preghieraRicominciare un anno è bello, ricominciarlo con il Signore è ancora più bello! L’Avvento già in cammino ci parla di un nuovo inizio, dell’amore di Dio che non si stanca di noi e sempre viene a incontrarci per darci una vita dignitosa e piena di senso. L’Avvento ci dice che è il Signore che viene a noi: con la nascita di Gesù a Betlemme è venuto in modo umile, nel nascondimento, come un bambino tenero e indifeso, figlio di gente povera. Questa venuta è la conferma che Dio mantiene le sue promesse fatte attraverso i Patriarchi e i Profeti. L’Avvento fa presente in mezzo a noi che Gesù verrà di nuovo nello splendore della gloria, alla fine dei tempi, come signore glorioso, vincitore del male e della morte. La nostra vita si svolge tra queste due venute e il Signore, nella sua misericordia, non ci lascia soli ma viene continuamente a visitarci.
L’Avvento è un tempo per svegliarci e renderci attenti e disponibili alla venuta del Signore; è anche un tempo per rinnovare la nostra speranza. La nostra vita qui in terra è piena di sofferenze e di eventi catastrofici in cielo e in terra, piena di ingiustizie e di violenze che sono motivo di angoscia e smarrimento, la nostra vita è faticosa e piena di dolore. Tutto questo non vuol dire che Dio si è dimenticato di noi. Anzi essi sono il segno che la salvezza sta venendo verso di noi. La Parola di Dio ci dice: Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina! La salvezza avanza tra tribolazioni, il Regno emerge dalle macerie della storia, la promessa del Signore resta salda, perché il Signore viene anche oggi a salvarci.

 

                                                                    Veglia di preghiera

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Il Dio della speranza che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. E con il tuo spirito.

 

Preghiamo: O Signore che hai inviato i profeti ad annunciare la venuta del Messia, tuo Figlio, fa risplendere su di noi la tua luce, perché illuminati dalla tua parola camminiamo verso di te con cuore generoso e fedele. In questo tempo di Avvento aiutaci a rivedere i nostri pensieri e i nostri comportamenti perché in noi ci sia accoglienza piena della tua volontà. Lo chiediamo a te, Padre, nel nome del tuo Figlio Gesù che vive e regna con te e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Canto

 

Al termine dell’anno liturgico e nella prima parte dell’Avvento la liturgia ci propone letture che parlano della fine del mondo con un linguaggio che ci spaventa: si annunciano catastrofi, sconvolgimenti in tutto il creato, sofferenze inaudite, paura e angoscia negli uomini. Le nostre conoscenze non arrivano a tutto. Da quel che abbiamo saputo dalla dolorosa distruzione di Gerusalemme (70 d.C.) alla quale fa riferimento il Vangelo di Luca ed anche dagli avvenimenti di cui siamo testimoni noi stessi, nella storia avviene come un parto faticoso e doloroso dal quale nasce la luminosa presenza del Cristo e della comunità nuova dei salvati. Il Vangelo è perciò un invito al coraggio e alla speranza.

 

Dal Vangelo secondo Luca (21,25-28.34-36)
Gesù disse ai suoi discepoli: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo. Parola del Signore

 

 

Dio è nostro Padre e non può volere se non il nostro bene. A lui ci rivolgiamo con umiltà e fiducia: Venga, Signore, il tuo regno di giustizia e di pace!

Signore ti preghiamo per la Chiesa. In questo tempo ci sembra che la potenza del maligno si scagli con particolare violenza contro di essa. Proteggila Signore e fa che sia testimone credibile di Gesù che viene piccolo e povero per rivelarci il tuo amore. Preghiamo: Venga, Signore, il tuo regno di giustizia e di pace!

Per i popoli che ancora non conoscono il Vangelo: l’amore fraterno tra i cristiani susciti in loro il desiderio di conoscere il Signore della vita e di accogliere il dono della salvezza. Preghiamo: Venga, Signore, il tuo regno di giustizia e di pace!

Per la giustizia e la pace nel mondo: gli egoismi, le chiusure, gli interessi di parte cedano il posto all’accoglienza, alla fraternità e alla comunione. Ti preghiamo: Venga, Signore, il tuo regno di giustizia e di pace!

(qualche preghiera spontanea)

 

Canto

 

L’Avvento è un tempo propizio per rivedere la nostra vita. A volte ci lasciamo andare, viviamo come a motore spento. Questo non è dignitoso e fa nascere in noi una indifferenza verso tutto. L’Avvento è preziosa opportunità per girare pagina. Dio viene a noi e ci rende possibile una rigenerazione. Il Vangelo di Luca ci ha detto: risollevatevi e alzate il capo, la vostra vita sia un sacrificio gradito a Dio, una lode a Gesù Cristo che viene a cercarci.

 

Dalla Lettera ai Romani di S. Paolo (12,1-16)
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato […] La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nella ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite.Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri. Parola di Dio

 

Gesù ci ha detto di chiedere al Padre nel suo nome e noi con fiducia lo facciamo: Padre vieni in soccorso delle nostre povertà. Ti preghiamo: Ascoltaci Padre per amore del tuo Figlio.

Per il Papa e per tutti i Vescovi del mondo: sostenuti dalla preghiera della Chiesa, siano sentinelle vigilanti e indicano le vie della pace e della vera gioia, ti preghiamo: Ascoltaci Padre per amore del tuo Figlio.

Per coloro che soffrono nella miseria e nella solitudine: non siano abbandonati a se stessi, ma sentano nell’amore dei fratelli la vicinanza del Signore che viene incontro a noi, ti preghiamo: Ascoltaci Padre per amore del tuo Figlio.

Per i poveri, gli oppressi, gli sfruttati, gli impoveriti: la loro causa trovi un giusto riconoscimento e un attivo interessamento in chi opera per una società aperta e solidale, ti preghiamo: Ascoltaci Padre per amore del tuo Figlio.

Per quanti sono in ricerca di un senso alla loro vita: possano scoprire il disegno di Dio su di loro e rispondano con generoso slancio alla loro vocazione, ti preghiamo: Ascoltaci Padre per amore del tuo Figlio.

Per coloro che anche oggi vanno in cerca di una patria, per le migliaia di migranti che si avventurano su percorsi pieni di pericoli e che incontrano ingiustizie e violenze di ogni genere, possano approdare a una condizione di vita dignitosa insieme a tutta la famiglia, ti preghiamo: Ascoltaci Padre per amore del tuo Figlio.

 

Canto

 

L’esortazione che più ricorre in questo tempo di Avvento è: vegliate! Il contrario della veglia è il sonno, l’ottundimento, l’appesantimento del cuore. Questo accade quando noi riduciamo la nostra vita alle sole cose materiali: alla ricerca dei nostri piaceri, all’accumulo del conto corrente, alla ossessiva costruzione della nostra apparenza. Non dando tempo e cura al nostro uomo interiore, al nostra rapporto con Dio e con i fratelli, il livello della nostra vita si abbassa. Occorre allora vegliare, essere padroni dei nostri pensieri, aprire le porte al Signore che viene e che vuole rimanere con noi.

 

Dal discorso di Papa Francesco (1 dicembre 2018)
È bello attendere la novità di Dio nella vita: non vivere di attese, che poi magari non si realizzano, ma vivere in attesa, cioè desiderare il Signore che sempre porta novità. Sempre! Lui non si ripete mai. È importante saperlo attendere. Non si attende Dio con le mani in mano, ma attivi nell’amore, “La vera tristezza – ricordava Don Tonino Bello – è quando non attendi più nulla dalla vita”. È brutto questo! Essere morto in vita. Noi cristiani siamo chiamati a custodire e diffondere la gioia dell’attesa: attendiamo Dio che ci ama e siamo attesi da lui. Vista così, la vita diventa un grande fidanzamento. Non siamo lasciati a noi stessi, non siamo soli. Siamo visitati, già ora [ … ] Dio ci visita e attende di stare con noi per sempre. Oggi, domani, sempre. Se tu lo cacci via, il Signore rimane alla porta, aspettando, che tu lo lasci entrare un’altra volta. Non scacciamo mai il Signore dalla nostra vita! Lui è sempre in attesa di stare con noi. Vi auguro di vivere l’Avvento così, come tempo di novità consolante e di attesa gioiosa.

Maria è l’immagine di colui che attende: la sua cura materna ci insegni ad attendere. Preghiamola con le parole di Don Tonino Bello.

Santa Maria, Vergine dell’attesa, donaci del tuo olio perché le nostre lampade si spengono. Vedi: le riserve si sono consumate. Non ci mandare al altri venditori. Riaccendi nelle nostre anime gli antichi fervori che ci bruciavano dentro, quando bastava un nonnulla per farci trasalire di gioia: l’arrivo di un amico lontano, il rosso di sera dopo un temporale, il crepitare del ceppo che d’inverno sorvegliava i rientri in casa, le campane a stormo nei giorni di festa, il sopraggiungere delle rondini a primavera, l’incurvarsi tenero e misterioso del grembo materno, il profumo di spigo che irrompeva quando si preparava una culla.

Se oggi non sappiamo attendere più, è perché siamo a corto di speranza. Se ne sono disseccate le sorgenti. Soffriamo una profonda crisi di desiderio, E, ormai paghi dei mille surrogati che ci assediano, rischiamo di non aspettarci più nulla neppure da quelle promesse ultraterrene che sono state firmate col sangue dal Dio dell’alleanza.

Santa Maria, donna dell’attesa, donaci un’anima vigiliare. Giunti all’inizio del terzo millennio, ci sentiamo più figli del crepuscolo che profeti dell’avvento. Sentinella del mattino, ridestaci nel cuore la passione di giovani annunci da portare al mondo che si sente già vecchio. Portaci, finalmente arpa e cetra, perché con te mattiniera possiamo svegliare l’aurora.

Di fronte ai cambi che scuotono la storia, donaci di sentire sulla pelle i brividi dei cominciamenti. Facci capire che non basta accogliere: bisogna attendere. Accogliere talvolta è segno di rassegnazione. Attendere è sempre segno di speranza. Rendici, perciò, ministri dell’attesa. E il Signore che viene, Vergine dell’avvento, ci sorprenda, anche per la tua materna complicità, con la lampada in mano.

Concludiamo questo momento di preghiera con le parole che Gesù ci ha insegnato e che ci ricordano che siamo figli di una sola famiglia, la famiglia di Dio, in cui Gesù è il Figlio primogenito, Dio è il Padre di tutti e noi siamo tutti fratelli.

Padre nostro.

 

Il Signore ci dia la sua pace e il suo amore. Scambiamoci un gesto di pace.

Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica e ci protegga sempre. Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di dicembre 2018