M. TOSO

Per un’economia che fa vivere tutti

Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2015

 

 

testo-toso1L’economia inclusiva, proposta da Papa Francesco, rifiuta davvero l’economia di mercato? È forse sinonimo di economia e finanza centralizzate, totalmente pianificate? L’economia e la finanza devono mantenersi totalmente autonome rispetto alla politica e al bene comune, per poter essere funzionali ad un’economia e ad una democrazia inclusive? Quali passi concreti sono da ritenersi necessari per poter usufruire di istituzioni internazionali e sovranazionali commisurate ad un mercato e ad una finanza globali?

Papa Francesco, nonostante i pregiudizi dei neoconservatori nei suoi confronti, si è sempre battuto contro ogni forma di pauperismo. Egli, come i suoi predecessori, propone un’economia a servizio del bene comune, ossia tale da sconfiggere le cause strutturali della povertà e da realizzare uno sviluppo integrale, solidale e sostenibile per tutti.

L’insegnamento sociale dei pontefici, come è mostrato nel saggio che qui si presenta, combatte ogni forma di infeudamento della politica alla finanza. Nello stesso tempo crede che sia possibile realizzare un’economia di mercato «amica» dell’uomo e della democrazia.