img2453Conosciamo la sconfinata dimensione che ha la povertà oggi. Noi stessi pur vivendo tra i ricchi di questa terra, la incontriamo nella nostra vita quotidiana quando attraversiamo le nostre strade. Abbiamo bisogno di guardare i poveri con un occhio nuovo. I poveri hanno un posto privilegiato nella parola di Dio. Gesù Cristo, nel Discorso della montagna, ha proclamato beati i poveri e Lui stesso ha assunto la povertà come suo stile di vita (da ricco che era si è fatto povero). Dio è invocato come “Padre dei poveri”. Gesù ha caratterizzato la sua missione come anno di grazia per i poveri: ”Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto messaggio” (Lc 4,18). Dagli inizi nella Chiesa si è proclamato un “amore preferenziale per i poveri”. Ricordiamo l’attenzione e la venerazione che S. Francesco portava ai poveri. I poveri ci aiutano a liberare la nostra vita dalle tante preoccupazioni inutili e a cercare le cose essenziali come la dignità della persona e la fiducia solo in Dio nostro Padre. In altre parole essi ci evangelizzano e ci comunicano una sapienza di vita. Tutto questo ci induce a riflettere al nostro rapporto con i poveri. Il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata dei Poveri, che abbiamo scelto come testo su cui pregare, ci porta in presenza la gravissima ingiustizia per le condizioni di miseria in cui vivono i poveri nella nostra società. Ognuno di noi deve sentirsi provocato a fare tutto il possibile per vincere le gravissime sofferenze dei poveri e sentirsi interpellato ad accogliere l’invito della Chiesa a lasciarsi evangelizzare dai poveri.

 

 

                                                                           Veglia di preghiera

 

Presidente: Iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

 

Gesù che si è fatto nostro fratello, che ha preso su di sé la nostra debolezza ed è passato tra noi come un mendicante, ci dia il suo Spirito per renderci amici di tutti i poveri. La sua pace sia con noi e rimanga per sempre con noi.

 

Preghiamo: Signore, Dio Onnipotente e padre di tutti gli uomini, nella tua creazione tu ci hai donato i beni necessari per una vita dignitosa per tutta la famiglia umana, ma noi con il nostro egoismo abbiamo escluso interi popoli dalla mensa comune; nei nostri cuori malati abbiamo corrotto le relazioni e abbiamo creato fiumi di gente emarginata e scartata e ci siamo chiusi nel nostro egoismo. Per intercessione di Gesù Cristo tuo Figlio e nostro fratello ti preghiamo aiutaci a rinnovare i rapporti tra noi perché nessuno venga escluso e i tuoi beni vengano condivisi tra tutti perché appartengono a tutti. Te lo chiediamo per Cristo tuo Figlio e nostro fratello. Amen

 

Canto

 

 Guida – Accogliamo con animo libero e attento il Messaggio del nostro Pastore che sicuramente ci manifesta la volontà di Dio per questo nostro tempo. Rifugiarci nella indifferenza o dire: ci penseranno gli altri, non è degno della dignità di figli di Dio che ci è stata data nel Battesimo.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri
«Questo povero grida e il Signore lo ascolta» (Sal 34,7). Le parole del Salmista diventano anche le nostre nel momento in cui siamo chiamati a incontrare le diverse condizioni di sofferenza ed emarginazione in cui vivono tanti fratelli e sorelle che siamo abituati a designare con il termine generico di “poveri”. Chi scrive quelle parole non è estraneo a questa condizione, al contrario. Egli fa esperienza diretta della povertà e, tuttavia, la trasforma in un canto di lode e di ringraziamento al Signore. Questo Salmo permette oggi anche a noi, immersi in tante forme di povertà, di comprendere chi sono i veri poveri verso cui siamo chiamati a rivolgere lo sguardo per ascoltare il loro grido e riconoscere le loro necessità. Ci viene detto, anzitutto, che il Signore ascolta i poveri che gridano a Lui ed è buono con quelli che cercano rifugio in Lui con il cuore spezzato dalla tristezza, dalla solitudine e dall’esclusione. Ascolta quanti vengono calpestati nella loro dignità e, nonostante questo, hanno la forza di innalzare lo sguardo verso l’alto per ricevere luce e conforto. Ascolta coloro che vengono perseguitati in nome di una falsa giustizia, oppressi da politiche indegne di questo nome e intimoriti dalla violenza; eppure sanno di avere in Dio il loro Salvatore. Ciò che emerge da questa preghiera è anzitutto il sentimento di abbandono e fiducia in un Padre che ascolta e accoglie.

 

Rispondiamo a queste parole del Messaggio di Papa Francesco con la preghiera di Santa Teresa di Calcutta. S. Teresa, come già S. Francesco d’Assisi, nell’intento di portare un po’ di sollievo alla vita dei poveri, scelse una vita povera per poter comprendere la loro povertà. Per lei la povertà è la libertà di servire i più poveri tra i poveri. S. Francesco guardando a Gesù Cristo che da ricco che era si era fatto povero, anche lui scelse di farsi povero per essere fratello di tutti.

 

Preghiera:
Signore Gesù Cristo, aiutaci a conoscere veramente i poveri e ad attingere la gioia della speranza che essi sanno donare. Donaci il tuo Santo Spirito per essere capaci di vederti sotto le sembianze del volto sfigurato dei poveri. Nella tua vita terrena i più poveri che incontravi erano i lebbrosi: oggi la malattia più grave non è la lebbra o la tubercolosi, ma la solitudine, il sentirsi ignorati, non amati, non voluti. Signore Gesù Cristo, nostro fratello, fa che non riteniamo che sia una perdita di tempo quello speso a sfamare gli affamati, a vestire gli ignudi, ad assistere i malati, a cercare una casa ai senza tetto, a insegnare agli ignoranti, amando chi non è amato, accettando chi non è voluto, perché tu hai detto: Voi l’avete fatto a me! Fa che crediamo seriamente che il nostro servizio ai poveri è l’espressione concreta del nostro amore verso di Te. Rendici espressione della bontà del Padre: bontà sul nostro volto e nei nostri occhi, bontà nel nostro sorriso e nel nostro saluto verso tutti quelli che incontriamo e soprattutto verso gli esclusi, verso gli scarti della nostra società.

 

Canto

 

Guida – Dio ascolta il grido dei poveri, ma siamo invitati anche noi ad ascoltarlo. Anzi siamo delegati a rispondere, a darci da fare perché il cammino dell’umanità vada per vie nuove, per vie di solidarietà e di condivisione.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri
La risposta di Dio al povero è sempre un intervento di salvezza per curare le ferite dell’anima e del corpo, per restituire giustizia e per aiutare a riprendere la vita con dignità. La risposta di Dio è anche un appello affinché chiunque crede in Lui possa fare altrettanto nei limiti dell’umano. La Giornata Mondiale dei Poveri intende essere una piccola risposta che dalla Chiesa intera, sparsa per tutto il mondo, si rivolge ai poveri di ogni tipo e di ogni terra perché non pensino che il loro grido sia caduto nel vuoto. Probabilmente, è come una goccia d’acqua nel deserto della povertà; e tuttavia può essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello e di una sorella. Non è un atto di delega ciò di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido. La sollecitudine dei credenti non può limitarsi a una forma di assistenza – pur necessaria e provvidenziale in un primo momento –, ma richiede quella «attenzione d’amore» (Evangelii gaudium, 199) che onora l’altro in quanto persona e cerca il suo bene.

 

Preghiamo perché da questa nostra assemblea s’innalzi a Dio nostro Padre una preghiera speciale di intercessione: da soli infatti riconosciamo la nostra incapacità a risolvere questo grave problema della povertà che strazia la vita di milioni di persone. Preghiamo perché lo Spirito del Signore voglia cambiare i pensieri e le linee programmatiche dei responsabili della vita dei popoli e di tutti coloro che hanno in mano le redini della finanza e della economia mondiali.

Insieme invochiamo: Ascoltaci Signore!

Signore nostro Padre muovici dalla paralisi che ci attanaglia quando consideriamo le dimensioni di questo vastissimo e difficile problema. Aiutaci a vedere che vicino c’è sempre qualcuno che si trova nella necessità materiale, psicologica, spirituale e che il più grande dono che possiamo fare loro è la nostra amicizia e il poco che possiamo fare è pur sempre un sollievo.

Ascoltaci Signore!

Padre santo mediante il dono dello Spirito di Gesù rinnova il nostro cuore e la nostra intelligenza. Facci capire che i poveri non sono soltanto persone alle quali possiamo dare qualcosa : anche loro hanno qualcosa da offrirci e da insegnarci. Essi ci insegnano che una persona non vale per quanto possiede, per quanto ha sul conto in banca: un povero, una persona priva di beni materiali, conserva sempre la sua dignità. I poveri ci richiamano ad uno stile di vita sobrio che si accontenta dell’essenziale. Aiutaci Signore a lasciarci evangelizzare dai poveri, a sentire preziosa la dignità di ogni uomo e a trovare modi e vie per onorarla nei fatti.

Ascoltaci Signore!

Padre santo guida le idee e le decisioni dei responsabili dei popoli perché intendano la loro autorità come servizio al bene comune e come promozione dei più deboli. Padre santo in particolare ti preghiamo per i cristiani perché qualunque sia la loro responsabilità nella vita sociale, si ricordino sempre che l’altro è Gesù Cristo e che in particolare quello che fanno al povero lo fanno a Gesù Cristo.

Ascoltaci Signore!

 

Canto

 

Guida – Il discorso sui poveri è diventato un discorso tanto frequente. A prendere in considerazione le parole dovremmo nutrire speranza di risoluzione del gravissimo problema della povertà. Purtroppo la realtà non va in questa direzione. La povertà infatti va crescendo a causa di sperequazioni sempre più esorbitanti. In questo nostro tempo sono sorti nuovi aspetti della povertà, basti pensare all’immigrazione che sta assumendo dimensioni da esodo biblico. Sempre più la nostra speranza è chiamata ad appoggiarsi sull’amore di Dio e su una grande mobilitazione per il bene che ci unisca agli umili e ai poveri.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri
Davanti ai poveri non si tratta di giocare per avere il primato di intervento, ma possiamo riconoscere umilmente che è lo Spirito a suscitare gesti che siano segno della risposta e della vicinanza di Dio. Quando troviamo il modo per avvicinarci ai poveri, sappiamo che il primato spetta a Lui, che ha aperto i nostri occhi e il nostro cuore alla conversione. Non è di protagonismo che i poveri hanno bisogno, ma di amore che sa nascondersi e dimenticare il bene fatto. I veri protagonisti sono il Signore e i poveri. Chi si pone al servizio è strumento nelle mani di Dio per far riconoscere la sua presenza e la sua salvezza. […] Lungi dai discepoli di Cristo sentimenti di disprezzo e di pietismo verso di essi; piuttosto sono chiamati a rendere loro onore, a dare loro la precedenza, convinti che sono una presenza reale di Gesù in mezzo a noi. «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Qui si comprende quanto sia distante il nostro modo di vivere da quello del mondo, che loda, insegue e imita coloro che hanno potere e ricchezza, mentre emargina i poveri e li considera uno scarto e una vergogna […] Il grido del povero è anche un grido di speranza con cui manifesta la certezza di essere liberato. La speranza fondata sull’amore di Dio che non abbandona chi si affida a Lui.

 

Rivolgiamoci a Maria perché interceda per noi il dono dello Spirito che venga a rinnovare il nostro cuore e il cuore di tutti cristiani. Ci guidano le parole di Don Tonino Bello.

Santa Maria, donna di parte, come siamo distanti dalla tua logica! Tu ti sei fidata di Dio e, come Lui, hai scommesso tutto sui poveri, affiancandoti a loro e facendo della povertà l’indicatore più chiaro del tuo abbandono totale in Lui, il quale “ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti; ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti; ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono” (1 Cor 1, 27-29). Noi, invece, andiamo più sul sicuro […] continuiamo a fare assegnamento sulla forza e sul prestigio, sul denaro e sull’astuzia, sul successo e sul potere. Quando ci decideremo, sul tuo esempio, a fare scelte umanamente perdenti, nella convinzione che solo passando dalla tua sponda potremo redimerci e redimere?

Santa Maria, donna di parte, tienici lontani dalla tentazione di servire a due padroni. Preservaci dal sacrilegio di legittimare, per un malinteso senso dell’universalità cristiana, le violenze consumate a danno degli oppressi.

Santa Maria, noi ti preghiamo per la Chiesa di Dio, che, a differenza di Te, fa tanta fatica ad allinearsi coraggiosamente con i poveri. In teoria essa dichiara l’ ”opzione preferenziale” in loro favore. Ma in pratica rimane spesso sedotta dalle manovre accaparratrici dei potenti. […] Dalle la fierezza di riscoprirsi coscienza critica delle strutture di peccato che schiacciano gli indifesi e respingono a quote subumane i due terzi del mondo. Ispirale accenti di fiducia. E mettile sulle labbra le cadenze eversive del Magnificat… Solo così potrà dare testimonianza viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace. E gli uomini si apriranno ancora una volta alla speranza di un mondo nuovo. Come avvenne quel giorno di duemila anni fa. Sui monti di Giuda.

Concludiamo questo momento di preghiera con le parole che Gesù ci ha insegnato e che ci ricordano che siamo figli di una sola famiglia, la famiglia di Dio, in cui Gesù è il Figlio primogenito, Dio è il Padre di tutti e noi siamo tutti fratelli.

 

Padre nostro.

 

Il Signore ci dia la sua pace e il suo amore. Scambiamoci un gesto di pace.

 

Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica e ci protegga sempre. Amen

 

Canto finale