nei boschi dove stanno, e chiamateli: “Fratelli briganti, venite da noi: siamo i frati e vi portiamo buon pane e buon vino!”. Essi verranno subito. Voi allora stenderete per terra una tovaglia, vi disporrete sopra il pane e il vino e li servirete con umiltà ed allegria finchè abbiano mangiato. Dopo il pasto, parlate loro le parole del Signore, e in fine fate loro questa prima richieta per amore di Dio che vi promettano di non percuotere né danneggiare alcuno nella persona […] Un altro giorno, grati di questa loro promessa, recate loro con il pane e il vino, anche uova e cacio, e serviteli. Dopo il pasto direte: ma perché state in questi posti tutto il giorno e morite di fame facendo tanto male? Meglio che serviate il Signore e Lui vi darà in questa vita le cose necessarie al corpo e alla fine salverà la vostra vita”. I frati eseguirono ogni cosa secondo le indicazioni del beato Francesco. E i briganti, per la grazia e la misericordia di Dio, ascoltarono ed eseguirono alla lettera quanto frati avevano loro umilmente richiesto. Anzi per l’umiltà e la familiarità dei frati verso di loro, cominciarono a loro volta a servirli umilmente, portando sulle loro spalle, la legna fino al convento. Alcuni di loro entrarono in fine nella Religione. A lode di Gesù Cristo e del suo servo Francesco.

 

Non ci stanchiamo mai di chiedere al Signore: Lui è il nostro Padre, conosce la nostra miseria e la nostra fragilità. Diciamo insieme: Ascoltaci, Signore!

Signore ti preghiamo di donarci un grande amore alla vita di cui tu sei sorgente e custode. Essa è affidata anche alla nostra cura e alla nostra accoglienza, ma spesso noi la trascuriamo e la violentiamo in modo sacrilego. Padre fa che in noi ci sia lo stesso amore che è in te per la vita a tutti i livelli. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!

Signore ti preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto. Signore, sia fatta sempre la tua volontà, ma ti chiediamo di aver misericordia per questi fratelli che da molti mesi sono sotto l’incubo delle frequenti scosse. Ridona loro la serenità e il coraggio di affrontare giorno per giorno le difficoltà della vita. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!

 

 

Canto

 

Gli anni vissuti dagli Apostoli vicino a Gesù sono stati anni di preparazione per accogliere nel modo migliore la sua consegna: “Andate in tutto il mondo! Annunciate il Vangelo ad ogni creatura”. Ma i tre anni passati insieme non sarebbero stati sufficienti se non fosse stato dato loro lo Spirito che ha cambiato gli Apostoli nel profondo della loro vita. Andando verso il mondo, incontrando gli uomini dove vivevano, gli Apostoli sono diventati il nucleo originario e le colonne del nuovo popolo di Dio. D’altra parte è questa la missione e il motivo di esistenza di questo nuovo popolo di Dio: portare a tutti Gesù Cristo, annunciare a tutti i popoli il Vangelo fonte di pace e di gioia. Papa Francesco ci sta richiamando proprio a questa originaria essenzialità della missione della Chiesa.

 

Dal Vangelo secondo Marco (6,6 – 12)
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: “dovunque entriate in una casa, rimanetevi finchè non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro”. Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni. Ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore!

 

Ci uniamo alla preghiera di Papa Francesco alla Vergine Maria al termine della Esortazione Evangelii Gaudium:

Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità delle tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “sì” nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.

Tu, ricolma della presenza di Cristo, hai portato la gioia a Giovanni il Battista, facendolo esultare nel seno di sua madre. Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato le meraviglie del Signore. Tu , che rimanesti ferma davanti alla Croce con una fede incrollabile, e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione, hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.

Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne.

Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore, sposa delle nozze eterne, intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima, perché mai si rinchiuda e mai si fermi nella sua passione per instaurare il Regno.

Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga fino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce.

Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen. Alleluja.

 

Canto

 

Concludiamo questo tempo di preghiera con le parole che Gesù stesso ci consegnò quando i discepoli gli dissero “insegnaci a pregare”:

Padre nostro.

 

Scambiamoci la pace che Cristo risorto augurava sempre nelle sue apparizioni.

 

Benedizione: Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica e
ci protegga sempre. Amen

 

A tutti noi radunati per la preghiera, conceda il Signore la salute del corpo e la consolazione dello Spirito. Amen

 

Canto finale