TEMPO DEL CREATO
Per la Giornata del Creato 2021, il gruppo ecumenico a cui è stato affidata la preparazione, ha inteso presentare “un percorso che tiene insieme la lode e la meraviglia di fronte al creato come dono di Dio e la considerazione della responsabilità umana per non aver custodito e valorizzato l’ambiente e le risorse naturali. Richiama inoltre ad un ascolto del grido della terra insieme al grido dei poveri, a maturare attitudini di cura e porre gesti concreti di salvaguardia del creato” (Sussidio per la Celebrazione della preghiera nella Giornata del creato 2021). Il tempo della pandemia ha accentuato l’urgenza dell’unione delle chiese e la consapevolezza che sarebbe da irresponsabili continuare ad agire divisi, ognuno per la sua strada. Il Tempo del Creato 2021, in cui si inserisce la Giornata del Creato, ci offre la possibilità di crescere nella comunione ecumenica per la cura del creato e ci convoca alla preghiera comune con iniziative in ogni territorio dall’1 settembre al 5 ottobre 2021.
Viviamo un cambiamento d’epoca ed è inevitabile una transizione che trasformi in profondità la nostra forma di vita, per realizzare a molti livelli quella conversione ecologica cui invita il sesto capitolo dell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Sull’ umanità è cresciuta la consapevolezza di un legame forte con il pianeta terra e un po’ con tutto il creato. La cosa ci rallegra ma ci dà anche preoccupazione perché sempre di più scopriamo la condizione disastrosa della nostra casa dovuta alla noncuranza e allo sfruttamento selvaggio. La comunità cristiana, guidata sapientemente da Papa Francesco, si sente sempre più sollecitata a farsi responsabile di un atteggiamento nuovo verso il creato. Atteggiamento nuovo che oggi riscopriamo presente agli inizi della rivelazione.

 

                Veglia di preghiera
In questo momento di preghiera, donaci Signore di unirci, con cuore magnanimo, a tutta l’umanità.

Davanti al Signore, presente in mezzo a noi, iniziamo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 

Preghiamo: Signore Dio, risveglia in noi la consapevolezza del genuino progetto che avevi quando ci hai creato. Ci hai pensato come una creatura speciale che avesse parte alla tua vita: che sapesse amare, pensare, colloquiare con te. Ci hai chiamato ad essere attivi nella creazione, custodi della sua bellezza, capaci di lodarti e benedirti a nome di tutto il creato. Ci hai fatti partecipi del tuo amore verso tutti gli uomini, membri di un’unica famiglia, fratelli di tutti, attenti a tutti, rispettosi di tutti, disposti a collaborare per il bene di tutti. La storia ci manifesta come noi abbiamo contagiato tutto, intorbidito con il nostro egoismo lo splendore dei tuoi progetti. Ma non siamo disperati perché il tuo Figlio Gesù è diventato uno di noi e la sua Resurrezione è presente come una potente forza di rinnovamento e di trasformazione.

 

Canto

 

Primo momento
Lode alla creazione

Solista (1): “Dio disse: la terra generi l’erba, e piante che diano semi, ed alberi fruttiferi che portino frutti della stessa loro specie e che dalla terra traggano i loro semi; e così fu”.

Coro: Accordate le arpe, prendete la lira! Fate echeggiare il vostro giubilo! Esaltate il Signore e la sua Onnipotenza perché egli ha rivestito il cielo e la terra di meraviglie e splendore”.

Solista (2): “Dio disse: Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra, e per governare il giorno e la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre”.

Coro: Ti benedicano Signore tutti popoli della terra e la tua sapienza illumini ogni uomo e ogni creatura parli della tua immensa creatività.

Solista (1): Dio disse: la terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie. Dio disse: le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo.

Coro: I cieli inneggiano alla gloria di Dio e il firmamento mostra l’opera delle sue mani! Quante sono le tue opere, oh Dio? Chi può enumerarle? Chi? Oh Dio. Il Signore è grande nella sua onnipotenza ed eterna è la sua gloria”.

 

Canto

 

Secondo momento
Quanta bellezza distrutta!
Grande è il lamento dell’umanità e della terra!

La terra è devastata, violentata; i poveri sono oppressi, depauperati, sono diventati lo scarto da buttar via. Non siamo stati capaci di vivere assieme alla natura che ci hai assegnato come compagna di vita. I nostri fratelli li abbiamo considerati come concorrenti e spesso come nemici. Non abbiamo saputo proteggere, né custodire, né convivere. Ci volgiamo a te, creatore di tutto ciò che vive. “Volgiti, Signore; fino a quando? Muoviti a pietà dei tuoi servi e della tua creazione”.
Occorre agire con decisione. Non è più procrastinabile una profonda trasformazione, come ci dice l’Instrumentum laboris in preparazione della prossima Settimana Sociale (Taranto 21-24 ottobre).

 

DALL’INSTRUMENTUM LABORIS: “IL PIANETA CHE SPERIAMO”
La via del nostro futuro è dunque quella di una transizione ecologica ispirata dalla prospettiva dell’”ecologia integrale”. Al punto in cui siamo non si possono più ignorare i vari aspetti che rendono possibile un’autentica difesa dell’ambiente ancorata alla costruzione del bene comune. Tale transizione ecologica è insieme sociale ed economica, culturale e istituzionale, individuale e collettiva. Riguarda le grandi organizzazioni internazionali così come gli Stati, le imprese, così come i consumatori, i ricchi come i poveri. Riguarda, cioè, ciascuno di noi. Oggi a seguito della lezione che ci viene dalla pandemia, la complementarietà e l’interdipendenza delle scelte e delle decisioni di ciascuno ci appaiono in modo ancor più evidente […] È la conversione del cuore dell’uomo ciò che può permettere di cambiare davvero il nostro modello di sviluppo. Senza un cambiamento profondo degli stili di vita individuali e senza la creazione di consuetudini e norme sociali virtuose definite dalla somma di tanti comportamenti individuali nella stessa direzione, persino norme giuridiche che muovono nella direzione giusta saranno inefficaci. […] L’emergenza Covid19 – unitamente alle decisioni sul Recovery Found prese dall’Unione europea – rappresenta un’occasione unica per accelerare in positivo il cambiamento del paradigma economico basato sulla convinzione che “ci si salva solo insieme”. “Insieme” è la parola chiave per costruire il futuro: è il “noi” che supera l’io per comprenderlo senza abbatterlo, è il patto tra le generazioni che viene ricostruito, è il bene comune che torna ad essere realtà e non proclama, azione e non solo pensiero.

Consapevoli della nostra debolezza, ci rivolgiamo a Dio, nostro Padre, sempre presente per darci la sua mano. Padre siamo in grande ritardo sulla necessaria conversione ecologica!

Padre, noi crediamo di non poter fare niente di fronte all’immensità della crisi ambientale e umana in cui siamo precipitati. Mediante lo Spirito di Gesù Cristo ridonaci speranza e forza di intraprendere le piccole iniziative possibili. Padre siamo in grande ritardo sulla necessaria conversione ecologica!

Un cambiamento negli stili di vita potrebbe arrivare ad esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale. C’è una responsabilità sociale dei consumatori. Padre siamo in grande ritardo sulla necessaria conversione ecologica!

Siamo cresciuti in un contesto di altissimo consumo e di benessere. Sappiamo che il progresso attuale e il semplice accumulo di oggetti o piaceri non bastano per dare senso e gioia al nostro cuore. Ma non siamo capaci di uscire, di liberarci. È una sfida che ci paralizza. Padre siamo in un grande ritardo sulla necessaria conversione ecologica!

Non basta che ognuno sia migliore per risolvere una situazione tanto complessa come quella che sta affrontando il mondo attuale: occorre creare alleanze, occorre creare catene comunitarie, per un cambiamento duraturo è necessaria una conversione comunitaria: Padre, siamo in un grande ritardo sulla necessaria conversione ecologica!

La spiritualità cristiana propone un modo alternativo di intendere la qualità della vita e incoraggia uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo. La spiritualità cristiana propone una crescita nella sobrietà e una capacità di godere con poco. Padre, siamo in un grande ritardo sulla necessaria conversione ecologica!

 

Canto

 

Terzo momento
Un impegno di tutti

Nel cammino di una necessaria transizione per un’assunzione di un nuovo stile di vita ci guida la Laudato Si’ di Papa Francesco: un testo appassionato alle sorti del pianeta terra e alla partecipazione di ogni uomo alle decisioni che riguardano l’esistenza terrena. Il messaggio fondamentale della Laudato Si’ è che tutto è connesso, cioè tutto è in relazione. Una relazione che noi non creiamo ma che ci precede, in quanto costitutiva della realtà.

 

DALLA LETTERA ENCICLICA “LAUDATO SI’” DI PAPA FRANCESCO
La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune […]. Non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi
fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, al di là di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che venga loro imposto. Non esistono sistemi che annullino completamente l’apertura al bene, alla verità e alla bellezza, né la capacità di reagire, che Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori. Ad ogni persona di questo mondo chiedo di non dimenticare questa sua dignità che nessuno ha diritto di toglierle. La Carta della Terra ci dice che non abbiamo ancora sviluppato una coscienza universale che lo renda possibile. Ripropongo nuovamente quella preziosa sfida: “Il destino comune ci obbliga a cercare un nuovo inizio […] Possa la nostra epoca essere ricordata per il risveglio di una nuova riverenza per la vita, per la risolutezza nel raggiungere la sostenibilità, per l’accelerazione della lotta per la giustizia e la pace e per la gioiosa celebrazione della vita” (Carta della Terra, 2000).

Concludiamo con una preghiera a “Maria, il più bel fiore della Creazione”. A lei chiediamo di imparare a camminare sulle vie volute dal Signore, verso un rinnovamento della nostra cura del pianeta terra e verso un ascolto della voce dei poveri, degli esclusi, dei feriti. Preghiamo con le parole di Don Tonino Bello.

Santa Maria, madre tenera e forte, nostra compagna di viaggio sulle strade della vita, ogni volta che contempliamo le cose grandi che l’Onnipotente ha fatto in te, proviamo una così viva malinconia per le nostre lentezze, che sentiamo il bisogno di allungare il passo per camminarti vicino.
Asseconda, pertanto, il nostro desiderio di prenderti per mano, e accelera le nostre cadenze di camminatori un po’ stanchi. Divenuti anche noi pellegrini nella fede, non solo cercheremo il volto del Signore, ma contemplandoti quale icona della sollecitudine umana verso coloro che si trovano nel bisogno, raggiungeremo in fretta la “città” recandole gli stessi frutti di gioia che tu portasti un giorno a Elisabetta.

Santa Maria, donaci la gioia di intuire le speranze del giorno nuovo. Ispiraci parole di coraggio. Non farci tremare la voce quando a dispetto di tante cattiverie e di tanti peccati che invecchiano il mondo, osiamo annunciare che verranno tempi migliori. Non permettere che sulle nostre labbra il lamento prevalga mai sullo stupore, che lo sconforto sovrasti l’operosità, lo scetticismo schiacci l’entusiasmo, e che la pesantezza del passato ci impedisca di far credito al futuro. Moltiplica le nostre energie perché sappiamo investirle nell’ unico affare ancora redditizio sul mercato della civiltà: la prevenzione delle nuove generazioni dai mali atroci che oggi rendono corto il respiro della terra.

 

Concludiamo la preghiera rinnovando la nostra fede in Dio, Creatore e nostro Padre:

Padre nostro

Scambio della Pace: sia un gesto carico di una volontà sincera di cambiare, di rispettare ogni creatura, di amare i poveri. Vogliamo avere cura anche del futuro: la creazione appartiene anche alle generazioni future.

Invochiamo ora la benedizione di Dio.

Il Signore benedica le nostre menti e i nostri cuori, guidi il nostro agire verso il bene e verso il rispetto di ogni essere vivente;

Il Signore sia misericordioso verso i poveri, aiuti l’umanità a fare spazio a tutti nella convivenza umana;

Il Signore rinnovi la sua Chiesa.

Amen

 

Canto finale