Preghiera della Fraternità Francescana Frate Jacopa

                                                                  Aprile 2014

 

img2453La Pasqua si sta avvicinando velocemente e se non ci svegliamo passerà sopra la nostra testa; e la nostra vita non verrà minimamente toccata. La misericordia del Padre, che ama la nostra pienezza e la nostra felicità, anche quest’anno ci dona la possibilità di vivere la Pasqua e di accoglierla in noi come un evento che ci trasforma e ci rinnova. La pasqua è certamente il culmine, il punto verso il quale converge tutta la vita e l’opera di salvezza operata da Gesù Cristo, il quale è venuto per manifestarci l’amore di Dio e farci uscire dalla schiavitù del peccato e portarci un cambiamento profondo che ci dà la possibilità di una vita nuova.
È motivo di riflessione per noi riandare al racconto dell’ultima viaggio di Gesù verso Gerusalemme: ”Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme” (Lc 9,51). Gesù è consapevole che a Gerusalemme l’aspetta la passione e la morte: “Mentre andavano Gesù disse loro: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo: verrà infatti consegnato ai pagani, verrà deriso e insultato, lo copriranno di sputi, e dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risusciterà” (Lc 18,31-32). Gesù è spinto da un fuoco interiore che lo porta ad affrettare: è il desiderio di portare a compimento la volontà del Padre ed è l’amore verso di noi, verso la nostra liberazione e la nostra salvezza: “Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti” (Mc 10,32). Anche noi vogliamo renderci attenti, vogliamo affrettarci ad aprire il nostro cuore a Gesù per accogliere tutto il suo amore. Vogliamo entrare in un cammino verso la Pasqua, mettendoci tra coloro che salgono a Gerusalemme insieme a Gesù.

 

                                                      Veglia di preghiera

 

Iniziamo la preghiera nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’amore del Padre, la pace del Figlio e la gioia dello Spirito Santo riempia il cuore di tutti noi. Amen.

 

Preghiamo: Signore Gesù, vogliamo vivere insieme con Te la prossima Pasqua e perciò vogliamo prepararci, vogliamo metterci tra coloro che salgono con Te verso Gerusalemme. Prima di tutto vogliamo ringraziarti perché Tu con uno sconfinato amore e in tutta libertà vai a dare la vita per noi. Riconosciamo che Tu ci ami più di quanto noi amiamo noi stessi; difatti mentre il tuo passo verso la passione e la morte è sollecito, noi ti seguiamo svogliatamente. Signore Gesù donaci il tuo Santo Spirito che risvegli il nostro cuore e ci disponga ad accogliere la grazia della Pasqua e a comunicare a tutti, soprattutto ai più poveri, ai più sofferenti e ai più soli, la gioia della Pasqua. Lo chiediamo a Te che in tutto ti sei manifestato come nostro fratello e nostro amico. Amen

 

Canto

 

Per camminare con Gesù verso la Pasqua prima di tutto dobbiamo renderci consapevoli della nostra condizione senza Gesù Cristo. Noi siamo peccatori: in Adamo tutti noi abbiamo peccato, il peccato originale è entrato nella natura umana, è diventato comune a tutti gli uomini. La natura umana è decaduta, è stata spogliata, ferita e sottomessa al dominio della morte, inclinata verso il male; e questa è eredità di tutti gli uomini dal primo istante della loro esistenza. Non si può capire la Pasqua di Gesù senza riconoscere la realtà del nostro peccato tramite il quale Satana, come il faraone sugli Ebrei, ci tiene in schiavitù. La Pasqua di Gesù è la liberazione, l’uscita dalla condizione di schiavi. L’Apostolo Giovanni ci parla della necessità di riconoscere la nostra condizione di peccatori.

 

Dalla prima lettera di Giovanni (1,8–2,2)

Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, facciamo di Lui un bugiardo e la sua Parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo questa cose perché non pecchiate, ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paraclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È Lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. Parola di Dio.

 

S. Giovanni ci aiuta a riconoscere la nostra realtà: “siamo tutti peccatori: laici, religiosi, sacerdoti, vescovi e anche il Papa” come ha affermato Papa Francesco nella Liturgia Penitenziale in S. Pietro (28 marzo scorso). Il Battesimo, mediante l’acqua e lo Spirito Santo, ci ha rigenerati, ci ha dato la vita di Gesù, la vita di figli di Dio, e siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato. Ma la vita nuova in noi è come un germe, tenuta in vita dalla grazia dello Spirito Santo, deve essere riconosciuta, accolta, fatta crescere con l’ascolto della Parola e con i Sacramenti. Contemporaneamente in noi rimane la debolezza della natura umana e l’inclinazione al peccato. Per questo la Chiesa ha avuto in dono il Sacramento della Riconciliazione per ricorrere, senza stancarci, alla misericordia del Padre che sempre ci perdona, sempre ci rinnova dandoci la gioia di essere accolti dal suo amore ogni volta che come il Figliol Prodigo torniamo a Lui.

 

Guidati dalla Liturgia preghiamo:

È veramente giusto renderti grazie, Padre Santo, Dio di bontà infinita. Tu continui a chiamare i peccatori a rinnovarsi nel tuo Spirito e manifesti la tua onnipotenza soprattutto nella grazia del perdono. Molte volte gli uomini hanno infranto la tua alleanza, e tu invece di abbandonarli hai stretto con loro un vincolo nuovo per mezzo di Gesù, tuo Figlio e nostro Redentore: un vincolo così saldo che nulla potrà mai spezzare. Anche a noi offri un tempo di riconciliazione e di pace, perché affidandoci unicamente alla tua misericordia ritroviamo la via del ritorno a Te, e aprendoci all’azione dello Spirito Santo viviamo in Cristo la vita nuova, nella lode perenne del tuo nome e nel servizio dei fratelli. Padre Santo ti lodiamo per la tua infinita misericordia stabile e fedele come la roccia. Amen

 

Canto

 

Commuove pensare come si comporta Dio nei nostri confronti: noi, nonostante l’azione dello Spirito di Gesù in noi, giochiamo ai tanti compromessi, ascoltiamo lo spirito del male che agisce tramite il nostro egoismo e ci sentiamo dio della nostra vita e non amiamo e non serviamo i fratelli e siamo con loro giudici implacabili. E Dio con noi usa misericordia: ce lo ha detto Gesù con la parabola della pecorella smarrita, con la parabola del Figliol prodigo, con la parabola del Buon Samaritano e ce lo ha mostrato Gesù con la sua vita e soprattutto con la sua passione, con le innumerevoli umiliazioni subite, con la sua morte. Dio non ci punisce, non ci distrugge per il fatto che noi, povere creature, osiamo non dare attenzione a Lui, ma carica i nostri peccati sulle spalle di Gesù Cristo, agnello innocente, il Figlio prediletto.
Papa Francesco senza stancarsi ci ripete l’invito ad affidarci alla misericordia di Dio che ci perdona sempre, che non si stanca di cercarci e di accoglierci e in questo tempo ha proposto in tutta la Chiesa l’iniziativa di “24 ore per il Signore” con l’invito pressante ad accedere al Sacramento della Riconciliazione, Sacramento della gioia e del perdono.

 

Dall’Omelia del Santo Padre durante la Celebrazione della Penitenza a S. Pietro (28.03.14)
Nel periodo della Quaresima la Chiesa, a nome di Dio, rinnova l’appello alla conversione. È laimg127 chiamata a cambiare vita. Convertirsi non è questione di un momento o di un periodo dell’anno, è impegno che dura tutta la vita. Chi tra di noi può presumere di non essere peccatore? Nessuno. Tutti lo siamo… Cari fratelli e sorelle, dopo questa celebrazione, molti di voi si faranno missionari per proporre ad altri l’esperienza della riconciliazione con Dio. “24 ore per il Signore” è l’iniziativa a cui hanno aderito tante diocesi in ogni parte del mondo. A quanti incontrerete, potrete comunicare la gioia di ricevere il perdono del Padre e di ritrovare l’amicizia piena con Lui. E direte loro che nostro Padre ci aspetta, nostro Padre ci perdona, di più fa festa. Se tu vai a Lui con tutta la tua vita, anche con tanti peccati, invece di rimproverarti fa festa: questo è nostro Padre. Questo dovete dirlo voi, dirlo a tanta gente, oggi. Chi sperimenta la misericordia divina, è spinto a farsi artefice di misericordia tra gli ultimi e i poveri. In questi “fratelli più piccoli” Gesù ci aspetta; riceviamo misericordia e diamo misericordia! Andiamogli incontro e celebreremo la Pasqua nella gioia di Dio!

 

Terminata la Celebrazione Penitenziale presieduta da Papa Francesco, in Piazza S. Pietro gruppi di giovani si sono messi a parlare con altri giovani che passeggiavano sulla piazza e dicevano loro: “Si è confessato anche il Papa e poi si è messo a confessare i fedeli. Ci siamo confessati anche noi e adesso sperimentiamo una pace e una gioia mai sentita!”. Proviamo ad essere anche noi missionari del Sacramento del perdono, parlandone, aiutando a superare i vari pregiudizi. Preghiamo perché la forza dello Spirito Santo sconfigga l’incredulità e vinca le resistenze.

 

Preghiamo:

Signore Gesù che con passo deciso sali a Gerusalemme avendo nel cuore l’ansia di liberarci dalle nostre schiavitù e dai nostri peccati, ti preghiamo per i tanti battezzati che si sono allontanati dalla Chiesa e che non gioiscono dei tanti doni fatti a lei dalla tua bontà, che non accedono al Sacramento della Penitenza, privandosi così del dono della pace che si sperimenta nel ritorno a Te, ti preghiamo di soccorrerli con la tua infinita misericordia: Ascoltaci, Signore!

Signore Gesù che non hai avuto timore di incontrare i peccatori, che non hai condannato l’adultera ma l’hai perdonata e protetta, che hai accolto le lacrime e l’amore della prostituta, che sei andato alla ricerca del peccatore Zaccheo, ti preghiamo di usare la stessa misericordia per le persone che non accedono al Sacramento della Riconciliazione per averne avuto qualche esperienza negativa o perché si sono sentite giudicate o per qualche altro pregiudizio. Signore Gesù la potenza del tuo Santo Spirito risani le ferite e guarisca la libertà di questi nostri fratelli. Ti preghiamo: Ascoltaci, Signore!

 

Canto

 

Mentre con Gesù, con gli Apostoli e con le donne che li seguivano, saliamo verso Gerusalemme per celebrare la Pasqua, dobbiamo ricordarci ed essere consapevoli di aver già ricevuto gratuitamente i frutti della Pasqua nella nostra vita. Nella grande Veglia della Pasqua un’attenzione particolare viene data al Battesimo perché esso è il momento in cui la Pasqua del Signore diventa la nostra Pasqua. Nel Battesimo, mediante l’azione dello Spirito Santo, a noi fu fatta parte della morte e della resurrezione di Gesù Cristo. Andare verso la Pasqua per noi è anche fare memoria del grande amore che ci è stato donato gratuitamente. Ascoltiamo la Parola di S. Paolo.

 

Dalla lettera di S. Paolo ai Romani (6,3-11)

Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del Battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a Lui nella morte affinchè, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a Lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con Lui, affinchè fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con Lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di Lui. Infatti Egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. Parola di Dio.

 

La Pasqua di Gesù abbraccia tutta l’umanità, la sua azione liberatrice e risanante riguarda tutto l’universo, la vita nuova che spunta dalla morte e resurrezione di Gesù, raggiunge ogni ambito vitale. Ad essa si oppone l’azione mortifera che ha come radice lo spirito del male.

Preghiamo perché la Chiesa, con la vita povera e umile e con la parola semplice e fraterna, sia testimone della Pasqua di Gesù davanti ad ogni persona. Ascoltaci, Signore!

Preghiamo per tutta l’umanità perché le varie comunità politiche e i vari gruppi umani adottino con decisione il dialogo e la concertazione per risolvere i vari contrasti e la luce della Pasqua generi rapporti di pace tra tutti i popoli. Ascoltaci, Signore!

Preghiamo per tutto il creato perché la forza rinnovatrice della Pasqua faccia nascere nel cuore dell’uomo un profondo sentimento di gratitudine per i beni gratuitamente donati a noi dal Signore e susciti nelle persone e nelle istituzioni la responsabilità per la loro custodia per la generazione presente ed per la generazione futura. Ascoltaci, Signore!

 

Preghiere spontanee.

 

Padre nostro.

 

Scambiamoci il segno della pace: la pace che viene dal Signore Gesù attraverso la nostra parola e il nostro cuore raggiunga tutti i fratelli e le sorelle radunate con noi a pregare.

Il Signore ci benedica e ci custodisca.
Mostri a noi il suo volto sereno e misericordioso.
Il Signore guidi i nostri passi sulle orme di S. Francesco. Il Signore ci dia pace.
Amen

 

Canto finale