La Chiesa sempre ci invita a pregare, a vivere anche durante le varie attività delle nostre giornate la relazione con il Signore Gesù nella fede che Lui abita in noi dal momento del Battesimo. Il tempo della Quaresima è un tempo più propizio a questo scopo, facilitato da una ricchissima liturgia. La Quaresima poi si ispira a due esperienze di preghiera fondamentali nella Storia della Salvezza: ai 40 giorni trascorsi da Mosè sul monte Sinai e ai 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto. Sia Mosè, sia Gesù, si ritirarono soli sul monte per stare soli con Dio, per vivere una intimità speciale con Dio prima di dar inizio alla missione che il Padre affidava loro. Fin dall’inizio la Chiesa sentì la necessità di trovare un tempo per prepararsi alla celebrazione annuale della Pasqua e molto presto si scelse il tempo che la precedeva, appunto 40 giorni prima. La preparazione alla Pasqua era anche un tempo ottimo per la preparazione al Battesimo che veniva amministrato nella notte di Pasqua, nella grande veglia di attesa della Pasqua. Nella celebrazione del mercoledì delle Ceneri di quest’anno Papa Francesco ha detto che la Quaresima è il tempo ”per spogliarci della pretesa di bastare a noi stessi e della smania di metterci al centro, di essere i primi della classe, di pensare che con le nostre sole capacità possiamo essere protagonisti della vita e trasformare il mondo che ci circonda. La Quaresima è un tempo di verità per far cadere le maschere che indossiamo ogni giorno per apparire perfetti”.

 

                                                                           Veglia di preghiera

Iniziamo nel nome della Santa Trinità: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Preghiamo insieme: Ci rivolgiamo a Te, signore nostro Gesù Cristo, portato dallo Spirito nel de-
serto per stare un tempo solo con il Padre. Ti ringraziamo per l’amore immenso che ti ha fatto
assumere la nostra condizione umana, scendendo fino alla nostra povertà, di modo che ogni uomo
può sentirti fratello. Ci rivolgiamo a Te perché Tu venga incontro alla condizione in cui vive oggi
l’intera umanità che Tu solo puoi risanare, ripristinando la via che il Creatore aveva aperto per
la sua felicità e la sua pace. Lo chiediamo a Te, nostro fratello e nostro amico. Amen

 

Canto

 

La Quaresima ci aiuti a rinnovare la nostra vita. La Quaresima ci richiama l’insensatezza del
nostro camminare lontano dal Signore, sospinti dalla ricerca di piaceri e di soddisfazioni che
ci promettono felicità e vita comoda, senza problemi. Questo camminare ci porta nel vuoto e
ci chiude nell’ egoismo. E’ tempo di rifiorire e di predisporci a portare frutti.

 

Catechesi di Don Tonino Bello
Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti si snoda la strada della Quaresima…Perché
si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano
i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita,
di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala. Pentimento e servizio. Sono le
grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all’acqua più che alle parole. […] È difficile sot-
trarsi all’urto di quella cenere. Benché leggerissima scende sul capo con la violenza della gran-
dine e trasforma in un’autentica martellata quel richiamo all’unica cosa che conta: “Convertiti e
credi al Vangelo!”. Quello “Shampoo alla cenere”, rimane impresso per sempre, ben oltre il tempo
in cui, tra i capelli soffici, ti ritrovi detriti terrosi che il mattino seguente, sparsi sul guanciale,
fanno pensare per un attimo alle squame già cadute dalle croste del nostro peccato. Così pure
rimane indelebile per sempre quel tintinnare dell’acqua nel catino. È la predica più antica che
ognuno di noi ricordi. […] Una predica del Giovedì santo, priva di retorica, pur nel ripetersi di pas-
saggi scontati: l’offertorio di un piede, il levarsi di una brocca, il frullare di un asciugatoio, il si-
gillo di un bacio. Intraprendiamo, allora, il viaggio quaresimale sospeso tra cenere ed acqua.
Pentimento e servizio, simboli di una conversione completa che vuole afferrarci finalmente dalla
testa ai piedi.

 

Canto

 

Preghiamo con Serapione vescovo di Thmuis (in Egitto) vissuto nel 300. È una preghiera antica che
ci testimonia come la Chiesa ha sempre inteso, come suo compito, di pregare per tutta l’umanità.

Noi confessiamo Te, o Dio, che ami gli uomini e Ti presentiamo la nostra debolezza, pregandoti
di essere Tu la nostra forza. Perdonando i peccati passati, rimettici le colpe di un tempo, fa’ di
noi degli uomini nuovi. Rendici tuoi servi, puri e senza macchia. Ci consacriamo a Te: ricevici, o
Dio di verità, ricevi il tuo popolo e cancella ogni sua colpa; fallo vivere nella rettitudine e nell’in-
nocenza. Tutti siano in grado di essere annoverati tra gli angeli, e tutti siano eletti e santi.
Ti preghiamo per quelli che hanno la fede e hanno riconosciuto il Signore Gesù Cristo; che essi
siano confermati nella fede, nella conoscenza e nella dottrina.
Ti preghiamo per questo popolo; verso tutti sii clemente, manifestati e mostra la tua luce; Tutti
riconoscano Te, Padre increato, e il tuo Figlio unico, Gesù Cristo.
Ti preghiamo per tutte le autorità; il loro governo sia pacifico per la tranquillità di tutto il ge-
nere umano. Ti preghiamo, Dio delle misericordie, per i liberi e gli schiavi, per gli uomini e le
donne, i vecchi e i fanciulli, i poveri e i ricchi; mostra a tutti la tua benevolenza, su tutti stendi
la tua bontà; di tutti abbi pietà e dirigi la loro strada verso di Te.
Ti preghiamo per quelli che soffrono, per i bisognosi; fortificali tutti; liberali dalle schiavitù e
dalla miseria; confortali tutti, Tu che sei il sollievo e la consolazione. Ti preghiamo per gli am-
malati; concedi loro la salute, la guarigione dai loro mali.
Tu sei il Salvatore e il Benefattore; Tu sei il Signore e Re di tutti. Ti abbiamo rivolto la nostra
preghiera per tutti, per mezzo del tuo unico Gesù Cristo; per lui ti siano rese gloria e potenza
nello Spirito Santo, ora e in tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Canto

 

La Quaresima ci invita a tenere il cuore e gli occhi fissi su Gesù. La voce del Padre nell’episodio
del suo Battesimo nel Giordano è chiara: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in Lui ho posto il mio com-
piacimento” (Mt 3,17). Gesù è la via, la verità e la vita e noi siamo chiamati ad assumere la sua
vita in noi, a vivere come Lui viveva, a lasciarci guidare dallo stesso Spirito. La Quaresima è un
tempo favorevole, un tempo che ci aiuta ad accogliere in noi la vita di Gesù, i suoi sentimenti, le
sua scelte, le sue azioni.

 

Dalla Lettera ai Filippesi di S. Paolo Apostolo
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo la condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami ”Gesù Cristo è il Signore!”. A gloria di Dio Padre.
Parola di Dio.

 

Canto

 

All’inizio della Quaresima, il mercoledì delle Ceneri, il Papa si reca nella Basilica di S. Sabina sul-
l’Aventino per dare inizio, con un’apertura solenne a questo tempo che, quasi tenendoci per mano,
ci conduce alla S. Pasqua.

 

Dalla Omelia di Papa Francesco nella imposizione delle Ceneri
La Quaresima è il tempo favorevole per ravvivare le nostre relazioni con Dio e con gli altri: per
aprirci nel silenzio alla preghiera e uscire dalla fortezza del nostro io chiuso, per spezzare le ca-
tene dell’individualismo e dell’isolamento e riscoprire, attraverso l’incontro e l’ascolto, chi ci
cammina accanto ogni giorno, e reimparare ad amarlo come fratello o sorella […] Per ritornare a
Dio e agli altri, siamo invitati a percorrere tre grandi vie: l’elemosina, la preghiera e il digiuno
[…] Non si tratta di riti esteriori, ma di gesti che devono esprimere un rinnovamento del cuore.
L’elemosina non è un gesto rapido per pulirsi la coscienza, per bilanciare un po’ lo squilibrio inte-
riore, ma è un toccare con le proprie mani e con le proprie lacrime le sofferenze dei poveri; la
preghiera non è ritualità, ma dialogo di verità e di amore con il Padre; e il digiuno non è un sem-
plice fioretto, ma un gesto forte per ricordare al nostro cuore ciò che conta e ciò che passa […]
Ricordiamoci questo: nella vita personale, come nella vita della Chiesa, non contano l’esteriorità,
i giudizi umani e il gradimento del mondo, conta solo lo sguardo di Dio, che vi legge l’amore e la
verità. Se ci poniamo umilmente sotto il suo sguardo, allora l’elemosina, la preghiera e il digiuno
non rimangono gesti esteriori, ma esprimono chi siamo veramente: figli di Dio e fratelli tra di noi.
L’elemosina, la carità manifesterà la nostra compassione per chi è nel bisogno, ci aiuterà a tor-
nare agli altri, la preghiera darà voce al nostro intimo desiderio di incontrare il Padre, facendoci
ritornare a Lui; il digiuno sarà la palestra spirituale per rinunciare con gioia a ciò che è super-
fluo e ci appesantisce, per diventare interiormente più liberi e ritornare alla verità di noi stessi.

 

Canto

 

Nella preghiera portiamo al Signore i problemi di tutta l’umanità e deponiamo nelle mani di Cri-
sto crocifisso le ferite sanguinanti che oggi ci stanno affliggendo. Quando il Signore ci raduna
per la preghiera noi rappresentiamo tutta l’umanità che sta davanti al Signore e, come Mosè sul
monte, affidiamo a Lui i problemi più difficili che da soli non riusciamo a risolvere.

Signore ti preghiamo perché si ponga fine alla guerra in Ucraina: Dio di pace noi ti benediciamo
e ti rendiamo grazie perché ci hai inviato Gesù, tuo Figlio amatissimo e hai fatto di Lui, nel mi-
stero della sua Pasqua, l’artefice di ogni salvezza e la sorgente di ogni pace. Noi speriamo uni-
camente in Lui dal momento che non vediamo una via di uscita in questo groviglio di egoismi, di
violenza e di distruzione. Preghiamo: Ascoltaci, Signore!

Signore ti preghiamo per le popolazioni colpite dal disastroso terremoto di Turchia e di Siria.
Per noi a volte sono misteriose le vicende della storia. Siamo certi della tua misericordia per ogni
uomo, ma la sofferenza viene a interrogarci: Signore, aiuta la nostra fede. Concedi a tutti co-
loro che hanno perso parenti, amici, casa, ogni bene, ogni attività di essere aiutati a ricostruire
e a ritrovare la speranza. Preghiamo: Aiutaci, Signore!

Ti preghiamo Signore, nostro Padre, Dio di immensa misericordia, per tutti coloro che sono stati
travolti dall’orrendo naufragio sulle coste di Crotone. Davanti ai nostri occhi ci sono le lunghe file
delle bare e i resti spinti a riva dalle onde del mare. Signore, non farci abituare a questi spet-
tacoli e manda il tuo Spirito che guidi i responsabili a trovare soluzioni efficaci e rispettose di
ogni persona. Preghiamo per le persone sopravvissute perché ci si prenda cura di loro e vengano
sistemate con dignità. Preghiamo: Aiutaci, Signore!

Signore, cambia il cuore di tutti noi e in questa Quaresima rendici attenti ai diritti e ai bisogni
degli altri, veramente fraterni, persone nuove. Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro fratello
che ci ha rivelato che Tu sei il nostro Padre: Padre nostro

La pace del Signore sia sempre con tutti noi.

Concludiamo con la preghiera a Maria che il padre S. Francesco e i suoi primi compagni recita-
vano nella chiesetta della Porziuncola.

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria, che sei vergine fatta Chiesa ed eletta dal
santissimo Padre celeste che ti ha consacrata insieme col santissimo suo Figlio diletto e con lo
Spirito Santo paraclito. Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene. Ave, suo palazzo.
Ave, suo tabernacolo. Ave, sua casa. Ave, suo vestimento. Ave, sua ancella. Ave, sua Madre.

Su tutti noi, sulle nostre famiglie, su tutti gli amici scenda la Benedizione del Signore:

Il Signore ci benedica e ci custodisca. Mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi. Ri-
volga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace. Il Signore ci benedica!

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di marzo 2023