Il Giubileo ci è donato come una grande opportunità per rinnovare nel profondo la nostra vita. Papa dicembreFrancesco non si stanca di provare a svegliarci e in questi giorni nel Messaggio per la prossima Quaresima ci richiama alla grande realtà della Misericordia che il Giubileo ci ripropone come verità su Dio e come servizio che noi dobbiamo all’umanità tutta. Riprendendo una citazione della Bolla di Indizione del Giubileo, Papa Francesco ci raccomanda “che la Quaresima di quest’Anno Giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la Misericordia di Dio”. Ancora Papa Francesco ci ricorda che “la Chiesa ha la missione di annunciare la Misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona”. Ma come potrà la Chiesa annunciare la Misericordia? Soprattutto mediante la parola e la testimonianza dei cristiani. La sola parola non convince. Ecco allora le opere di misericordia da assumere come stile di vita: “sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina” (MV, 15). Nella preghiera chiediamo al Signore che la Quaresima di questo Anno Santo sia per tutti “un tempo favorevole per poter uscire dalla propria alienazione esistenziale grazie all’ascolto della Parola e alle opere di misericordia”.

 

                                                                       Veglia di preghiera

 

Iniziamo la preghiera nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’amore del Padre, la misericordia di Gesù nostro fratello e la consolazione dello Spirito Santo riempia il cuore di tutti noi. Amen

 

Preghiamo: Padre santo, ti ringraziamo per il tuo amore e per la tua provvidenza che si sta manifestando con particolare evidenza in questo tempo. Noi viviamo una difficile storia fatta di avvenimenti dolorosi che ci affliggono: siamo testimoni di un terrorismo spietato che colpisce bambini, donne, persone inermi; anche in mezzo a noi fiorisce una illegalità che non ha confini e che danneggia la famiglia umana privandola di risorse e di iniziative; c’ è poi il triste fenomeno dei migranti che non trova soluzioni degne dell’uomo. Padre santo, in mezzo a questo decadimento di tutto ciò che è umano Tu hai disposto per noi un Anno Santo, un Anno della Misericordia per sostenerci, per non spegnere i lucignoli fumiganti, per non far morire la nostra speranza. Padre santo fa che ognuno di noi scopra in tutto questo il tuo amore di padre e prenda forza per combattere schierati dalla tua parte per il bene e la dignità di ogni uomo. Te lo chiediamo per Cristo nostro fratello e nostro signore. Amen

 

Canto 

 

Nella Bolla di indizione del Giubileo Papa Francesco si augurava: “A tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della Misericordia come segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi” (MV, 5). La Misericordia è opera del Signore, ma anche noi siamo chiamati non solo ad ac- Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di febbraio 2016 1 coglierla per la nostra vita, ma anche a diventare noi strumenti per renderla presente e vicina alla vita di ogni uomo. In che modo? Diventando noi misericordiosi, capaci di amare e di prenderci cura degli altri, soprattutto dei più poveri e più emarginati. Papa Francesco ci ammonisce dedicando il suo Messaggio per la Quaresima alle Opere di Misericordia, cioè ai gesti concreti che dovrebbero diventare lo stile del nostro vivere quotidiano.

 

Dal Messaggio per la Quaresima 2016 “Misericordia io voglio e non sacrifici”

La Misericordia di Dio trasforma il cuore dell’uomo e gli fa sperimentare un amore fedele e così lo rende a sua volta capace di misericordia. È un miracolo sempre nuovo che la Misericordia divina si possa irradiare nella vita di ciascuno di noi, motivandoci all’amore del prossimo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le opere di misericordia corporale e spirituale. Esse ci ricordano che la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati: nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo. Perciò ho auspicato “che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporali e spirituali. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina” (MV, 15). Nel povero, infatti, la carne di Cristo “diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura” (ibid.). Inaudito e scandaloso mistero del prolungarsi nella storia della sofferenza dell’Agnello Innocente, roveto ardente di amore gratuito davanti al quale ci si può come Mosè solo togliere i sandali; ancor più quando il povero è il fratello o la sorella in Cristo che soffrono a causa della loro fede. (Papa Francesco)

 

Preghiamo con la Preghiera che Papa Francesco ci ha regalato per il Giubileo:

Signore Gesù Cristo,
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,
e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.

Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;
fece piangere Pietro dopo il tradimento,
e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana:
Se tu conoscessi il dono di Dio!

Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,
del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia:
fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.

Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza
per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:
fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.

Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione
perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore
e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio
proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà
e ai ciechi restituire la vista.

Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia.

 

Canto

 

Il cristiano che apre il cuore alla fede viene trasformato dalla Grazia dello Spirito Santo e la sua vita non sarà solo sentimenti, pensieri, pii propositi; ma sarà anche costituita di opere, di fatti concreti, secondo la Parola di S. Paolo nella Lettera ai Galati: “La fede si rende operosa per mezzo della carità” (5,6). L’Apostolo Giacomo scrive per togliere ogni confusione e ogni illusione a coloro che ritengono la fede una cosa solo intima, aerea, disincarnata.

 

Dalla Lettera di S. Giacomo apostolo (2,14 – 2,26)
A che serve, fratelli mei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisto del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, a cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: “Tu hai la fede e io le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”. Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demoni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi, la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia, ed egli fu chiamato amico di Dio. Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Così anche Raab, la prostituta, non fu forse giutificata per le opere, perché aveva dato ospitalità agli esploratori e li aveva fatti ripartire per un’altra strada? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. Parola di Dio

 

Preghiamo:

Padre Santo, ti chiediamo per i meriti e la misericordia di Gesù che hai mandato a noi perché ci rivelasse il tuo grande amore, di donarci lo Spirito Santo perché sia in noi lievito nuovo di vita fraterna aperta ai problemi di tutta l’umanità:Ti preghiamo, ascoltaci Signore!

Padre Santo donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli; infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi; fa che ci impegnamo al servizio dei poveri e dei sofferenti: Ti preghiamo, ascoltaci Signore!

Padre Santo fa’ che tutta la Chiesa sia testimonianza viva del tuo amore verso ogni uomo; che tutta la Chiesa rivolga la sua attenzione ai poveri e a tutti coloro che si sentono lo scarto della società; toccati dalla sua cura e dalla sua carità queste persone possano riprendere la stima della propria dignità: Ti preghiamo, ascoltaci Signore!

 

Canto 

 

Nel Vangelo Gesù ci indica che al termine della nostra vita saremo valutati e la misura sarà la misericordia. Non possiamo sfuggire alle parole del Signore e in base ad esse saremo giudicati. Non conteranno i titoli conquistati, né il denaro accumulato, né la stima che ci saremo procurato ma solo se saremo andato incontro ai “più piccoli” perché in essi è presente Cristo stesso.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (25,31 – 40)
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di febbraio 2016 3 il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti? E il re risponderà loro: “in verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me”. Parola del Signore

 

Ora ci rivolgiamo a Maria, la Madre che Gesù ci ha donato sotto la croce. La invochiamo perché interceda per la nostra umanità, perché non prevalga il male e perché la speranza non venga meno nel nostro cuore. Ci rivolgiamo a lei con una preghiera che ci ha lasciato Don Tonino Bello.

 

Santa Maria, vergine del mattino,
donaci la gioia di intuire, pur tra le tante foschie dell’aurora, le speranze del giorno nuovo.
Ispiraci parole di coraggio. Non farci tremare la voce quando, a dispetto di tante cattiverie e di tanti peccati che invecchiano il mondo, osiamo annunciare che verranno tempi migliori.
Non permettere che sulle nostre labbra il lamento prevalga mai sullo stupore, che lo sconforto sovrasti l’operosità, che lo scetticismo schiacci l’entusiasmo, e che la pesantezza del passato ci impedisca di far credito sul futuro.
Aiutaci a scommettere con più audacia sui giovani, a preservarci dalla tentazione di blandirli con la furbizia di sterili parole, consapevoli che solo dalle nostre scelte di autenticità e di coerenza essi saranno disposti ancora a lasciarsi sedurre.
Moltiplica le nostre energie perché sappiamo investirle nell’unico affare ancora redditizio sul mercato della civiltà: la prevenzione delle nuove generazioni dai mali atroci che oggi rendono corto il respiro della terra.
Da’ alle nostre voci la cadenza degli alleluia pasquali. Intridi di sogni le sabbie del nostro realismo. Rendici cultori delle calde utopie dalle cui feritoie sanguina la speranza sul mondo.
Aiutaci a comprendere che additare le gemme che spuntano sui rami vale più che piangere sulle foglie che cadono.
E infondici la sicurezza di chi già vede l’oriente incendiarsi ai primi raggi del sole.

 

Concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci al nostro Padre con le preghiera che il suo Figlio Gesù ci ha insegnato: Padre nostro

 

Benedizione:
Il Signore ci benedica e ci custodisca
Mostri a noi il suo volto sereno e misericordioso
Il Signore guidi i nostri passi sulle orme del padre S. Francesco
e ci renda attenti verso gli ultimi e operatori di misericordia.
Il Signore ci dia pace. Amen

 

Canto finale

 

Fraternità Francescana Frate Jacopa – Preghiera mese di febbraio 2016