Siamo entrati nel Tempo della Quaresima, che ogni anno la Chiesa celebra con rinnovato fervore ed entusiasmo. Essa è come un nuovo inizio, corrisponde al tempo in cui viene celebrata la primavera. La Quaresima ha un duplice carattere, ci dice il Concilio Vaticano II: un carattere battesimale, ricordo o preparazione al Battesimo, perché ognuno riviva e rinnovi il passaggio dalla morte alla vita, dalla schiavitù del peccato alla libertà di figli di Dio, e un carattere pasquale, mediante la penitenza, con l’ascolto più frequente della Parola di Dio e la preghiera che dispone alla celebrazione del mistero pasquale. Nel Messaggio ”Ecco noi saliamo a Gerusalemme” Papa Francesco ci invita a ricordare “Colui che umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,8): su Gesù Cristo deve convergere il nostro pensiero e il nostro affetto mentre anche noi saliamo verso la Pasqua, entrando anche noi nel gruppo degli Apostoli.

 

                                  Veglia di preghiera

Presidente: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Chiediamo a Dio nostro Padre che ci conceda lo Spirito Santo perché ognuno di noi possa entrare nella preghiera in un incontro e in un dialogo profondo con tutta la Trinità.

Preghiamo: Ascolta, Padre, la nostra preghiera: tua è la grazia e nelle tue mani sono le sorti dell’uomo; insegnaci a ritrovare, in questo tempo favorevole, l’umiltà della mente e la sapienza del cuore. In Cristo hai aperto la sorgente dell’acqua viva che rigenera il mondo, irriga i nostri deserti e fa’ che l’umanità intera possa estinguere la sua sete di verità e di giustizia. Mentre, in questa Quaresima, desideriamo di incamminarci con il tuo Figlio sulla via del Calvario, sostienici nella nostra debolezza e fa’ che giungiamo a sperimentare la sua risurrezione. Te lo chiediamo per il tuo diletto Figlio Gesù, che vive e regna glorioso per tutti secoli dei secoli.

 

Canto

 

Anche in questa Quaresima Papa Francesco si rivolge a noi in nome di Dio con una parola che vuole nutrire la nostra fede. Dobbiamo essere grati al Signore Gesù, che per la sua e nostra Chiesa ha istituito questo “ministero petrino”, che con spirito di servizio ci tiene per mano nel difficile cammino nella storia e ci fa avanzare nella pace e nella sicurezza sui passi del Vangelo. La bontà e la sapienza dei pastori che ci sono donati in questo tempo sono un segno dell’amore di Gesù che sta con noi sempre.

 

Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2021
Nel percorrere il cammino quaresimale, che ci conduce verso le celebrazioni pasquali, ricordiamo Colui che «umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce» (Fil 2,8). In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’“acqua viva” della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo. Nella notte di Pasqua rinnoveremo le promesse del nostro Battesimo, per rinascere uomini e donne nuovi, grazie all’opera dello Spirito Santo. Ma già l’itinerario della Quaresima, come l’intero cammino cristiano, sta tutto sotto la luce della Risurrezione, che anima i sentimenti, gli atteggiamenti e le scelte di chi vuole seguire Cristo.
Il digiuno, la preghiera e l’elemosina, come vengono presentati da Gesù nella sua predicazione (cfr Mt 6,1-18), sono le condizioni e l’espressione della nostra conversione. La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa.

 

Guidati da S. Giovanni Paolo II mettiamo davanti al Signore nostro Padre la nostra realtà fragile e lontana dalla volontà di Dio, che tuttavia è nostro Padre e non può essere indifferente a noi suoi figli.

O Signore e Dio di ogni cosa, tu hai voluto che tutti i tuoi figli, uniti dallo Spirito, vivessero e crescessero insieme in reciproca accettazione, in armonia e in pace. Abbiamo il cuore colmo di afflizione, perché il nostro umano egoismo e la nostra cupidigia hanno impedito che in questo nostro tempo fosse realizzato il tuo disegno. Noi riconosciamo che la pace e la fratellanza è un dono che proviene da te. Sappiamo anche che la nostra collaborazione in qualità di tuoi strumenti richiede che amministriamo con saggezza le risorse della terra per il reale progresso di tutti i popoli.
Essa esige un rispetto e una venerazione profonda per la vita, una viva considerazione della dignità umana e della sacralità della coscienza di ogni persona, e una costante lotta contro tutte le forme di discriminazione, di diritto e di fatto. Noi ci impegniamo, assieme a tutti i nostri fratelli e sorelle, a sviluppare una più profonda consapevolezza della tua presenza e della tua azione nella storia, ad una più efficace pratica di verità e responsabilità, alla incessante ricerca di libertà da tutte le forme di oppressione, alla fratellanza abbattendo ogni barriera, alla giustizia e alla pienezza di vita per tutti. Mettici in grado, o Signore, di vivere e di crescere in attiva cooperazione con te e gli uni con gli altri nel comune intento di costruire una cultura senza violenza, una comunità mondiale che affidi la sua sicurezza non alla costruzione di armi sempre più distruttive, ma alla fiducia reciproca e al sollecito operare per un futuro migliore, per tutti i tuoi figli, in una civiltà mondiale fatta di amore, fratellanza, verità e pace.

 

Canto

Il Messaggio di Papa Francesco ci richiama alle tre virtù teologali che sono il fondamento della vita di ogni cristiano. La quaresima è appunto il tempo per rinnovare proprio questo nucleo della vita della Chiesa.

 

Dal Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2021
La Quaresima è un tempo per credere, ovvero per ricevere Dio nella nostra vita e consentirgli di “prendere dimora” presso di noi (cfr Gv 14,23). Digiunare vuol dire liberare la nostra esistenza da quanto la ingombra, anche dalla saturazione di informazioni – vere o false – e prodotti di consumo, per aprire le porte del nostro cuore a Colui che viene a noi povero di tutto, ma «pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14): il Figlio del Dio Salvatore.
Già nell’annunciare la sua passione e morte Gesù annuncia la speranza, quando dice: «e il terzo giorno risorgerà» (Mt 20,19). Gesù ci parla del futuro spalancato dalla misericordia del Padre. Sperare con Lui e grazie a Lui vuol dire credere che la storia non si chiude sui nostri errori, sulle nostre violenze e ingiustizie e sul peccato che crocifigge l’Amore. Significa attingere dal suo Cuore aperto il perdono del Padre.
Nell’attuale contesto di preoccupazione in cui viviamo e in cui tutto sembra fragile e incerto, parlare di speranza potrebbe sembrare una provocazione. Il tempo di Quaresima è fatto per sperare, per tornare a rivolgere lo sguardo alla pazienza di Dio, che continua a prendersi cura della sua Creazione, mentre noi l’abbiamo spesso maltrattata (LS 32-33.43-44). È speranza nella riconciliazione, alla quale ci esorta con passione San Paolo: «Lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5,20). Ricevendo il perdono, nel Sacramento che è al cuore del nostro processo di conversione, diventiamo a nostra volta diffusori del perdono: avendolo noi stessi ricevuto, possiamo offrirlo attraverso la capacità di vivere un dialogo premuroso e adottando un comportamento che conforta chi è ferito. Il perdono di Dio, anche attraverso le nostre parole e i nostri gesti, permette di vivere una Pasqua di fraternità.

Con umiltà e fiducia facciamo le nostre richieste a Dio nostro Padre. Ricordandoci della parola di Gesù che ci esorta a rivolgerci al Padre nel suo nome, fiduciosi invochiamo: Nel nome di Gesù ascoltaci!

Padre, ti invochiamo mentre ci troviamo nella burrasca di questo Covid-19. Questo virus ci mette paura e mai sappiamo se riusciremo ad evitarlo. Riconosciamo la nostra fragilità e siamo consapevoli che senza di te la nostra vita rischia di affondare. Fa’ che ognuno di noi trovi solo in te la speranza e la salvezza. Nel nome di Gesù, ascoltaci!

Padre santo ti preghiamo per tutti coloro che anche oggi stanno morendo colpiti dal virus: sono soli, senza una parola di un figlio o di un amico, senza una carezza. Padre santo sii tu la loro consolazione e guidali tu alla luce del Paradiso. Nel nome di Gesù, ascoltaci!

Padre santo ti preghiamo perché il vaccino porti rimedio e difesa a tutti. Non ci siano esclusioni o ingiustizie e i responsabili della vita pubblica sappiano agire con discernimento e determinazione. Ti preghiamo. Nel nome di Gesù, ascoltaci!

Padre santo ti preghiamo per tutti coloro che per questa epidemia hanno perso attività e lavoro e che si ritrovano impoveriti e senza speranza di un futuro per se stessi e per le loro famiglie. Fa’ che la società civile possa aiutarli e sostenerli in questo momento. Nel nome di Gesù, ascoltaci!

Padre santo, che la lezione di questa epidemia non venga dimenticata e nelle relazioni nazionali e internazionali ci sia una manifesta volontà di orientare verso il bene comune tutte le risorse e tutte le forze di cui dispone l’umanità e si abbandonino le ingenti spese per gli armamenti e per tutto ciò che distrugge e serve all’accumulo di ricchezze per pochi individui. Nel nome di Gesù, ascoltaci!

 

Canto

Il Messaggio di Papa Francesco ha insistito particolarmente sulla speranza. Non sfugge al nostro Papa la difficile condizione morale in cui questa pandemia ha gettato l’umanità intera. È evidente una specie di angoscia diffusa, di timore perché il nemico è subdolo e può attaccarci da un momento all’altro. Il richiamo alla speranza per noi, ma anche come clima da diffondere intorno a noi, è carità concreta da vivere in questa Quaresima.

Dal Messaggio del Santo Padre Francesco per la Quaresima 2021
Nella Quaresima, stiamo più attenti a «dire parole di incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano, invece di parole che umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano» (FT 223). A volte, per dare speranza, basta essere «una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza» (ibid., 224).
Nel raccoglimento e nella preghiera silenziosa, la speranza ci viene donata come ispirazione e luce interiore, che illumina sfide e scelte della nostra missione: ecco perché è fondamentale raccogliersi per pregare (cfr Mt 6,6) e incontrare, nel segreto, il Padre della tenerezza.
«A partire dall’amore sociale è possibile progredire verso una civiltà dell’amore alla quale tutti possiamo sentirci chiamati. La carità, col suo dinamismo universale, può costruire un mondo nuovo, perché non è un sentimento sterile, bensì il modo migliore di raggiungere strade efficaci di sviluppo per tutti» (FT 183). Vivere una Quaresima di carità vuol dire prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia a causa della pandemia di Covid-19. Nel contesto di grande incertezza sul domani, ricordandoci della parola rivolta da Dio al suo Servo: «Non temere, perché ti ho riscattato» (Is 43,1), offriamo con la nostra carità una parola di fiducia, e facciamo sentire all’altro che Dio lo ama come un figlio.
«Solo con uno sguardo il cui orizzonte sia trasformato dalla carità, che lo porta a cogliere la dignità dell’altro, i poveri sono riconosciuti e apprezzati nella loro immensa dignità, rispettati nel loro stile proprio e nella loro cultura, e pertanto veramente integrati nella società» (FT 187). Cari fratelli e sorelle, ogni tappa della vita è un tempo per credere, sperare e amare. Questo appello a vivere la Quaresima come percorso di conversione, preghiera e condivisione dei nostri beni, ci aiuti a rivisitare, nella nostra memoria comunitaria e personale, la fede che viene da Cristo vivo, la speranza animata dal soffio dello Spirito e l’amore la cui fonte inesauribile è il cuore misericordioso del Padre.
Maria, Madre del Salvatore, fedele ai piedi della croce e nel cuore della Chiesa, ci sostenga con la sua premurosa presenza, e la benedizione del Risorto ci accompagni nel cammino verso la luce pasquale.

 

Terminiamo con una preghiera a Maria, lasciandoci guidare dalle parole e dal cuore del caro Don Tonino Bello:

O Vergine santissima, Madre di Cristo e Madre della Chiesa, con te rendiamo grazie a Dio, “la cui misericordia si stende di generazione in generazione”, per la splendida vocazione che ci ha dato chiamandoci a vivere in comunione di amore e di santità con lui e ad essere fraternamente uniti nella grande famiglia dei figli di Dio, mandati a irradiare la luce di Cristo e a comunicare il fuoco dello Spirito per mezzo della loro vita evangelica in tutto il mondo. Tu che sei stata, con umiltà e magnanimità” la serva del Signore” donaci la tua stessa disponibilità per il servizio di Dio e per la salvezza del mondo. Nel tuo cuore di Madre sono sempre presenti i molti pericoli e i molti mali che schiacciano gli uomini e le donne del nostro tempo. Ma sono presenti anche le tante iniziative di bene, le grandi aspirazioni ai valori, i progressi compiuti nel produrre frutti abbondanti di salvezza. Vergine coraggiosa, ispiraci forza d’animo e fiducia in Dio, perché sappiamo superare tutti gli ostacoli che incontriamo nel compimento della nostra missione. Insegnaci a trattare le realtà del mondo con vivo senso di responsabilità cristiana e nella gioiosa speranza della venuta del regno di Dio, dei cieli nuovi e della terra nuova.

 

Ora, come i nostri Vescovi ci hanno suggerito, scambiamoci la pace con uno sguardo fraterno e se mai anche con un inchino per dire che ci siamo e che ci vogliamo bene.

Preghiamo insieme il Padre nostro.

 

Su tutti noi scenda la benedizione di Dio secondo le parole dei Patriarchi, riprese poi dal padre S. Francesco: Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace. Il Signore ti benedica!
Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di febbraio 2021