La parola del nostro Papa Francesco ci chiama sempre in avanti, ci sollecita a non fermarci, a non fare pause perché la vita dell’umanità corre, non fa pause e incontra problemi che portano sofferenza e morte. E noi cristiani siamo il Popolo di Dio preghierache alziamo al Signore le nostre mani per le sofferenze di tutta l’umanità.
Nel Messaggio per la Giornata Mondiale della pace del primo gennaio 2015 “Non più schiavi, ma fratelli” Papa Francesco ci invita a prendere coscienza dello scandaloso e vergognoso problema della schiavitù: problema antico e purtroppo quanto mai presente anche oggi, nonostante sia stato formalmente abolito e la schiavitù sia stata dichiarata “reato di lesa umanità”.
La celebrazione del S. Natale ci ricorda che la salvezza portata da Gesù riguarda tutto l’uomo: non solo l’intimo dell’uomo, i suoi pensieri, i suoi affetti. Riguarda tutto quel che è umano, le sue condizioni di vita, le sue relazioni con gli altri, il suo lavoro, la sua famiglia… tutto quello che è umano è redento, è liberato, è ricostruito. La Nascita di Gesù ridà dignità ad ogni uomo. Come mai ancora oggi tante persone sono in un deplorevole stato di schiavitù?
In questa preghiera, guidati dal Messaggio del Santo Padre, uniti ai cristiani di tutto il mondo, chiediamo al Signore di guarire il cuore di tutta l’umanità perché da un cuore rinnovato venga seriamente abolita e sradicata la schiavitù. Si ha l’impressione che tutto avvenga nella indifferenza generale. Per sconfiggere la schiavitù è necessaria una mobilitazione di tutta la società: occorre non rendersi complici di questo male e di non voltare lo sguardo di fronte alla sofferenza di tanti fratelli e sorelle.

 

                                                                                    Veglia di preghiera

Iniziamo la preghiera nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
L’amore del Padre, la pace del Figlio e la gioia dello Spirito Santo riempia il cuore di tutti noi. Amen.

 

Preghiamo: Signore Gesù, che per nascere tra noi hai messo da parte lo splendore della tua divinità ed hai preso l’umiltà della nostra condizione umana per essere nostro fratello inaugurando così la fraternità in cui ognuno di noi potesse sentirsi tuo fratello e perciò fratello di tutti gli uomini, ti preghiamo di inviare su noi lo Spirito che guidava i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti e le tue azioni e di plasmarci come fratelli. Ti preghiamo di guidare le decisioni dei popoli e della società a fare scelte efficaci per ridare libertà, speranza e dignità ad ogni uomo. Lo chiediamo a Te che sei venuto tra noi e vivi e regni con il Padre e lo Spirito nei secoli dei secoli. Amen

 

Canto 

 

La parola di Papa Francesco ci invita costantemente a entrare nei problemi della società, a conoscerli e a cercare insieme alle persone di buona volontà soluzioni per assicurare ad ogni uomo la possibilità di essere se stesso, di usufruire di tutto quello che serve per una vita libera e dignitosa. La schiavitù distrugge i diritti fondamentali della persona e lancia un giudizio negativo sullo stato del nostro vivere sociale. Accogliamo con attenzione la parola di Papa Francesco:

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della pace

Malgrado la comunità internazionale abbia adottato numerosi accordi al fine di porre un termine alla schiavitù in tutte le sue forme e avviato diverse strategie per combattere questo fenomeno, ancor oggi milioni di persone – bambini, uomini e donne di ogni età – vengono private della libertà e costrette a vivere in condizioni assimilabili a quelle della schiavitù. Penso a tanti lavoratori e lavoratrici, ancor minori, asserviti nei diversi settori… Penso alle condizioni di vita di molti migranti, che nel loro drammatico tragitto, soffrono la fame, vengono privati della libertà, spogliati dei loro beni o abusati fisicamente e sessualmente. Penso a quelli che, giunti a destinazione dopo un viaggio durissimo e dominato dalla paura e dall’insicurezza, sono detenuti in condizioni a volte disumane. Penso a quelli che, per rimanere nella legalità, accettano di vivere e lavorare in condizioni indegne… Sì, penso al “ lavoro schiavo”. Penso alle persone costrette a prostituirsi, tra cui molti minori, ed alle schiave e agli schiavi sessuali; alle donne forzate a sposarsi, a quelle vendute in vista del matrimonio…Non posso non pensare a quanti, minori e adulti, sono fatti oggetto di traffico e di mercimonio per l’espianto di organi, per essere arruolati come soldati, per l’accattonaggio, per attività illegali come la produzione o vendita di stupefacienti…Penso infine a tutti coloro che vengono rapiti e tenuti in cattività da gruppi terroristici…Tanti di loro spariscono, vengono venduti più volte, seviziati, mutilati o uccisi.

 

Preghiamo con le parole di S. Giovanni Paolo II:

Ti ringraziamo, eterno Padre, per la maternità di Maria Vergine, che sotto la protezione di Giuseppe, il carpentiere di Nazaret, ha messo al mondo il tuo Figlio in una totale povertà.
Ti ringraziamo, Padre celeste, per il Bambino deposto in una mangiatoia: in Lui si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini.
Ti ringraziamo, eterno Padre, per questo amore che discende come debole bambino nella storia di ogni uomo e chiede solo di essere accolto e di diventare un seme di vita nuova.
O Dio, creatore dell’universo, che estendi ad ogni creatura la tua paterna sollecitudine e guidi ad una meta di salvezza le vicende della storia, rinnova per il nostro tempo i prodigi della tua misericordia, manda il tuo Spirito perché agisca nell’intimo dei cuori e trasformi le strutture della società umana e venga superata una volta per sempre la violenza, l’ingiustizia ed ogni schiavitù che ancora oggi calpesta l’esistenza di milioni di persone umane. Lo chiediamo a Te, in nome del tuo Figlio che è venuto in umiltà e povertà tra noi. Amen

 

Canto

 

Il fatto che molte persone sono anche oggi in stato di schiavitù getta un’ombra di sospetto sulla qualità del nostro progresso umano. Per noi è importante indagare le cause che hanno fatto sì che la schiavitù, sotto forme diverse, fosse presente in tutta la storia dell’umanità. Il Messaggio della Giornata Mondiale della pace elenca alcune cause della schiavitù.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale della Pace

Alla radice della schiavitù si trova una concezione della persona umana che ammette la possibilità di trattarla come un oggetto. Quando il peccato corrompe il cuore dell’uomo e lo allontana dal suo Creatore e dai suoi simili, questi ultimi non sono più percepiti come esseri di pari dignità, come fratelli e sorelle in umanità, ma vengono visti come oggetti. La persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, con la forza, con l’inganno o la costrizione fisica o psicologica viene privata della  libertà, mercificata, ridotta a proprietà di qualcuno; viene trattata come un mezzo e non come un fine…Non di rado, le vittime di traffico e di asservimento sono persone che hanno cercato un modo per uscire da una condizione di povertà estrema, spesso credendo a false promesse di lavoro e che invece sono cadute nelle mani delle reti criminali che gestiscono il traffico di esseri umani. Anche la corruzione di coloro che sono disposti a tutto per arricchirsi va annoverata tra le cause della schiavitù: questo succede quando al centro c’è il dio denaro e non l’uomo, la persona umana.

 

Uniamoci in preghiera al Santo Padre Francesco. Condividiamo con lui l’urgenza di pregare insistentemente per alcune situazioni gravissime in cui si trovano alcune persone, situazioni assurde e scandalose e assolutamente insopportabili. Tornato dal viaggio in Turchia, Papa Francesco, in comunione con le altre fedi religiose, ha lanciato una campagna per l’eliminazione entro il 2020 delle schiavitù moderne, in particolare della tratta di esseri umani, a scopo sessuale o di lavoro forzato, o per traffico degli organi. Si tratta di vergognosa e criminale violenza, di riduzione in schiavitù, di violazione dei diritti fondamental di ogni persona umana.

 

Preghiamo insieme: Signore, fa che l’umanità trovi la luce e la forza per eliminare ogni schiavitù!

– Signore, ascolta l’invocazione di pace che sale dalle popolazioni martoriate dalla guerra e parla al cuore di quanti possono contribuire mediante la trattativa e il dialogo, a soluzioni eque ed onorevoli delle tensioni in atto: Signore, fa’ che l’umanità trovi la luce e la forza per eliminare ogni schiavitù!

– Signore, guarda la condizione di tanti lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti come schiavi in un ”lavoro schiavo” non tutelati da norme di sicurezza, in ambienti malsani, privati di ogni diritto, impossibilitati ad avere un giusto guadagno per sé e per la famiglia: Signore, fa’ che l’umanità trovi la luce e la forza per eliminare ogni schiavitù!

– Signore, salga a te la voce della sofferenza delle migliaia di migranti che sperimentano la fame, la paura, che vengono spogliati dei loro beni, abusati fisicamente e sessualmente, che vedono calpestati tutti i loro diritti durante le traversate e a volte anche nei luoghi di accoglienza: Signore, fa’ che l’umanità trovi la luce e la forza per eliminare ogni schiavitù!

– Signore, guarda l’umiliazione delle persone costrette a prostituirsi, schiavi e schiave sessuali, venduti, a volte anche bambini, trattati come cose, come merce. Signore sii tu il difensore della loro dignità: Signore, fa’ che l’umanità trovi la luce e la forza per eliminare ogni schiavitù!

– Signore, fa’ che tutta l’umanità senta vergogna ogni volta che si fa mercimonio per l’espianto degli organi, ogni volta che una persona è usata, annullata, calpestata. Nella coscienza di ogni uomo risuoni la domanda: “Dov’è il tuo fratello?”e da tutti noi venga una risposta di conversione e di cura per riparare al delitto di lesa umanità. Signore, fa’ che l’umanità trovi la luce e la forza per eliminare ogni schiavitù!

 

Canto 

 

A noi cristiani è stata rivelata la strada per uscire dalla schiavitù: è la strada della solidarietà e della fraternità. Partendo dalla venuta di Gesù tra noi, venuta in umiltà e povertà per essere nostro fratello, per chiamarci tutti alla fraternità e per svegliarci alla nostra responsabilità di alzare gli occhi verso la dignità di ogni uomo. La schiavitù è una realtà così radicata nel cuore dell’uomo che per sradicarla occorre la mobilitazione di tutti. Chi pensasse di osservarla con indifferenza si renderebbe complice di questo male. Tra le lettere di S. Paolo ce ne è una breve, quasi un biglietto, ma così importante per accogliere la strada che Dio stesso ci offre per uscire dalla schiavitù.

 

Lettera a Filemone di Paolo Apostolo (9–20)

In nome della carità ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onesimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, lui, che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te e a me. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore. Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. Per questo forse è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore. Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. Parola di Dio.

 

Rivolgiamo la nostra preghiera a Maria, la madre di Gesù e la madre di tutti gli uomini perché la forza del suo amore materno ci aiuti a sconfiggere tutte le schiavitù, tutte le umiliazioni, tutte le distruzioni della dignità dell’uomo:

Sotto la tua protezione ci rifugiamo, santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, vergine gloriosa e benedetta.

 

Preghiamo insieme con la preghiera dei figli di Dio, consegnata a noi nel momento del Battesimo:

Padre nostro

 

Il Signore ci benedica e ci custodisca

Mostri a noi il suo volto sereno e misericordioso

Il Signore guidi i nostri passi sulle orme del padre S. Francesco e ci renda costruttori di fraternità e di pace.

Il Signore ci dia pace. Amen

 

Canto finale