img2453La preghiera è un’arte che richiede preparazione e impegno: in essa sperimentiamo la nostra debolezza e la difficoltà di fermarci per entrare in dialogo solo con Dio. Nella preghiera sperimentiamo anche una pace particolare che ci viene dal sentirci amati e perdonati da Dio nostro Padre. A tutti noi accade che il momento della preghiera sia come un appuntamento a tutte le nostre preoccupazioni e a tutti i pensieri più strani. S. Bonaventura ci ammonisce: “Durante l’orazione l’anima non pensi ad altro che a Dio: è sconveniente che ci si rivolga a Dio con la parola ed altro si abbia nel cuore in uno sterile sdoppiamento interiore. Non farti ingannare, non sperperare l’enorme tesoro della preghiera, non perderne la soavità. Non privarti di quella dolcezza che la preghiera ti offre. L’orazione è la fonte da cui si attinge la grazia dello Spirito Santo, la quale promana da quella sorgente di inesauribile dolcezza, che è la Trinità santissima. Quando preghi, raccogliti tutto e, in compagnia del tuo Diletto, entra nella cella del tuo cuore e trattieniti con lui” (Opuscoli mistici, pp. 332 ss). Durante la preghiera riscopriamo i nostri impegni di cristiani e la Parola di Dio ci fa riflettere a come essere coerenti alla nostra fede. In questo tempo le letture della S. Messa ci presentano il cammino della prima comunità cristiana e come i cristiani condividono quello che dicono gli Apostoli alle autorità che vogliono costringerli al silenzio: “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (Atti 4,20). Inoltre Gesù che a porte chiuse si rende presente in mezzo agli Apostoli ripete il mandato ad evangelizzare: “(il risorto) disse loro: andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). Partendo dalla prima comunità cristiana, l’evangelizzazione è vissuta come la carità più grande all’umanità, il dono più bello di cui ogni uomo ha bisogno (1Cor 9,16 e Rm 1,16) e come culto spirituale gradito a Dio (Rom 1,9).

 

                                                                  Veglia di preghiera

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: l’amore e la pace dello Spirito Santo invada il cuore di tutti noi.

 

Preghiamo: O Dio, tu vuoi che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità; guarda quanto è grande la tua messe e manda i tuoi operai perché sia annunziato il Vangelo ad ogni creatura. Suscita in ciascuno di noi la consapevolezza e la gioia di essere mandati anche noi a portare la notizia dell’amore del Padre ad ogni uomo perché viva felice e sia prezioso per coloro che lo incontrano. Lo chiediamo a te, Signore Gesù Cristo, risorto da morte, che vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Canto

 

Prima di salire al Padre Gesù ha consegnato agli Apostoli e quindi alla Chiesa nascente, il mandato di annunciare il Vangelo ad ogni uomo di ogni tempo.Tutti coloro che entrano a far parte della Chiesa, mediante il Battesimo, condividono lo stesso impegno e sono mandati a portare il Vangelo agli uomini che incontrano nella loro vita. Papa Francesco nel 2013 ci ha mandato una Esortazione dal titolo significativo: “Evangelii Gaudium – La gioia del Vangelo” perché ognuno di noi sia un annunciatore pieno di “dolce e confortante gioia” nel collaborare all’incontro dei nostri contemporanei con Gesù Cristo. Papa Francesco ha riproposto l’impegno della evangelizzazione nella Esortazione ai giovani: “Christus vivit”.

 

Dalla Esortazione Apostolica “Christus vivit”
Perché non parlare di Gesù, perché non raccontare agli altri che Lui ci dà la forza di vivere, che è bello conversare con Lui, che ci fa bene meditare le sue parole? […] Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. È per tutti. Non abbiate paura di andare a portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore. E ci invita ad andare senza paura con l’annuncio missionario, dovunque ci troviamo e con chiunque siamo, nel quartiere, nello studio, nello sport, quando usciamo con gli amici, facendo volontariato, nel lavoro, è sempre bene e opportuno condividere la gioia del Vangelo. Questo è il modo in cui il Signore si avvicina a tutti. […] Non ci si può aspettare che la missione sia facile e comoda. Amici, non aspettate fino a domani per collaborare alla trasformazione del mondo con la vostra energia, la vostra audacia e la vostra creatività.

 

Nella Chiesa, fin dalle origini, il grande sacramento del Battesimo è seguito da un altro Sacramento, con il quali si trasmette, mediante l’imposizione delle mani e l’unzione crismale sulla fronte, un dono più abbondante dello Spirito Santo. È il Sacramento della Confermazione che è per ogni fedele ciò che per tutta la Chiesa è stata la Pentecoste ed anche ciò che per Gesù fu la discesa dello Spirito all’uscita dal Giordano. Scrive S. Paolo: “ È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2Cor 1,21-22). La Confermazione ricorda ad ogni credente che per il fatto che è associato a Cristo ed è pietra viva della Chiesa, è responsabile della testimonianza al Vangelo, secondo la vocazione e i doni ricevuti: nella comunità ecclesiale, nella famiglia, nella scuola, nella professione, nella società civile, nel servizio ai più bisognosi. “Per mezzo nostro il profumo del Vangelo si diffonde nel mondo intero” (cf. Cor 2,14). È necessario rinnovare la consapevolezza del sacramento della Confermazione che ci sollecita ad annunciare il Vangelo alla nostra generazione. Insieme rinnoviamo perciò l‘adesione alla nostra Confermazione.

 

Tutti insieme:

Signore Gesù Cristo, vogliamo ringraziarti e benedirti per il dono dello Spirito Santo che tu hai effuso su tutta la Chiesa. Sempre con grande gratitudine, ti ringraziamo perché anche su di noi un Vescovo della santa Chiesa, alzando le mani a Te, invocò l’effusione delle Spirito. Quindi ponendo la mano destra sulla nostra spalla, ci unse con il Crisma, esprimendo in questo modo la nostra partecipazione alla consacrazione messianica di Gesù e l’invio ad annunciare il Vangelo in unione a tutta la Santa Chiesa. Signore Gesù manda ancora su di noi il tuo Santo Spirito e ravviva in noi la grazia della Confermazione. Amen

 

Canto

 

Riascoltiamo le parole di Gesù risorto che nel giorno di Pasqua si rende presente a tutta la comunità ancora piena di paura e chiusa nel Cenacolo. Gli Apostoli non riescono a credere che Egli è risorto ed è vivo con i segni della passione. Gesù li rimprovera per la loro incredulità con infinita misericordia e affida a loro, pur così deboli e spaventati, il compito della evangelizzazione che porta perdono e salvezza ad ogni uomo. La venuta dello Spirito Santo trasformerà gli Apostoli che annunceranno Gesù Cristo con franchezza e coraggio, senza temere persecuzioni ma anzi “lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù” (Atti 5, 41).

 

Dal Vangelo secondo Marco (16,9-20)
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo apparve sotto altro aspetto a due di loro mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Parola del Signore.

 

Signore Gesù, noi abbiamo rinnovato gli impegni presi nel Sacramento della Confermazione, ma siamo consapevoli di essere deboli e paurosi di fronte al mondo dove tu ci mandi, siamo come gli Apostoli prima della venuta dello Spirito Santo. Signore Gesù ti preghiamo di effondere anche su di noi lo stesso Spirito che venga a rinnovarci, a trasformarci nel cuore, a renderci coraggiosi annunciatori del Vangelo. Ti preghiamo: Manda il tuo Spirito, Signore!

Signore Gesù, guardandoci intorno, vediamo una umanità affaticata e sofferente, vediamo famiglie distrutte da incapacità di relazionarsi, da egoismi che calpestano la dignità e le attese degli altri, da figli che non trovano lavoro e molte volte cadono nella depressione e nella apatia. Signore Gesù manda il tuo Spirito a rinnovare la faccia della terra.Manda il tuo Spirito Signore!

Signore Gesù, i mezzi di comunicazione sociale oggi ci danno la possibilità di essere presenti a tutti gli avvenimenti che accadono anche in località lontane. Dobbiamo constatare che c’è tanta violenza e tanta ingiustizia in mezzo all’umanità del nostro tempo: bambini che vengono sfruttati, donne che sono colpite anche nell’ambito della famiglia, gruppi e popoli affamati dalla cupidigia di alcuni. Signore Gesù solo tu puoi inaugurare tempi nuovi, tempi di pace per tutti. Manda il tuo Spirito Signore!

 

Preghiere spontanee.

 

Canto

 

La storia della Chiesa è prevalentemente la storia della evangelizzazione. A questo proposito sarebbe utile approfondire gli Atti degli Apostoli. L’evangelizzazione avveniva nei luoghi dove abitavano le persone cristiane, ma molti lasciavano casa e patria per andare ai lontani. I missionari spesso trovavano resistenza ed anche persecuzioni e molti venivano uccisi e venivano aggregati alla schiera dei Martiri che rivivevano le vicende della Passione di Gesù. Il sangue dei Martiri era seme di nuovi cristiani. Anche oggi tanti cristiani sono perseguitati ed anche martirizzati. L’ardore per la evangelizzazione è una componente della vita cristiana. In questo ci è di modello anche la vita del nostro padre S. Francesco che sentiva l’annuncio del Vangelo come un debito, come un tesoro consegnato a lui perché lo restituisse ai fratelli.

 

Lettera di S. Francesco a tutti i fedeli:
Nel nome del Signore: a tutti i cristiani, a tutti gli abitanti del mondo intero, frate Francesco, loro servo e suddito, ossequi rispettoso, pace vera dal cielo e sincera carità nel Signore.
Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire tutti e ad amministrare le fragranti parole del mio Signore. E perciò, considerando nella mia mente che non posso visitare personalmente i singoli, a causa dell’infermità e debolezza del mio corpo, mi sono proposto di riferire a voi, mediante la presente lettera e messaggio, le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita. […]
Io, frate Francesco, il minore dei vostri servi, vi prego e vi scongiuro, nella carità che è Dio, e con il desiderio di baciare i vostri piedi, che queste e le altre parole del Signore nostro Gesù Cristo con umiltà e amore le dobbiate accogliere e osservare.

 

Papa Francesco, al termine della sua Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium nella quale dichiara: “desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni” (EG, 1), chiude il documento con una solenne preghiera a Maria, stella della nuova evangelizzazione.

Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dalla o Spirito hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “sì” nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.
Tu, ricolma della presenza di Cristo, hai portato la gioia a Giovanni Battista, facendolo esultare nel seno di sua madre. Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato le meraviglie del Signore. Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce con una fede incrollabile, e ricevesti la gioiosa consolazione della Resurrezione, hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.
Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne.
Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore, sposa delle nozze eterne, intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima, perché mai si rinchiuda e mai si fermi nella sua passione per instaurare il Regno.
Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen

 

Concludiamo la nostra preghiera con le parole che Gesù ci ha insegnato e che sono anche la sua preghiera: Padre nostro.

 

Nel nome di Gesù risorto scambiamoci la pace.

 

Su tutti noi, sulle nostre famiglie, sulle nostre fraternità, sui nostri malati, scenda la Benedizione del Signore:

Il Signore ci benedica e ci custodisca. Mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi, Volga a noi il suo sguardo e ci dia pace. Il Signore ci benedica. Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di giugno 2019