La Quaresima è tempo di grazia, tempo favorevole per un rinnovamento, per decidere di fare qualcosa di concreto, dove Dio educa il suo popolo perché si liberi delle sue schiavitù e sperimenti il passaggio dalla morte alla vita. E’ un tempo in cui il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo, commuove la misericordia del Padre ed anche di tutti coloro che credono in Gesù Cristo. È un tempo in cui, raggiunti anche noi dalla immane sofferenza dell’umanità, siamo invitati ad alzare gli occhi e a crescere nella speranza di essere liberati dal dominio dei vari Faraoni che ci opprimono, ci dividono e ci rubano il futuro. Occorre metterci in cammino, aprirci ad accogliere le opportunità che la Chiesa ci offre e ci fanno tornare a Dio con tutto il cuore. La liturgia ci viene incontro e orienta i nostri pensieri e i nostri affetti soprattutto verso il grande dono del Battesimo e verso il pressante invito alla conversione. Noi tutti siamo stati battezzati, ma la presenza e il ricordo di questo sacramento è sempre da rinnovare. La Quaresima è un itinerario fatto insieme catecumeni e credenti per preparare gli uni a ricevere nella Notte di Pasqua il Battesimo e per aiutare gli altri a riscoprirne la ricchezza. La preghiera della Chiesa in questo tempo è sempre a ispirazione battesimale e contiene sempre un pressante invito alla conversione un aprire le porte della nostra vita al Signore. È commovente l’insistenza del profeta: “Ritorna al Signore, apri il cuore alla Parola del Signore,pe rché nessuno ti ama come lui”.

 

                                                         Veglia di preghiera

Iniziamo consapevoli che Gesù è con noi, è in mezzo a noi; e intercede per noi il Padre e lo Spi-
rito santo. Preghiamo: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Dio nostro Padre, grande è la tua misericordia e la tua tenerezza che cammina con noi e ci
dona sempre il necessario per la nostra pace. La Quaresima è un tempo in cui ti fai più pros-
simo a ciascuno di noi, ci metti davanti agli occhi il tuo Figlio Gesù che in tutto vive la comu-
nione con Te. Donaci il tuo Santo Spirito perché ognuno di noi colga le opportunità di questo
tempo, e possa mettersi in movimento per salire con Gesù a Gerusalemme e celebrare con Lui
la Pasqua. Il nostro cuore si liberi dalle numerose schiavitù e cose vane e si apra ad acco-
gliere il grande dono della tua figliolanza e impari a vivere come fratello di Gesù e di ogni
uomo. Amen

 

Canto

 

La nostra preghiera non può non tener conto del clima che viviamo in questo tempo. La situazione
mondiale, le guerre insensate di cui non si riesce a vedere la fine, le atrocità commesse al di
sopra di ogni misura, le distruzioni disumane, tutto sembra senza senso e su tutta l’umanità pesa
un pessimismo e un buio che tutto avvolge. Il Papa nel Messaggio per la Quaresima chiama que-
sta condizione ”un deficit di speranza” che getta l’umanità in una incertezza per il futuro. La
Quaresima vuole rimetterci nel cuore la verità su Dio e ripeterci che la cattiveria dell’uomo è
tanta, ma la misericordia di Dio è più grande.

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima
Dio non si è stancato di noi. Accogliamo la Quaresima come il tempo forte in cui la sua Parola
ci viene nuovamente rivolta: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’
Egitto, dalla condizione servile” (Es 20,2 ) È tempo di conversione, tempo di libertà. Gesù
stesso è stato spinto dallo Spirito nel deserto per essere provato nella libertà. Per quaranta
giorni Egli sarà davanti a noi e con noi: è il Figlio incarnato. A differenza del Faraone, Dio non
vuole sudditi, ma figli. È tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in
preghiera per accogliere la parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fra-
tello ferito. L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore. Nella misura in cui questa Qua-
resima sarà di conversione, allora, l’umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il
balenare di una nuova speranza. Vorrei dirvi, come ai giovani che ho incontrato a Lisbona la
scorsa estate: “Cercate e rischiate, cercate e rischiate! In questo frangente storico le sfide
sono enormi, gemiti dolorosi. Stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi. Ma abbrac-
ciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma al-
l’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio per pensare questo”.

 

Intercessioni

Signore Gesù Cristo, siamo davanti a Te con il cuore pieno di pentimento. Siamo consapevoli di
esserci allontanati da Te, di aver costruito una società che ha messo da parte i tuoi insegna-
menti e con gesto idolatrico di averli sostituiti con prodotti dello spirito del mondo. Perdonaci
Signore!

Abbiamo deciso noi di cosa ha bisogno l’uomo per essere felice, abbiamo pensato di avere so-
luzioni intelligenti per la vita in questo mondo e non ci siamo curati dei poveri, dei meno for-
tunati che sempre più sono stati considerati scarto, massa insignificante e senza diritti.
Perdonaci Signore!

Non ci siamo curati del creato che ci hai affidato e per la nostra avidità abbiamo ridotto que-
sto giardino a un luogo inabitabile, rapinato e ferito dal cuore malato dell’umanità. Perdonaci
Signore!

Tutto il male da cui siamo circondati è causato dall’inganno in cui siamo caduti per aver cre-
duto a colui che è il nostro nemico. E così eccoci ridotti all’impotenza, sotto la violenza di due,
o più guerre che stanno manifestando una ferocia, una cattiveria impensabile e fatta davanti
agli occhi di tutti. E nessuno di noi sa quando la cosa avrà termine. Signore Gesù abbi pietà di
noi, portaci soccorso, portaci la pace, cambiaci il cuore. Tu ti sei fatto uomo e hai condiviso
tutto con noi e noi riconosciamo che solo tu puoi aiutarci e solo in te speriamo. Perdonaci Si-
gnore!

 

Canto

 

Ritornare al principio, prima del disastro del peccato quando Dio era il centro e alla brezza della
sera passeggiava nel giardino con l’uomo, in una grande amicizia e una fiducia totale. Ma poi l’uomo si è allontanato, si è smarrito, ha cercato insensatamente di fare lui da dio, si è cercato altri dei.
Da qui le sofferenze, le situazioni disastrose. Tramite il profeta, Dio ci dice: “Ritorna alla fidu-
cia, rimettendo Dio al centro, riconoscendo che Lui è unico e che è il Dio fedele tuo alleato”. La
Chiesa concretamente ti indica la via del digiuno, dell’elemosina e della preghiera per disporre il
tuo cuore al ritorno a Lui.

 

Dal libro del Profeta Gioele (Gioele 2,12-18)
Or dunque – oracolo del Signore – ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e
lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male”.
Chissà che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libagione per
il Signore, vostro Dio. Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una
riunione sacra. Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fan-
ciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. Tra il vesti-
bolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: “Perdona, Signore. al tuo
popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti”. Perché si dovrebbe
dire fra i popoli: “Dov’è il loro Dio”?

 

Preghiamo con il monaco armeno Gregorio di Narek vissuto alla fine del primo millennio.

Con il sigillo della croce, da te riscattata, impresso con il tuo sangue, con il quale ci hai battez-
zato per disporci alla grazia dell’adozione, tu ci hai modellati ad immagine della tua gloria. Per
tutti questi doni divini Satana sia confuso, siano sconvolte le sue trame, eluse le sue insidie, vinti
i nemici, respinte le armi affilate, si chiarisca la foschia, siano dissipate le tenebre, dilegui la
nebbia. Che il tuo braccio ci accolga sotto la tua protezione e la tua destra ci imprima il suo si-
gillo. Tu sei infatti caritatevole e clemente ed il tuo nome è invocato sui tuoi fedeli. Signore
buono, fonte di misericordia, donatore di beni, figlio dell’Altissimo, Gesù Cristo: abbi pietà di me,
risparmiami, trattami con bontà, aiutami nel pericolo, sana le ferite del mio cuore. Confido in Te,
Signore Gesù, ascoltami, tu solo sovrano onnipotente, creatore del cielo e della terra. Ascoltami
propizio, pieno di bontà, amico degli uomini e longanime, soavità ineffabile, giorno pieno di bontà
e luce insostituibile. Oriente senza declino e sole senza tramonto; l’oscurità della notte non può
velare la gloria della tua potenza; tu a cui si prostra dinnanzi in adorazione il ginocchio di tutte
le creature nel cielo, sulla terra e negli inferi; tu che intendi il gemito dei prigionieri, ascolta le
preghiere degli umili e accogli le loro domande, mio Dio e mio re, mia vita e mio rifugio, mia spe-
ranza e mia fiducia. Cristo Gesù, tu, Dio di tutti, consolazione degli afflitti e propiziazione dei
peccatori; tu che conosci ogni cosa prima che abbia esistenza, stendi la potenza protettrice
della tua destra e liberaci dagli assalti delle tenebre e del demonio affinché noi viviamo protetti
insieme a quanti ti invocano con tutto il cuore. Amen

 

Canto

 

Dopo la prigionia di Giovanni Battista Gesù iniziò nei villaggi della Galilea la sua predicazione iti-
nerante proclamando davanti a tutti il vangelo di Dio; e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno
di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo” (Mc 1, 14 s). In questo modo Gesù si pone nel
solco della predicazione di Giovanni Battista e riprende quella dei Profeti che a nome di Dio gri-
davano con forza: “Così dice il Signore: Ritorna Israele!“. Coloro che si sentivano toccare il cuore
e si volgevano al Signore, con grande gioia ricevevano il Sacramento del Battesimo che li rendeva
uomini nuovi, partecipi della Resurrezione del Signore; a loro veniva affidato il tesoro prezioso
che per tutta la vita avrebbero portato in vasi di argilla. La Quaresima ci invita a riflettere sul
nostro Battesimo.

 

Dal Dizionario Biblico
Presentandosi per ricevere il Battesimo di Giovanni, Gesù si sottomette alla volontà del Padre e
prende umilmente posto tra i peccatori. Egli è l’Agnello di Dio che in tal modo prende su di sé il
peccato del mondo. Il Battesimo di Gesù nel Giordano annuncia e prepara il suo Battesimo nella
morte. È quanto vuol dire Giovanni allorché riferisce che “l’acqua e il sangue uscirono dal costato
di Gesù trafitto dalla lancia” e quando afferma che lo Spirito, l’acqua e il sangue sono intima-
mente uniti. Il Battesimo di Gesù da parte di Giovanni è coronato dalla discesa dello Spirito Santo
sotto forma di colomba e dalla proclamazione della figliolanza divina da parte del Padre. La discesadell o Spirito su Gesù è l’annuncio della Pentecoste che inaugurerà il Battesimo nello Spirito, per la Chiesa e tutti coloro che vi entreranno. Il riconoscimento di Gesù come figlio annuncia la filiazione adottiva dei credenti, partecipazione a quella di Gesù e conseguenza del dono della Spirito.

 

S. Paolo approfondisce e completa la dottrina battesimale che risultava certamente dagli inse-
gnamenti di Gesù stesso e dalla pratica della Chiesa. Il Battesimo conferito in nome di Cristo uni-
sce alla morte, alla sepoltura e alla resurrezione del Salvatore (Rm 6,3ss). Il Battesimo fa morire
il corpo in quanto strumento di peccato e rende partecipi di una vita nuova in Cristo, effettiva par-
tecipazione ai meriti acquisiti da Cristo sul Calvario, unione alla sua resurrezione. È spogliazione
e morte del vecchio uomo e rivestimento dell’uomo nuovo, creazione nuova ad immagine di Dio. Il
Battesimo nel nome di Gesù Cristo o del Signore Gesù significa che il battezzato appartiene a Cri-
sto, che è intimamente associato a Lui, il battezzato riveste Cristo, è uno con Lui. Tutti coloro
che ricevono il Battesimo sono uniti tra di loro nell’unità stessa di Cristo e del suo corpo glorifi-
cato. Il battezzato, unito al Figlio Gesù, è unito allo stesso tempo al Padre e allo Spirito Santo,
diventa il tempio dello Spirito, figlio adottivo del Padre, fratello e coerede di Gesù. A lui viene
donata gratuitamente e per sempre la dignità di Gesù: la dignità profetica, sacerdotale e regale.

 

Preghiamo con Don Tonino Bello

Santa Maria, donna coraggiosa, che nelle tre ore di agonia sotto la croce hai assorbito come una
spugna le afflizioni di tutte le madri della terra, prestaci un po’ della tua fortezza. Nel nome di
Dio, vendicatore dei poveri, alimenta i moti di ribellione di chi si vede calpestato nella sua dignità.
Alleggerisci le pene di tutte le vittime dei soprusi. E conforta il pianto nascosto di tante donne
che, nell’ intimità della casa, vengono sistematicamente oppresse dalla prepotenza del maschio.
Ma ispira anche la protesta delle madri lacerate negli affetti dai sistemi di forza e dalle ideo-
logie di potere. Tu, simbolo delle donne irriducibili alla logica della violenza, guida i passi delle
madri-coraggio perché scuotano l’omertà di tanti complici silenzi. Scendi in tutte le piazze di
maggio del mondo per confortare coloro che piangono i figli desaparesidos. E quando suona la
diana di guerra, convoca tutte le figlie di Eva perché si mettano sulla porta di casa e impediscano
ai loro uomini di uscire, armati come Caino, ad ammazzare il fratello.
Santa Maria, donna coraggiosa, tu che sul Calvario, pur senza morire hai conquistato la palma del
martirio, rincuoraci con il tuo esempio a non lasciarci abbattere dalle avversità. Aiutaci a por-
tare il fardello delle tribolazioni quotidiane, non con l’anima dei disperati, ma con la serenità di
chi sa di essere custodito nel cavo della mano di Dio. Ripetici parole di speranza. Confortati dal
tuo respiro, ti invocheremo con la preghiera più antica che sia stata scritta in tuo onore: “Sotto
la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che
siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo o Vergine gloriosa e benedetta”. Così sia.

 

Sentendoci in comunione come figli di Dio e, portando nel cuore il desiderio di amare concreta-
mente tutti coloro che soffrono, preghiamo insieme: Padre nostro.

 

Ci scambiamo un gesto di amicizia e di pace. Invochiamo la Benedizione del Signore su di noi, sulle
nostre famiglie, su tutti i malati e i sofferenti per conflitti e guerre.

 

Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca,
mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace.
Il Signore ci benedica.
Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di marzo 2024