Mentre si intravvedeva la fine della tempesta della pandemia che tiene nell’angoscia l’umanità, un’altra pesante tempesta si è abbattuta su di noi: la guerra insensata contro l’Ucraina con potenti forze distruttive. Ci sono tentativi da varie parti per giungere a un cessate il fuoco, ma finora non hanno trovato ascolto. Nella vita della Chiesa, anch’essa stravolta da questi sciagurati eventi, la novità è la conversione che nel Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima, ci ha proposto un segno molto forte. Per aiutarci ad accoglierne il significato il Santo Padre ci ha mandato un messaggio dal titolo: “Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti. La parola conversione è da rimettere al centro. Molti si domandano: “ma da che cosa devo convertirmi? Non faccio il male a nessuno”. Se, con l’aiuto dello Spirito Santo, guardiamo attentamente all’intimo della nostra vita, constatiamo che tutti noi nasciamo con un cuore e pensiamo e amiamo ed agiamo facendo riferimento a questo centro che siamo noi stessi: cresciamo per noi stessi, ci formiamo per noi stessi, amiamo per noi stessi, lavoriamo per noi stessi. In altre parole edifichiamo il nostro io. Ma cosa vuol dire conversione? Cosa vuol dire “vita nuova”, mentalità nuova, che viene donata a noi nel Battesimo ?
Nel colloquio con Nicodemo Gesù afferma: “Occorre rinascere dall’alto” cioè occorre accoglierela vita nuova che ci viene donata da Gesù Cristo nello Spirito Santo. Quando S. Paolo afferma: “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. La vita nuova è la vita convertita, e non è una vita conquistata, per sforzo nostro, è una vita donata e consiste nel cambiamento del nostro centro: non sono più io il centro, ma il centro diventa l’amore di Gesù Cristo, l’amore ai fratelli. Viene recuperata la verità della nostra vita che non è l’individualismo (l’individualismo è frutto del peccato), nel disegno di Dio noi siamo persone orientate a relazioni, persone animate dalla carità, aperte agli altri, che hanno l’amore di Gesù Cristo. Amano come Gesù Cristo, sono umili come Lui, servono, sono misericordiosi, danno la vita come Lui. Sono figli di Dio. Convertirsi: vivere come viveva Gesù Cristo, da figlio di Dio.
Veglia di preghiera
Iniziamo la preghiera nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Preghiamo insieme con parole di Paolo VI:
Donaci, Signore, un cuore nuovo, che sappia solo te ascoltare, solo te comprendere, solo te desiderare. Donaci, Signore, un cuore puro, che dal pentimento e dalla mortificazione sia mondato, che del male tanto conosca quanto basta per sfuggirlo, che in ogni cosa scopra raggi della tua sapienza e della tua bellezza. Donaci, Signore, un cuore forte che ti ami con sincerità, con ardore, con sacrificio, che ti sia in ogni ora fedele, che ogni ostacolo converta in stimolo a maggiormente amarti, ogni azione in amore. Donaci, Signore, un cuore dolce e grande, come quello di Maria santissima, come quello dei tuoi santi; un cuore che dalla tua carità tragga sorgenti di carità per il prossimo. Lo chiediamo a te, Gesù Cristo, che sei nostro fratello.
Amen
Canto
Papa Francesco, come il Buon Pastore, cammina avanti a noi suo gregge e ci guida a pascoli buoni, e ad acque di sorgente. Il suo insegnamento e la sua testimonianza di vita semplice ed evangelica sono un dono del Signore per questo nostro tempo. Accogliamo il suo messaggio per questa Quaresima.
Dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2022
La Quaresima è tempo favorevole di rinnovamento personale e comunitario che ci conduce alla Pasqua di Gesù Cristo morto e risorto. Per il cammino quaresimale del 2022 ci farà bene riflettere sull’esortazione di S. Paolo ai Galati: “Non stanchiamoci di fare il bene, se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione (kairòs), operiamo il bene verso tutti” (Gal 6,9-10).
In questo brano l’Apostolo evoca l’immagine della semina e della mietitura, tanto cara a Gesù. S. Paolo ci parla di un kairòs: un tempo propizio per seminare il bene in vista di una mietitura. Cos’è per noi questo tempo favorevole? Certamente lo è la Quaresima, ma lo è anche tutta l’esistenza terrena, di cui la Quaresima è in qualche modo un’immagine. Nella nostra vita troppo spesso prevalgono l’avidità e la superbia, il desiderio di avere, di accumulare e di consumare. La Quaresima ci invita alla conversione, a cambiare mentalità, così che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere. Il primo agricoltore è Dio stesso, che con generosità “continua a seminare nell’umanità semi di bene”. Durante la Quaresima siamo chiamati a rispondere al dono di Dio accogliendo la sua Parola “viva ed efficace”. L’ascolto assiduo della Parola di Dio rende feconda la nostra vita facendo buon uso del tempo presente, per seminare anche noi operando il bene.
All’inizio della Quaresima ricordiamo come fu lo Spirito che condusse Gesù nel deserto perché sperimentasse la tentazione, come ogni uomo, e manifestasse a noi come si combatte nella prova rimanendo fedeli e uniti al Padre. Lo Spirito nella Creazione aveva accarezzato la terra per custodirne l’ordine e la bellezza. Preghiamo questo stesso Spirito con le parole di Don Tonino Bello.
Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell’universo, e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei cominciamenti. Questo mondo che invecchia, sfioralo con l’ala della tua gloria. Dissipa le sue rughe. Fascia le ferite che l’egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle. Mitiga con l’olio della tenerezza le arsure della sua crosta. Restituiscile il manto dell’antico splendore, che le nostre violenze le hanno strappato, e riversa sulle sue carni inaridite anfore di profumi.
Permea tutte le cose, e possiedine il cuore. Facci percepire la tua dolente presenza nel gemito delle foreste divelte, nell’urlo dei mari inquinati, nel pianto dei torrenti inariditi, nella viscida desolazione delle spiagge di bitume.
Restituiscici al gaudio dei primordi, Riversati senza misura su tutte le nostre afflizioni. Librati ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo. E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e nel giardino fiorirà l’albero della giustizia, e frutto della giustizia sarà la pace.
Canto
Avere in noi il cuore di Gesù Cristo che ci apre ai fratelli, che ci fa andare verso i bisognosi. Domandarci continuamente: come si sarebbe comportato Gesù Cristo? Uscire dal nostro io nella nostra quotidianità e cercare di costruire relazioni buone, misericordiose per far crescere un noi sempre più vasto e stabile che non ammetta più guerre, conflitti, oppressione dei più deboli.
Dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2022
La Quaresima ci chiama a riporre la nostra fede e la nostra speranza nel Signore perché solo con lo sguardo fisso su Gesù Cristo risorto possiamo accogliere l’esortazione dell’Apostolo: “Non stanchiamoci di fare il bene”. Non stanchiamoci di fare il bene nella carità operosa verso il prossimo. Durante questa Quaresima, pratichiamo l’elemosina donando con gioia. Dio “che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento” provvede per ciascuno di noi non solo affinché possiamo avere di che nutrirci, bensì affinché possiamo essere generosi nell’operare il bene verso gli altri. Se è vero che tutta la nostra vita è tempo per seminare il bene, approfittiamo in modo particolare di questa Quaresima per prenderci cura di chi ci è vicino, per farci prossimo a quei fratelli e sorelle che sono feriti sulla strada della vita. La Quaresima è tempo propizio per cercare, e non evitare, chi è nel bisogno; per chiamare e non ignorare, chi desidera ascolto e una buona parola; per visitare, e non abbandonare, chi soffre la solitudine. Mettiamo in pratica l’appello a operare il bene verso tutti, prendendoci il tempo per amare i più piccoli e indifesi, gli abbandonati e disprezzati, chi è discriminato ed emarginato.
Preghiamo con umiltà il nostro Padre perché ci apra il cuore ad accogliere lo Spirito di Gesù risorto e a lasciarci convertire nel profondo della nostra vita ad un modo nuovo di pensare, di amare e di agire: Rinnovaci, Signore, perché in noi si manifesti l’amore di Gesù Cristo verso tutti gli uomini.
Liberaci dal guscio dell’individualismo, dell’egoismo e dalle nostre vedute miopi e chiuse ai fratelli.
Rinnovaci, Signore, perché in noi si manifesti l’amore di Gesù Cristo verso tutti gli uomini.
Scuotici dalla nostra pigrizia e dalla nostra accidia con l’intento di risparmiarci, di non faticare e di non soffrire per i fratelli:
Rinnovaci, Signore, perchè in noi si manifesti l’amore di Gesù Cristo verso tutti gli uomini.
Donaci, Signore, la gioia di portare ai più poveri e meno fortunati l’annuncio del Vangelo.
Rinnovaci, Signore, perché in noi si manifesti l’amore di Gesù Cristo verso tutti gli uomini.
Canto
Come nella parabola raccontata da Gesù spesso il nostro idolo che è il nostro io, si allea con l’idolo della ricchezza che promette di assicurarci la vita e il benessere. Chiaramente si tratta di una menzogna perché la vita a noi viene solo dal Signore e la ricerca della ricchezza e del potere possono portarci solo odio e distruzione come stiamo constatando in questa guerra scatenata in questi giorni.
Dal Vangelo Secondo Luca (12,16-21)
Poi Gesù disse loro una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé. “Che farò poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: anima mia hai a disposizione hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio”.
Non possiamo non pregare per la grave situazione in cui si è venuta a trovare tutta l’umanità in questo tempo in cui si è abbattuto il flagello di una guerra crudele che sta massacrando migliaia di persone e causando distruzioni a non finire. Senza perdere la speranza nel Signore Gesù che si è fatto uno di noi e sta sulla nostra stessa barca e ci accompagna tra i flutti minacciosi, consapevoli della nostra debolezza ma fiduciosi nella bontà di Dio nostro Padre che con amore dirige le vicende della storia, insieme lo invochiamo affidandoci alla intercessione di Gesù che ci ha assicurato: “tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, siate certi: ve lo concederà”.
Preghiamo insieme: Dio dei nostri padri, Dio grande e misericordioso, Dio dei martiri e dei santi, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti. Tu hai mandato il tuo Figlio Gesù ad annunciare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, la supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza. In nome di Cristo tuo Figlio e nostro fratello ti chiediamo: fai cessare la guerra, guida l’umanità sulle vie della trattativa e del dialogo. Signore Nostro Padre, ti chiediamo di far presto, perché tanti innocenti
muoiono, tanti bambini ancora contenti dei loro giocattoli, vengono crudelmente uccisi. E dappertutto distruzione e morte.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla tu ai cuori dei responsabili perché solo tu puoi disinnescare la bomba dell’odio e della prepotenza, e il delirio della onnipotenza certamente sostenuto dall’opera del maligno. Maria, nostra madre, affidiamo a te anche la vita di tutti i combattenti esposti continuamente al pericolo delle armi. Maria nostra madre soccorri la nostra impotenza e fa che presto ritorni la pace.
Ora ricordandoci di essere tutti figli di Dio, fratelli di Gesù Cristo ci auguriamo la pace: La pace del Signore Gesù vincitore della morte e risorto dalla morte, sia con la popolazione della Ucraina e della Russia e con tutti noi.
Padre nostro.
Il Signore ci benedica e ci custodisca, mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi. Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace. Il Signore ci benedica!
Amen
Canto finale
Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di marzo