Dal 1º dicembre è iniziato il tempo di Avvento: ad ventus, venire incontro, venuta. Non è solo tempo di attesa di qualcuno che deve venire o preparazione all’incontro con lui, ma è celebrazione della venuta stessa. La memoria della venuta di Dio nella storia è continuamente richiamata in questo tempo. La venuta sulla quale si accentra maggiormente l’attenzione è quella di Dio in Gesù, la cui nascita segna in modo irreversibile e definitivo il legarsi di Dio alle vicende umane. Di questa venuta l’Avvento è annuncio e celebrazione, non solo attesa e preparazione. La stessa festa del Natale, commemorazione della nascita di Gesù a Betlemme, non limita lo sguardo di fede al Bambino nato da Maria, bensì ci proietta al Cristo divenuto Signore nella Risurrezione che tornerà alla fine dei tempi. A volte si pensa che l’Avvento è il ricordo dell’attesa millenaria del Messia, promesso ai patriarchi e annunciato dai profeti e così si ha l’impressione che in Avvento i cristiani fossero invitati a “giocare agli ebrei” facendo finta che il Messia non fosse nato per far proprie le struggenti invocazioni degli antichi padri… L’Avvento non intende riportarci indietro nel tempo: esso vuole aiutarci a trovare un programma di vita spirituale per accogliere la venuta del Signore che sempre viene nella nostra vita. Il Natale è la conferma che il Signore viene e la sua venuta ci invita a convertirci e a disporci ad accoglierlo, a riconoscerlo nei nostri giorni fino alla sua venuta finale, come Signore della vita e Vincitore del Male.
“Dove due o tre si radunano nel mio nome, io sono in mezzo a loro” dice il Signore. Rinnoviamo la nostra fiducia nella presenza del Signore Gesù. Lo ringraziamo con umiltà e invochiamo il suo Spirito che solo può concederci l’animo giusto per la preghiera e può aprire il nostro cuore ad accogliere la sua Parola.
Veglia di preghiera
Presidente – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Preghiamo: Suscita in noi Signore la volontà di andare incontro con le opere buone al tuo Cristo che viene. Quando egli busserà alla porta, ci trovi vigilanti nella preghiera ed esultanti nella lode. Rafforza la nostra vigilanza perché possiamo andare incontro a lui con la lampada accesa e non ci trovi paralizzati e addormentati nella ricerca e nel possesso dei soli beni di questo mondo. Amen
Canto
Guida – S. Francesco ci ammonisce: “Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo e a similitudine di Lui secondo lo Spirito“ (Amm. 5). In tutti i tempi, ma specialmente nei nostri giorni, ci si dimentica di questa dignità che il Creatore ci ha donato e si vive un’esistenza impoverita, triste, ripiegata su se stessa e senza speranza. L’avvento è un momento favorevole per rimettere la vita nella sua pienezza, per alzare la testa e vedere la grande meraviglia che siamo noi, creature di Dio.
Dalla Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco (1-2)
Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita. Questa non è la scelta di una vita degna e piena, questo non è il desiderio di Dio per noi, questa non è la vita nello Spirito che sgorga dal cuore di Cristo risorto. Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo personale incontro con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore.
Preghiamo con il fervore dei profeti che attendevano il Messia, ispirandoci ai Prefazi della liturgia di Avvento:
– Gesù tu fosti annunciato da tutti i Profeti, la Vergine madre ti attese e ti portò in grembo con ineffabile amore, Giovanni proclamò la tua venuta e ti indicò presente nel mondo, non stancarti della durezza di cuore e della superbia della umanità del nostro tempo: Vieni a visitarci.
– Al tuo primo avvento nella umiltà della natura umana, Cristo portasti a compimento la promessa antica e ci apristi la via dell’eterna salvezza; liberaci dalle idolatrie e dalle nuove schiavitù che ci tengono prigionieri: Vieni a visitarci.
– Verrai di nuovo alla fine dei tempi, nello splendore della tua gloria; e allora potremo ottenere, in pienezza di luce, i beni promessi, che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa. L’indifferenza e la noia non ci facciano ripiegare su noi stessi: Vieni a visitarci.
– Tu, Signore, che ci doni di preparare con gioia il mistero del tuo Natale, fa che questo tempo ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode, aperti all’accoglienza dei poveri, vicini a coloro che vivono nella solitudine e nella disperazione: Vieni a visitarci.
Canto
Guida – “Vigilate” ci ripete l’Avvento, “scuotetevi dal sonno”: le sole preoccupazioni terrene ci pongono come in un sonno che imprigiona la nostra esistenza e sulla nostra testa si stende come una lastra di cemento armato che non ci lascia vedere il cielo. Questo rappresenta un grande inganno che ci fa vivere in modo distorto. L’Avvento, insieme all’annuncio della continua venuta del Signore, ci aiuta ad uscire da questa schiavitù, annunciando che la nostra vita qui in terra è un segmento della nostra esistenza che è eterna: questa vita terrena passerà, ma noi siamo in cammino verso una patria che raggiungeremo con il termine della vita terrena e per tutti con la venuta gloriosa di Gesù. ”Anche voi tenetevi pronti e vivete questa vita nella verità perché il Figlio dell’uomo viene”.
Dal Vangelo Secondo Matteo (24,32. 37-44)
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte, […] Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entro nell’arca, e non si accorsero di nulla finchè venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciala. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio di Dio. Parola del Signore.
Gesù ci ha rivelato l’esistenza del Padre e ci ha svelato l’amore sconfinato che Lui ha per noi suoi figli. Noi ci rivolgiamo a Lui con umiltà e piena fiducia sapendo che Lui sempre ci ascolta. Preghiamo: Ascoltaci, Padre, per amore di Gesù tuo Figlio!
– Padre santo, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dell’umanità oppressa da tanti mali e apri i nostri cuori alla speranza: Ascoltaci, Padre, per amore del tuo Figlio Gesù!
– Padre santo, a volte la sofferenza che vediamo intorno a noi è veramente pesante, la condizione di tanti poveri, lo strazio di tanti immigrati, la sorte di impoveriti per la perdita di lavoro. Donaci segni della tua provvidenza: Ascoltaci, Padre, per amore del tuo Figlio Gesù!
– Padre santo, all’inizio di questo Avvento ti preghiamo per tutti i malati di malattie che distruggono il corpo o di malattie che tolgono la serenità alla nostra fragile psiche, di malattie che gettano le persone nella depressione. Aiutaci ad essere forti e liberaci dalle nostre schiavitù: Ascoltaci, Padre, per amore del tuo Figlio Gesù!
– Padre santo, ogni giorno di più dobbiamo constatare che uno dei luoghi dove si manifesta maggiormente la violenza sui più deboli è la famiglia che tu stesso hai regalato all’uomo per la sua felicità. Converti il cuore degli sposi, dei genitori e dei figli verso il rispetto e verso il vicendevole servizio: Ascoltaci, Padre, per amore del tuo Figlio Gesù!
Canto
Guida – L’Avvento è come una progressione verso il Natale in quanto rinnovamento della vita spirituale, per poter accogliere il Signore che viene e poter vegliare liberi dalla schiavitù delle cose materiali. L’Avvento non è la rievocazione di un passato lontano ma è vivere al presente l’amore di Dio che in Gesù Cristo misteriosamente sta in mezzo a noi e ci chiama a convertirci e ad intraprendere una vita nuova, come ci ammonisce S. Paolo.
Dalle Lettere di S. Paolo Apostolo (Tit 2,11-13; 1Tim 6,11-16)
È apparsa la grazia di Dio che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo. […] Tu (Timoteo), uomo di Dio, tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni. Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio, il beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l’immortalità e abita una luce inaccessibile: nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo. A lui onore e potenza per sempre. Amen. Parola di Dio.
Don Tonino Bello ci presenta la Vergine Maria come icona dell’Avvento, come Colei che più di altri ha atteso e si è fatta trovare aperta, accogliente alla venuta del Signore nella storia. Anche noi vogliamo specchiarci in lei che è la nostra madre e da lei imparare a vivere come figli di Dio.
Santa Maria, vergine dell’attesa, donaci il tuo olio perché le nostre lampade si spengono. Vedi: le riserve si sono consumate. Non ci mandare ad altri venditori. Riaccendi nelle nostre anime gli antichi fervori che ci bruciavano dentro, quando bastava un nonnulla per farci trasalire di gioia: l’arrivo di un amico lontano, il rosso di sera dopo un temporale, il crepitare del ceppo che d’inverno sorvegliava i rientri in casa, le campane a stormo nei giorni di festa, il sopraggiungere delle rondini in primavera. Se oggi non sappiamo attendere più, è perché siamo a corto di speranza. Se ne sono disseccate le sorgenti. Soffriamo una profonda crisi di desiderio. E, ormai paghi dei mille surrogati che ci assediano, rischiamo di non aspettare più nulla neppure da quelle promesse ultraterrene che sono state firmate col sangue dal Dio dell’alleanza. […] Santa Maria, vergine dell’attesa, donaci un’anima vigiliare. Giunti all’inizio del terzo millennio, ci sentiamo purtroppo più figli del crepuscolo che profeti dell’Avvento. Sentinella del mattino, ridestaci nel cuore la passione di giovani annunci da portare al mondo che si sente già vecchio. Portaci, finalmente, arpa e cetra, perché con te mattiniera possiamo svegliare l’aurora. Di fronte ai cambi che scuotono la storia, donaci di sentire sulla pelle i brividi dei cominciamenti. Facci capire che non basta accogliere: bisogna attendere. Attendere è sempre segno di speranza. Rendici, perciò, ministri dell’attesa. E il Signore che viene, Vergine dell’Avvento, ci sorprenda, anche per la tua materna complicità, con la lampada in mano.
Canto
Concludiamo la preghiera con il Padre nostro, la preghiera che ci fu consegnata nel nostro Battesimo, la preghiera di Gesù, la preghiera dei figli di Dio.
Padre nostro
La pace del Signore Gesù Cristo venga in tutti noi: scambiamoci la pace!
Il Signore ci benedica e ci protegga! Mostri a noi il suo volto misericordioso e la sua pace abiti i nostri cuori. Amen
Canto finale
Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di dicembre 2019